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Variante Omicron e vaccini, le novità da Pfizer e Moderna

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Ancora non sappiamo che effetto ha la nuova variante sudafricana sui vaccini contro Sars-Cov-2. Mentre Pfizer sta studiando gli effetti della variante Omicron e ha fatto sapere di stimare in 100 giorni il tempo per lo sviluppo di un vaccino anti-Covid mirato, anche Moderna sta analizzando la nuova variante, caratterizzata da un alto numero di mutazioni.

Un vaccino Moderna contro la variante Omicron potrebbe essere disponibile a inizio 2022. Lo ha detto il Chief Medical Officer dell’azienda biotech statunitense, Paul Burton. “Se servirà un nuovo vaccino contro la variante Omicron di Covid-19”, Moderna sarà in grado di “produrlo su larga scala entro l’inizio del prossimo anno”, ha assicurato.

In ogni casi potrebbero volerci dei mesi prima di iniziare a distribuire un vaccino anti-Cvid specifico per la variante Omicron, come ha affermato l’amministratore delegato di Pfizer, Stéphane Bancel, all’emittente Cnbc. L’efficacia degli attuali vaccini contro la variante Omicron – come detto – non è nota, ma entro due settimane sarà possibile fare chiarezza su questo aspetto, ha precisato Bancel.

“Nel caso in cui emerga una variante di fuga dal vaccino, Pfizer e BioNTech prevedono di essere in grado di sviluppare e produrre un vaccino su misura contro quella variante in circa 100 giorni, previa approvazione normativa”, avevano fatto sapere le due aziende. “Comprendiamo la preoccupazione degli esperti e abbiamo immediatamente avviato le indagini sulla variante B.1.1.529”, individuata in particolare in Sudafrica. “La variante differisce notevolmente da quelle osservate in precedenza perché presenta ulteriori mutazioni localizzate nella proteina Spike. Ci aspettiamo più dati dai test di laboratorio al più tardi tra due settimane”, le parole di un portavoce di Pfizer al canale all news francese BfmTv.

Ma cosa sappiamo su questa variante? Finora non ci sono decessi riconducibili alla variante Omicron, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms): la nuova variante pone un rischio ”molto alto” a livello globale, anche se resta da determinare quanto sia pericolosa e contagiosa. ”Se una nuova grande ondata di Covid-19 dovesse verificarsi a causa della Omicron, le conseguenze potrebbero essere gravi”, si legge in una nota tecnica diffusa dalla Oms.

Già ieri l’Oms ha spiegato che “i dati preliminari suggeriscono che ci sono tassi crescenti di ospedalizzazione in Sud Africa, ma ciò potrebbe essere dovuto all’aumento del numero complessivo di persone infettate, piuttosto che a un’infezione specifica con Omicron. Al momento non ci sono informazioni che suggeriscano che i sintomi associati a Omicron siano diversi da quelli di altre varianti”.

La comprensione del livello di gravità della variante Omicron “richiederà da alcuni giorni a diverse settimane”, avvertono da Ginevra.

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