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La sostenibilità secondo Enel, Edison, Cdp e Intesa Sp

Economia circolare, finanza sostenibile, reporting non finanziario. La sostenibilità declinata in tutti i suoi aspetti, nell’esperienza di Enel, Edison, Cdp e Intesa Sanpaolo. Quattro delle oltre sessanta aziende che hanno partecipato ai lavori.

L’economia circolare ha un ruolo centrale nelle strategie di Enel. “E’ ormai un tema fondamentale – spiega Luca Meini, che ha preso parte ai tavoli tecnici di lavoro del Forum Green di Fortune Italia – Ci stiamo puntando in vari business, dalle fonti rinnovabili ai progetti di rigenerazione degli asset termoelettrici dismessi, sino alla nuova divisione sulle smart city, quindi mobilità elettrica e altre soluzioni per migliorare la qualità della vita, rispettando l’ambiente”.

Intesa San Paolo investe su sviluppo sostenibile, creatività e innovazione. “L’Italia può rappresentare un player importante nell’accelerazione dell’economia circolare a livello europeo – spiega Flavio Visone di Intesa San Paolo Innovation Center – per questo motivo stiamo predisponendo un piano nazionale, con il Circolar Economic Lab e con un plafond da 5 miliardi di euro per promuovere la transizione, offrendo nuovi modelli di business”.

Il green e la sostenibilità passa anche per il reporting non finanziario. “Edison è stata la prima azienda a pubblicare la dichiarazione non finanziaria (informazioni per investitori e consumatori su aspetti ambientali, sociali, come rispetto diritti umani e lotta alla corruzione) – spiega Francesca Magliulo – uno strumento che ci aiutato a inserire il processo di sostenibilità nei business”.

In primo piano anche il contributo di Cassa Depositi e Prestiti, in particolare con i social bond e il Sustainability “Hydro” Bond. “Le attività di Cdp producono storicamente esternalità positive per il paese. Il punto è la misurazione degli impatti. Proprio nel nostro piano industriale recentemente presentato, uno degli obiettivi è fare un assessment, quindi cercare di misurare gli impatti sociali e ambientali del nostro perimetro di investimento”, spiega Giulio Lo Iacono. “Serve una maggiore cultura della rendicontazione non finanziaria, in particolare per quelle controparti come pmi ed enti locali che ancora non sono abituati a rendicontare la loro sostenibilità: una maggiore trasparenza del sistema aiuta anche una finanza che sia realmente sostenibile”, aggiunge.

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