Cerca
Close this search box.

Una legge di Bilancio per il futuro

mario draghi daniele franco cdm legge di bilancio

Con la decisione di esecuzione del Consiglio europeo, il 13 luglio scorso è stato definitivamente approvato il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) predisposto dal governo Draghi. Un mese dopo, il 13 agosto, a seguito della valutazione positiva espressa, la Commissione europea ha iniziato a erogarci una prima quota parte – circa il 13%, cioè 24,9 mld (di cui 8,957 mld a fondo perduto e per 15,937 mld di prestiti) – dell’importo totale stanziato.

EPPURE, SEBBENE SIA una cifra importante in termini economico-finanziari, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, per noi come per molti altri Paesi nell’Unione europea, non va a sostituire ma va a sovrapporsi, come è corretto e giusto che sia, al naturale ciclo di bilancio nazionale e alle sue conseguenti procedure che annualmente ciascun Paese è chiamato a seguire. Quelle che, in particolare, sono state opportunamente ristrutturate in seguito alla riforma dell’art. 81 della Costituzione, votata in Parlamento in modo pressoché unanime nel 2012.

ENTRO IL 15 OTTOBRE, sostanzialmente a cavallo tra il primo e il secondo voto di ballottaggio per le amministrative, il governo italiano, per legge, in pieno sincrono con gli altri governi dei Paesi dell’Unione dentro il comune calendario europeo di bilancio, andrà a presentare alla Commissione e all’Eurogruppo un progetto di documento programmatico di bilancio per il prossimo anno. Precederà di qualche giorno, nei fatti, il vero e proprio (e consueto) disegno di legge di Bilancio presentato alle Camere, da approvare entro fine anno.

IN QUEL DISEGNO DI LEGGE, evidentemente, troveremo – in modo pur interdipendente e interrelato con quanto è già in corso a partire dalle dinamiche del Pnrr – le proposte economiche del governo predisposte per l’anno che verrà nel contesto del ciclo annuale e pluriennale. Questo anche in ragione dei potenziali rischi di ulteriori squilibri macroeconomici che potrebbero emergere, oltre quelli già realizzati in ragione della pandemia, a cui, appunto, almeno in prima battuta il Pnrr è chiamato a fare fronte.

QUINDI ANCHE in quel disegno di legge c’è una parte del futuro di quella ripresa, di quello sviluppo sociale ed economico che, appunto, in vari modi e forme, tramite la sovrapposizione, l’integrazione, l’interdipendenza di vari strumenti che sono stati già posti in essere, il nostro Paese è chiamato a costruire. Nella consapevolezza storica – perché tale è, ed è meglio ribadirlo – che gli obiettivi che si conseguiranno dal combinato disporsi di tutte queste misure che nel giro di qualche anno andranno a consolidarsi, disegneranno un’Italia diversa, se non del tutto nuova.

SIAMO PRONTI DAVVERO? Talvolta, a guardare il dibattito pubblico e mediatico, ricavo l’impressione che si sia troppo schiacciati sulla notizia di giornata, che spesso, nei fatti, si riduce a essere al più una polemica sterile, creata ad arte in primis da alcuni politici solo per stare in prima pagina. Mentre invece con cura si evita di analizzare se le scelte che via via si stanno operando, si discostino o meno da quel generale disegno che questi tempi incerti hanno chiamato a ridefinire. E del quale il governo Draghi, nell’eccezionalità testimoniata dalla sua larghissima maggioranza, non è altro che la plastica conferma.

ORA CHE PER LEGGE ‘RIPARTE’ – anche se non smette mai – il ciclo di bilancio in Parlamento, sarebbe opportuno che, almeno per quest’anno, l’attenzione e la concentrazione di tutti noi fosse più focalizzata sul conseguimento degli obiettivi economico-finanziari fissati, che sul ‘particulare’ che, non di rado, dura lo spazio di un mattino.

QUESTA LEGGE di bilancio marcherà ancor di più le prospettive del nostro futuro. E, oggi più che mai, è allora necessario il concorso di tutti, senza che nessuno ‘si chiami fuori’, proprio perché dobbiamo tutti essere ben consapevoli che, come è noto, nessuno si salva da solo.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2021. Ci si può abbonare al magazine mensile di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.