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Nomine, quattro conferme di buon senso

Alla fine, è prevalso il buon senso. Cambiare oggi la guida di Eni, Enel, Poste e Leonardo avrebbe aggiunto incertezza all’incertezza, rischiando di indebolire il cuore dell’economia italiana in piena emergenza Coronavirus. Resteranno al loro posto gli amministratori delegati Claudio Descalzi, Francesco Starace, Matteo Del Fante e Alessandro Profumo. La tentazione di far valere solo le logiche che abitualmente muovono il valzer delle nomine, con la consueta spartizione di poltrone tra le forze della maggioranza di governo, è stata limitata dal contrappeso della ‘causa di forza maggiore’.

 

Le liste del Tesoro saranno ufficiali entro mezzanotte ma fonti di governo fanno trapelare che ha tenuto l’accordo già raggiunto tra Pd e Cinquestelle, nonostante lo strappo dell’ala grillina rappresentata da Alessandro Di Battista, che si è spesa in queste ore in particolare contro la conferma alla guida dell’Eni.

 

Le quattro società hanno chiuso un 2019 complessivamente soddisfacente in termini di risultati, stanno attuando i loro piani strategici, e la continuità poteva essere una scelta corretta anche ‘in tempi normali’. La situazione contingente che stiamo attraversando ha comunque sconsigliato di percorrere strade diverse, anche considerando le istanze arrivate dal Quirinale, senza ingerenze nelle scelte ma con una ferma moral suasion rispetto all’esigenza di far girare al più alto regime possibile il motore economico del Paese, a partire dalle principali partecipare pubbliche.

 

Cambiano le presidenze, tranne quella di Poste dove viene confermata Maria Bianca Farina, quasi tutte in quota M5S. All’Eni va Lucia Calvosa, all’Enel Michele Crisostomo, in Leonardo Luciano Carta.

 

Mentre è nuovo l’assetto di vertice, e con guida operativa di indicazione Cinquestelle, di Terna, dove arriva come amministratore delegato Stefano Donnarumma con Valentina Bosetti alla presidenza, Enav, con Paolo Simioni Ad e Francesca Isgrò presidente, e Mps, con Guido Bastianini Ad e Patrizia Grieco presidente.

 

E’ negativo il bilancio in chiave quote rosa. Rispetto al precedente mandato ci sarà una presidente donna di peso in meno (Emma Marcegaglia, in Eni), e salta l’unico amministratore delegato donna (Roberta Neri, Enav).

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