Un sistema innovativo ma anche semplice per favorire scelte salutari e allo stesso tempo amiche dell’ambiente. Tutelando un’eccellenza del ‘made in Italy’. E’ di questi giorni la notizia di un nuovo sistema di etichettatura dei prodotti alimentari, che punta anche a incoraggiare i produttori a realizzare alimenti sempre più sani e sostenibili.
Il nuovo Med Index – che punta a mettere all’angolo i semafori di Nutri-Score (penalizzanti per molti prodotti del Made in Italy) – è concepito come un’etichetta olistica, completa e applicabile dai produttori alimentari in quanto basata su criteri misurabili, ed è frutto della ricerca di Sima (Società italiana di medicina ambientale) e Università di Bari. Ma come mai una società che si occupa di medicina ambientale si è impegnata sul tema delle etichette alimentari?
“Quando siamo nati come società scientifica, e c’era l’Expo, il nostro primo convegno è stato su dieta mediterranea, alimenti funzionali e nutriceutici. Siamo partiti, insomma, con il cibo come medicina – spiega a Fortune Italia Alessandro Miani – Occorre partire dall’inizio della filiera, e per farlo occorre regolamentare anche le produzioni. Peraltro in Europa oggi abbiamo il Nutri-Score, che penalizza molto gli alimenti a basso impatto ambientale, come quelli che fanno parte della dieta mediterranea, e per giunta anche il made in Italy. Ci sembrava, come italiani, di poter dare un contributo”.
Nel 2024 l’Unione Europea valuterà nuove proposte e dunque “volevamo dare un contributo per uno stile di vita alimentare con ricadute positive sull’ambiente e sulla salute delle persone. La dieta Mediterranea è un patrimonio immateriale dell’Unesco e innumerevoli evidenze scientifiche ne dimostrano l’efficacia nella prevenzione e nel contrasto di molte patologie”. L’obiettivo è intervenire per favorire scelte che tutelino la salute umana e anche l’ambiente.
Ecco dunque il razionale alla base del sistema, che è appena stato pubblicato su Journal of Functional Foods. Med Index copre i tre pilastri della sostenibilità (nutrizionale, ambientale e sociale), con la valutazione di 27 criteri – 9 per ogni pilastro – la cui presenza o assenza è resa immediatamente visibile al consumatore attraverso un unico sistema di etichettatura.
Il punto di forza del sistema sta nella semplicità. Nessun algoritmo complicato o lavoro in più per le aziende che desiderano utilizzare il Med Index, ma una checklist validata che aggrega e riassume una serie di informazioni e certificazioni già utilizzate, spesso frammentate, non immediatamente visibili o in grado di attirare l’attenzione del consumatore, incidendo sulla percezione del valore del prodotto.
“Il Med Index – ha comment Maria Lisa Clodoveo dell’Università di Bari – correla la densità energetica della porzione di alimento all’attività fisica necessaria per bilanciare l’input calorico, promuovendo un’attività fisica regolare, ma soprattutto incrementa la consapevolezza all’acquisto di cibi sani e sostenibili poiché rompe l’asimmetria informativa che caratterizza spesso il mercato dei prodotti alimentari”.
Le prossime tappe del progetto prevedono l’elaborazione grafica del sistema di etichettatura (attualmente in corso, ci dice Miani, con la massima attenzione alla leggibilità) e una sensibilizzazione delle aziende sul tema.
Prima del 2024 “Med Index sarà presentata al nuovo Governo e al ministero dell’Agricoltura, con la richiesta di rendere questo sistema di etichettatura “almeno autorizzato a livello volontario per le aziende che se ne vogliono dotare. Porteremo poi lo stesso tema al commissario europeo dell’Agricoltura”, conclude il presidente Sima. Con la speranza di fare la differenza per la salute (a tavola e non), l’ambiente, ma anche il comparto italiano, esponente di un’eccellenza riconosciuta nel mondo e insidiato, anche in Europa, dalla piaga dell’italian sounding.
