Facebook di Meta, Amazon e Netflix sono tre dei marchi più famosi del pianeta e tre delle più grandi storie di crescita aziendale degli ultimi dieci anni. Ma dopo un anno particolarmente complicato in cui l’aumento vertiginoso dell’inflazione ha ribaltato i migliori piani del mondo aziendale, non fanno più parte dell’elenco delle 100 aziende in più rapida crescita di Fortune.
Questi tre giganti della tecnologia non sono certo soli: il crollo dei prezzi delle azioni e l’aumento dei costi hanno scosso l’intero elenco quest’anno, con solo 24 società dal 2021 che sono tornate tra le prime 100. Si tratta di un tasso di turnover del 76%, il più alto da quando Fortune ha iniziato a monitorare questa statistica nel 2000.
Le società vengono classificate in base alla crescita dei ricavi, dei profitti e dei rendimenti azionari. I risultati sono stati ottimi ultimamente per il settore energetico, che ha registrato un rally sulla forza del rimbalzo della domanda con l’allentamento delle restrizioni relative a Covid-19. Nel 2021 infatti, non c’erano società energetiche nella lista dei produttori in crescita. Quest’anno sono invece cinque.
L’energia ha guidato tutti i settori dell’elenco in termini di crescita del fatturato annuo medio triennale (54%) e rendimento totale medio triennale (51%).
In cima alla lista di quest’anno c’è Daqo New Energy, una società di 15 anni con sede a Shanghai le cui azioni sono quotate alla Borsa di New York. Daqo produce silicio e polisilicio per l’uso nei pannelli solari. La società ha realizzato entrate per 2,7 mld di dollari negli ultimi quattro trimestri; le sue entrate e il prezzo delle azioni sono quasi raddoppiati ogni anno negli ultimi tre anni, mentre i suoi profitti sono cresciuti a un tasso annuo sorprendente del 284%.
Un’altra società energetica in rapida crescita è un’azienda di energia verde, Enphase (collocata in sesta posizione), con sede a Fremont, in California, che produce sistemi di ricarica per veicoli elettrici e sistemi di stoccaggio per l’energia solare. E poi Brookfield Infrastructure Partners con sede a Toronto (al venticinquesimo posto), che investe in infrastrutture come reti di trasmissione dell’elettricità e gasdotti.
Daqo e Brookfield sono due delle 18 società con sede al di fuori degli Stati Uniti nell’elenco del 2022. Per essere idonee all’inclusione, le società devono in effetti negoziare su una borsa valori statunitense e riportare i risultati in dollari Usa.
Va fatto notare come mentre il fatturato tra le aziende in più rapida crescita quest’anno sia stato drammatico, i settori che ora lo dominano non sono cambiati rispetto al 2021.
Il settore finanziario ha 25 società nell’elenco 2022 (in calo rispetto alle 33 dello scorso anno); la tecnologia ne ha 21 (da 19); e l’assistenza sanitaria ne ha 14 (da 15). La società finanziaria al primo posto quest’anno è Futu Holdings (al secondo posto), una piattaforma di intermediazione digitale e gestione patrimoniale con sede a Hong Kong. (Tra i maggiori azionisti di Futu: il monolite tecnologico cinese Tencent.)
Non molto indietro c’è Atlanticus Holdings (al quarto posto), la società più quotata dello scorso anno, che opera nel settore del credito e del credito al consumo.
Una delle lezioni durature di questo elenco è che è più facile crescere a una velocità elevata quando sei piccolo. Le società classificate dalla seconda alla quinta hanno avuto ciascuna meno di 1 mld di dollari di entrate negli ultimi 12 mesi. Ma ci sono molte eccezioni a questa regola per le grandi aziende.
Nel complesso, 19 società Fortune 500 si sono guadagnate un posto nell’elenco di quest’anno, tra cui Alphabet (in ottantottesima posizione), Cigna (settantanovesima) e il produttore di chip Nvidia (diciannovesimo). La società Fortune 500 in più rapida crescita nell’elenco è un’altra star dei semiconduttori, Advanced Micro Devices (al settimo posto), che ha registrato una crescita media annua del fatturato del 45% negli ultimi tre anni sotto la guida della Ceo Lisa Su.
C’è poi il fornitore di servizi di teleconferenza Zoom (quindicesimo), la cui crescita degli utili per azione annualizzata in tre anni del 616% è stata la più alta della lista di quest’anno.
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