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Scampia, apre l’Università: il quartiere prova a liberarsi del marchio d’infamia di Gomorra 

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L’Università al posto delle Vele, palazzoni-dormitorio simbolo di un quartiere, Scampia, che lotta da sempre per scrollarsi di dosso il marchio infamante di essere una delle più grandi piazze di spaccio d’Europa. Apre oggi la nuova sede dell’Università Federico II che inaugura il suo anno accademico.

Partiranno i corsi per le professioni sanitarie della Facoltà di medicina e chirurgia. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, già rettore della Federico II, tiene a sottolineare che “è una Università non a Scampia ma per Scampia” perché l’obiettivo, spiega, è “cambiare anche la narrazione che, ad oggi abbiamo subìto, di un quartiere che era solamente camorra”.

La struttura è stata realizzata dal Comune di Napoli che ne è proprietario, con un progetto costato 51 mln di euro finanziato con fondi comunali e con il fondo sviluppo e coesione attraverso un accordo quadro firmato con la Regione Campania.

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Una foto della nuova sede dell’università Federico II a Scampia – Courtesy Comune di Napoli

Al centro dell’edificio che ospiterà l’Università, a pianta circolare, c’è una corte illuminata dalla luce naturale che collega internamente i diversi spazi. Sette i piani dell’edificio: quattro sono riservati alla didattica; uno ai laboratori; due all’area clinica. Questa parte entrerà in funzione nei prossimi mesi e potrebbe essere anche un modo per offrire al quartiere servizi sanitari d’eccellenza e medicina territoriale di base.

“È un tassello del nostro programma di investimento su Scampia che significa maggiore qualità quotidiana, quindi manutenzione del verde, la manutenzione del parco, la possibilità di migliorare i trasporti in questa parte importante della città – sottolinea Manfredi – ma anche le nuove piste ciclabili ed il grande piano di restart Scampia con l’abbattimento, la ricostruzione e in alcuni casi la riqualificazione delle Vele non demolite col tritolo  continuando il percorso che era già stato avviato in passato a Scampia rafforzandolo con il grande investimento del Pnrr. Il Comune accompagnerà il percorso di crescita e di sviluppo dell’università Scampia insieme alla Federico II creando occasioni culturali, di interazione e di crescita del quartiere” conclude il sindaco Manfredi.

Scampia, in pochi lo sanno, è uno dei quartieri più verdi d’Europa e sicuramente è quello in cui i giovani sono maggioranza.

In linea con il piano urbano della mobilità sostenibile, saranno realizzati nel quartiere 14 km di pista ciclabile che, fra l’altro, collegheranno l’Università con la fermata Piscinola-Scampia della metro linea 1.

 

Le Vele furono realizzate negli anni ’80, su progetto di Franz di Salvo. Il complesso era originariamente composto da 7 edifici (a corpo doppio), collocati su due lotti diversi: il lotto L, che ne accoglieva tre, e il lotto M, sul quale ne furono realizzate quattro.

La demolizione delle tre Vele del lotto L (Vele F, G, H) avvenne in tre distinti momenti, con gli abbattimenti del 1997, del 2000 e del 2003. Dopo 17 anni, nel febbraio 2020, è iniziata la demolizione della Vele Verde. Da oggi niente più ruspe in azione e demolizioni. Da oggi si parlerà sempre più di ricostruzione.

Ricostruzione anche della narrazione di un quartiere che per anni ha sopportato il fardello di essere definito il rione della camorra e di ‘Gomorra’.

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha avviato il progetto quando era  rettore e lo chiude ora da sindaco di Napoli. – Courtesy Comune di Napoli

 

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