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L’innovazione che trasforma i modelli di business

Una crescita consistente rispetto allo scorso anno. Tino Canegrati, ceo di HP Italy dal 2015, si appresta a chiudere un 2018 positivo. Ne ha parlato a margine dei lavori del panel ‘Europa, impresa, lavoro e finanza: il punto di vista dei ceo italiani sui trend 2019”.

A che punto siamo con la stampa 3D e altri prodotti futuri?

La stampa 3D è una tecnologia che negli ultimi anni ha avuto una crescita importante e rappresenta un tema chiave nella rivoluzione industriale digitale che sta trasformando il settore manifatturiero globale, un mercato stimato in 12 trilioni di dollari. Penso che anche per l’Italia questo settore possa rappresentare una sfida ambiziosa e all’insegna della competitività: combinare le potenzialità del 3D con la tradizionale eccellenza manifatturiera italiana, promuovendo una nuova figura di ‘artigiano tecnologico’. HP contribuisce a questa trasformazione con il portafoglio per la produzione industriale in 3D di componenti in plastica; a settembre 2018 abbiamo annunciato anche HP Metal Jet, una rivoluzionaria tecnologia per la stampa 3D di materiali metallici, con potenzialità enormi nei settori automobilistico, industriale e medicale, che da soli da soli producono miliardi di parti metalliche ogni anno.

Quali obiettivi ha centrato HP nel 2018 e quali vi proponete per il 2019?

Direi che abbiamo centrato l’obiettivo di portare innovazione: è questo il nostro proposito costante nella creazione di tecnologia, per contribuire a migliorare la vita dei nostri clienti attraverso un portafoglio sempre più vicino alle loro esigenze. Nel 2018 e ancora di più nel 2019 penso che la tecnologia possa e debba essere un fattore abilitante, in grado di offrire nuove modalità operative e contribuire alla trasformazione di modelli di business. Questo sta accadendo, ad esempio, nel settore della grafica industriale, dove la tecnologia ha reso possibili nuove modalità comunicative e di marketing ad alto tasso di personalizzazione.

Che cosa ha cambiato in azienda da quando ha assunto la dirigenza di HP Italy?

HP Inc è una realtà tecnologica globale con l’agilità di una start up e la solidità di una Fortune 100 corporation. Agilità e tecnologia sono anche le parole chiave di HP Italy, nata nel 2015 dalla separazione di Hewlett Packard in due entità. Per mettere al centro le esigenze dei nostri clienti abbiamo creato l’Innovation Center, inaugurato nel 2016 dal nostro CEO, Dion Weisler: la ‘casa dell’innovazione HP’, un luogo di incontro per provare e sperimentare direttamente le nostre soluzioni tecnologiche.

Bill Hewlett e Dave Packard hanno creato il loro business nel garage di casa di Dave Packard nel 1939. Secondo Lei c’è spazio in Italia per tali genialità?

Sì, mai come oggi vedo spazio per il genio e il talento italiano, anche in campo tecnologico. Se c’è l’idea innovativa, quella che possa colmare un vuoto di mercato, si possono raggiungere dei grandi successi, grazie anche ad una tecnologia che oggi è un forte abilitatore. Le tante startup che si sono affermate negli ultimi anni sono l’esempio di come con la giusta visione si possano conquistare nuove o diverse fette di mercato.

In cosa HP fa la differenza sul mercato?

Oggi HP è una delle poche realtà globali con expertise e soluzioni sia per il business, sia per i consumatori. Nel contesto attuale, in cui questi due mondi si intersecano velocemente per modalità e complessità, queste competenze rappresentano un indubbio valore aggiunto. Penso ad esempio alla protezione dei dati e alla cybersecurity, temi prioritari per aziende e consumatori e componenti centrali del nostro portafoglio di stampanti e dispositivi. Attenzione ai clienti, capacità di innovare e qualità delle soluzioni tecnologiche sono elementi chiave del nostro successo che ha riscontri nei risultati di business globali: nell’anno fiscale appena chiuso abbiamo avuto revenues globali pari a 58,5 miliardi di dollari, con una crescita consistente rispetto al 2017.

Quali sono i fiori all’occhiello del vostro Innovation Center di Cernusco sul Naviglio?

Questo centro nasce per presentare il meglio della tecnologia HP in un ambiente integrato e contestualizzato, offrendo ai visitatori una vera ‘esperienza’ e una panoramica degli scenari tecnologici che trasformeranno il modo di utilizzare la tecnologia, lavorare e fare business in futuro – come l’immersive computing, la realtà virtuale o la stampa 3D. In linea con i valori HP e con l’idea stessa di garage company, l’Innovation Center è disegnato come un ambiente fruibile ed aperto a clienti e partner, in cui poter condividere e sperimentare l’innovazione. Intendiamo così contribuire alla crescita di un ecosistema innovativo nel territorio lombardo.

Quali novità HP sono in arrivo per 2019?

Le innovazioni e i temi degli ultimi anni come sicurezza, stampa 3D e realtà virtuale saranno sempre protagonisti, per un’innovazione sempre più ‘incorporata’ nel business ed articolata in soluzioni di lungo periodo, con un impatto e un’adozione crescente in vari settori, sia per l’industria, sia per consumatori. Visto lo scenario globale penso che la sicurezza degli endpoint sarà un tema critico e sempre più integrato – e le nostre soluzioni come HP SureRun (rilevamento e prevenzione automatici), HP Sure Recover (ripristino automatico) e HP Sure Start (auto-riparazione automatica) diventeranno ancora più preziose per le aziende e i consumatori.

Come riuscite a mantenere la vostra quota di mercato?

Per essere riconosciuti come brand dai clienti è fondamentale riuscire portare sempre un valore innovativo e rispondere in modo efficace ad esigenze complesse e sempre più personalizzate. La nostra formula parte dall’innovazione tecnologica e da investimenti importanti in Ricerca e Sviluppo e sostenibilità: crediamo che siano due forti differenziatori per i nostri clienti ed elementi imprescindibili per un’azienda leader.

Quale spazio date agli investimenti per formazione, ricerca e sviluppo?

A livello globale HP sta facendo investimenti importanti in R&D – pari a 1, 2 miliardi di dollari l’anno negli ultimi due anni – e in ambiti di responsabilità sociale come la sostenibilità e la formazione. In particolare, nel 2017 al Festival Global Citizenship di Amburgo abbiamo formalizzato impegno ed investimenti globali, con l’obiettivo di contribuire all’educazione di oltre 100 milioni di persone nel mondo, entro il 2025.

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