Presenza capillare e rapporto fiduciario sono da sempre i punti di forza di Banca Patrimoni. L’istituto guidato da Federico Sella adesso ha deciso di puntare anche sulla digitalizzazione. La versione completa di questo articolo, a firma di Domenico Lusi, è disponibile sul numero di Fortune Italia di maggio 2021.
UN UTILE NETTO DI CIRCA 10 MLN DI EURO, 16 mld di masse gestite, una crescita di circa 1,5 mld l’anno. E, ancora, 35mila rapporti, 25mila clienti tra retail e up wealth, 700 persone, tra dipendenti e private banker, una presenza capillare sul territorio, con 18 sedi, da quella storica di Palazzo Bricherasio a Torino fino a Barletta, e 17 uffici di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede. Numeri che, afferma l’amministratore delegato e direttore generale Federico Sella, collocano Banca Patrimoni Sella & C. “tra le prime dieci realtà nazionali in maniera stabile oramai da anni”.
Nata nel 2005 in seno al gruppo Sella e specializzata nella gestione e amministrazione dei patrimoni della clientela privata e istituzionale, la banca ha continuato a crescere anche nei mesi più difficili della crisi da Covid-19. “Un momento di sviluppo – racconta l’Ad – figlio di quei principi e valori di prudenza e fiducia con uno sguardo rivolto al futuro che da 136 anni caratterizzano il nostro Gruppo”.
Un modello di business centrato sul rapporto fiduciario con il cliente e il legame con il territorio, quello di Banca Patrimoni, che adesso, per offrire in maniera ancora più efficace i propri servizi, sta abbracciando la trasformazione digitale, che tutto il Gruppo Sella promuove da tempo, con una filosofia improntata all’open innovation che ha nel Sella Lab e nel Fintech District di Milano i suoi fiori all’occhiello.
“Fin dalla sua nascita 17 anni fa – spiega Sella – Banca Patrimoni ha un approccio dal punto di vista del radicamento territoriale e del legame con la gente molto tradizionale, e persegue questo tipo di rapporto. La trasformazione digitale, che in questo momento storico ha certamente avuto una forte accelerazione, non fa che incrementare le possibilità di avere relazioni umane ancora più valide ed efficaci con i clienti”.
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