Dopo tanti annunci, una certezza: il Bonus cultura 18App cambia. Come ha spiegato il ministro Gennaro Sangiuliano, nella manovra 2023 sono previsti due strumenti – diversi ma cumulabili – destinati ai ragazzi nati nel 2004 e nel 2005.
Si tratta di due Carte, una legata all’Isee della famiglia dei 18enni, l’altra al voto alla maturità. Due ‘bonus’ al posto di uno, cumulabili: quindi i beneficiari potranno ottenere fino a 1.000 euro. “Tutti quelli che per settimane hanno raccontato la favola della cancellazione di 18app sono stati sonoramente smentiti dai fatti. Al posto del vecchio bonus, nascono due strumenti efficienti e moderni per incentivare i giovani ai consumi culturali: la Carta Cultura Giovani e la Carta del Merito”, ha detto il responsabile del dicastero della Cultura.
Le due nuove Carte
Ma coma funzionano questi strumenti, e in quanti potranno accedervi? La Carta Cultura erogherà 500 euro ai diciottenni che provengono da famiglie con un Isee fino a 35mila euro, la seconda andrà a tutti i giovani, a prescindere dal reddito familiare, che raggiungeranno il massimo dei voti alla maturità, ovvero 100 centesimi. Obiettivo dichiarato, in questo caso, premiare il merito e l’impegno negli studi.
Le novità sono contenute in uno degli emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio nella mattinata. Per l’ufficialità bisognerà attendere l’approvazione definitiva della Manovra. Ma fin d’ora abbiamo una certezza: il bonus non sarà più ‘a pioggia’, ovvero destinato a tutti i diciottenni.
La platea dei meritevoli
Se in un caso a fare la differenza è il reddito della famiglia, quanti saranno i diciottenni meritevoli? Dal rapporto del ministero dell’Istruzione risulta che nel 2022 il 99,9% degli ammessi agli esami di Maturità 2022 ha superato la prova, in linea con quanto riscontrato nell’anno scolastico precedente. Rispetto al 2021, sono diminuiti però i diplomati con 100 – dal 13,5% al 9,5% – mentre le lodi sono cresciute.
Stando sempre ai dati diffusi dal ministero di Viale Trastevere, gli studenti ‘eccellenti’ (quelli con la lode) sono stati oltre 16mila e 500, in aumento rispetto all’anno precedente (15mila e 353) e al 2020 (poco più di 12mila). Non sono però mancate le polemiche, sia per il contrastante esito dei test Invalsi, sia per il fatto che ancora una volta nel 2022 dagli istituti del Mezzogiorno sono usciti più studenti con 100 oppure 100 e lode rispetto alle scuole del Centro-Nord.
Il parere del pediatra
“Sulla questione del merito, sottolineo il ‘peso’ delle differenze nei voti tra Sud e Nord. Come la docimologia (ovvero lo studio dei metodi di valutazione negli esami) insegna, la valutazione è sempre soggettiva e non è una scienza esatta”, precisa a Fortune Italia Italo Farnetani, ordinario di Pediatria dell’Università Ludes – United Campus of Malta.
“Quanto al tema bonus, penso sia importante incoraggiare gli studenti con dei servizi. Dobbiamo poi ricordare che oggi a leggere è una minoranza dei giovani, e nemmeno gli e-book sono decollati”. Con questi presupposti “penso sia importante aiutare i più meritevoli o i più disagiati – continua Farnetani – La mia idea è che il premio per chi ha preso il voto alto sia utile per coltivare le eccellenze, specie se devono fare i conti con un disagio economico”. Il pediatra però parla di “aiuto” piuttosto che “bonus”.
“Diamo opportunità ai giovani che fanno fatica per motivi economici e alle eccellenze, ma diciamo anche la verità: non è che il Bonus cultura in passato abbia alimentato il bacino di lettori. Io sono contrario ai bonus, perchè non mi danno la garanzia di una spesa efficace. Dunque confermerei gli aiuti ai diciottenni meno agiati, mentre proporrei un contributo mirato agli studenti eccellenti, sotto forma di servizi“.
Ma di che tipo? “Per coltivare la cultura penso sarebbe perfetto un aiuto da destinare in viaggi in Europa – suggerisce Farnetani – per far conoscere meglio il Vecchio continente e le sue ricchezze, e favorire la formazione dei cittadini europei di domani, magari anche grazie a soggiorni in centri di eccellenza a livello universitario”.
