Tav sì, Tav no. Le grandi opere continuano a rendere più profondo il solco tra le posizioni assunte sul tema dal M5S e dalla Lega. Per Matteo Salvini la Tav ‘s’ha da fare’ e lo dimostrano i dati in suo possesso, ha ribadito oggi. Ma per il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli bisogna aspettare l’analisi costi-benefici “per evitare che vengano sprecati soldi – afferma – del referendum si parlerà esclusivamente dopo”. E aggiunge che l’analisi “è stata lunga e difficile perché prima la faceva lo stesso oste che dava il vino ai clienti, quindi era facile e veloce: ora sono arrivate persone perbene e serie che non rubano e l’abbiamo fatta per bene”.
Ma sull’attendibilità dei risultati dell’analisi sarebbe più che tranquillo il vicepremier leghista: “i numeri in mio possesso dicono che l’opera va completata, che serve all’Italia, che sono maggiori i costi per sospenderla rispetto ad ultimarla”, afferma sottolineando che la prossima settimana sarà a Chiomonte al fianco delle forze dell’ordine per ribadirlo. In ogni caso “poi ci confronteremo serenamente all’interno del governo – aggiunge – Io ho dei numeri forniti da alcuni tecnici ma aspetto di leggere i numeri della commissione”. Mentre Toninelli ricorda che la Tav “è sottoposta a un accordo internazionale con la Francia e prima di rendere pubblica l’analisi io e i miei tecnici andremo a Bruxelles per parlare con la responsabile dei Trasporti e con la ministra francese ai Trasporti”.
A intervenire sul dibattito anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani: “La Lega prenda il coraggio di far cadere il governo se il Movimento 5 Stelle non vuole realizzare la Tav – afferma – i Cinquestelle l’hanno spuntata sulle trivelle, ora prendono tempo anche sulla Tav: ora la Lega abbia il coraggio di dire che se non si fa la Tav faranno cadere il governo”. Aggiunge ribadendo le sue critiche al governo “accusato di aver fermato il Paese e averlo portato alla recessione”.
