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Abbona Valentina

ETÀ

34

PROFESSIONE

Export & Marketing Director

AZIENDA

Cantine Marchesi di Barolo

Anche a Shanghai, dove lavorava presso una società di consulenza dopo la laurea in Economia aziendale alla Bocconi di Milano, Valentina Abbona pensava sempre e solo a Barolo. Ma, come dice lei, ha dovuto “sbattere la testa” in giro per il mondo prima di capire che la sua vera vocazione era per il vino e che non poteva più ignorare questa attrazione. Così, dopo aver affiancato i genitori che avevano bisogno di supporto mentre l’azienda cresceva, oggi la trentaquattrenne è “dentro fino al collo”, orgogliosa e felice di rappresentare la sesta generazione delle Cantine Marchesi di Barolo. Con lei, dal 2020, c’è anche il fratello minore Davide (28 anni), laureato in Enologia, che si occupa della gestione delle vigne e della produzione in cantina. “Il passaggio generazionale non era scontato – sottolinea – perché i nostri genitori sono personalità ingombranti. Papà ha avuto molti incarichi istituzionali, mamma è il volto dell’azienda in Italia e all’estero, eppure non ci hanno mai fatto ombra e hanno lasciato che trovassimo la nostra strada. Ci confrontiamo molto e, anche se abbiamo spesso idee diverse, troviamo l’equilibrio”. La sfida più difficile? Gestire un patrimonio di oltre 100 ettari di proprietà – tra Langhe, Roero e Monferrato – e un portafoglio di oltre 30 referenze (oltre un milione le bottiglie prodotte) che comprende i cru storici di Barolo, Barbaresco e Nebbiolo d’Alba ma anche Arneis, Gavi e Moscato d’Asti, tra le altre etichette: “Facciamo grande ricerca sulle parcelle e i terroir, valorizzando la diversità. Cerchiamo di produrre vini più attuali ma che rispettano le nostre origini e la tradizione. Oggi a Barolo c’è più dinamismo, ci mettiamo in discussione e c’è un grande confronto tra i produttori, soprattutto tra le nuove generazioni”. Ora tocca a Valentina e Davide mettersi direttamente alla prova con il progetto Cascina Bruciata, a Rio Sordo, che vedrà la luce il prossimo anno: “Si tratta di un cru di Barbaresco che uscirà in meno di 16mila bottiglie. Io e mio fratello ci abbiamo lavorato tanto e rappresenta la nostra personale visione del vino e di questo territorio”.
bollino