Covid, Italia più bianca. Proiettile a Pregliasco

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Si allenta la morsa di Covid-19 sull’Italia. L’ultimo monitoraggio della Cabina di regia segnala il calo dell’incidenza settimanale a livello nazionale e una sorta di stabilizzazione dell’indice di contagiosità Rt. E nel report inviato dall’Istituto superiore di sanità si attenua anche la pressione sugli ospedali. Così, sulla base di questi dati, anche Abruzzo, Piemonte e Provincia di Trento passano in zona bianca da lunedì.

Ma se ormai, complice la crisi internazionale e la guerra in Ucraina, su Covid-19 sembra essersi ‘allentata’ l’attenzione, non si placa l’astio no vax. Vittima, ancora una volta verrebbe da dire, il virologo della Statale di Milano Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano, una delle figure di punta della divulgazione scientifica in pandemia.

Pregliasco, come ha raccontato l’Adnkronos Salute, ieri ha ricevuto una lettera di minacce contenente anche un proiettile . “Ero a lezione quando il postino l’ha portata al laboratorio dell’università”, ha raccontato. La lettera è stata aperta da un collaboratore di Pregliasco, che ha preferito utilizzare i guanti durante l’operazione. “Gli era sembrata un po’ strana, pensavano ci fosse dentro una fialetta o qualcosa del genere e invece c’era una bella lettera di minacce in cui mi dicevano che io consiglio il vaccino ai bambini che è neurotossico e quindi mi mandavano questo proiettile, non grosso, promettendo di sparare nelle gambe e nella pancia a me, ai miei figli e ai miei familiari, con l’intento proprio di farmi soffrire”.

“Un gesto di inammissibile violenza”, condannato dal rettore Elio Franzini e dall’Università Statale di Milano, che hanno ribadito “la propria gratitudine profonda a tutti i medici e ricercatori che, come il professor Pregliasco, in questi anni hanno unito alla dedizione per la ricerca e la cura dei pazienti l’impegno per la divulgazione della scienza, per il dialogo con i cittadini, per la pacifica disponibilità all’ascolto di tutte le posizioni”.

“Ferma condanna per l’infame gesto” anche dal presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli. “Si tratta di intimidazioni odiose, che ricordano gli anni più bui della nostra storia. Non si può pensare di zittire con il piombo chi svolge il suo dovere di tutelare, con una corretta informazione, la salute pubblica”.

Ma perché, mentre l’allarme Covid si allenta, non accade lo stesso con le posizioni anti-vaccini? “Comprendiamo che la scelta di vaccinare i figli sia un grande atto di responsabilità, vada compiuta con consapevolezza e porti con sé la paura di sbagliare. Qui però siamo oltre ai timori, siamo all’ideologia, alla volontà di cancellare chi testimonia una verità contraria al proprio credo”, afferma Anelli.

Intanto in Italia l’incidenza Covid è scesa a 433 casi ogni 100.000 abitanti (25/02-03/03/2022) contro 552 ogni 100.000 abitanti (18-24/02/2022). Mentre nel periodo 9-22 febbraio l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,75 (range 0,67 – 0,96), leggermente in aumento rispetto allo 0,73 della settimana precedente ma ancora un a volta al di sotto della soglia epidemica. Stabile l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero: Rt=0,77 (0,75-0,79) al 22/02/2022 vs Rt=0,76 (0,74-0,78) al 15/2/2022.

Bene i dati che arrivano dagli ospedali: l’occupazione Covid in terapia intensiva è al 6,6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 03 marzo) contro l’8,4% (al 24 febbraio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è al 14,7% (al 03 marzo) contro il 18,5% (rilevazione al 24 febbraio).

Tutte le Regioni sono classificate a rischio basso, mentre la percentuale dei casi Covid rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggera diminuzione (16% contro 18% la scorsa settimana). È in aumento, invece, la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (35% contro 33%), come anche quella dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (49% contro 48%). Il tutto mentre nelle ultime 24 ore sono stati 41.500 i nuovi casi di Covid, con 185 i morti. Insomma, la pandemia rallenta ma non è scomparsa.

E il rischio è quello di trovarsi di fronte a una nuova ondata, con l’arrivo dei profughi dall’Ucraina. Per questo il ministero della Salute con una circolare ha allertato le Regioni, invitandole a predisporre risorse per garantire tamponi e vaccini anti-Covid ai rifugiati dell’Ucraina.

Insomma, al di là dei desideri la pandemia non è finita, e non è finita la violenza no vax. Ma i vaccini restano prioritari anche in questa fase per difenderci da nuove ondate.
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