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‘Avatar 2’ sbanca al botteghino ma in Italia è festa anche per Aldo, Giovanni e Giacomo

È successo quello che tutti speravano ma che nessuno poteva pronosticare. Da quando ‘Avatar 2’ è arrivato nei cinema italiani, lo scorso 14 dicembre, i botteghini delle sale cinematografiche hanno fatto registrare risultati prepandemici. Un’affluenza senza precedenti nell’era pandemica che sta posizionando il sequel del kolossal di James Cameron tra i film più visti di tutti i tempi, con il miliardo di dollari di incassi nel mondo che verrà superato tra qualche giorno.

La cosa importante, ed era questo l’aspetto che interessava di più notare, è che le vicende di Pandora e dei suoi Na’vi non hanno solo generato profitti per Disney e per i multiplex che le stanno proiettando, ma ha contribuito ha far ripopolare i cinema sotto le Feste facendo da traino ad un settore che, fino a qualche settimana fa, viaggiava ben oltre il -55% rispetto alla media del triennio 2017-2019.

Finché è arrivato “il grande giorno”. Non Natale, ma Santo Stefano. Solo nella giornata di lunedì 26 dicembre, infatti, il mercato theatrical italiano ha ridotto il gap di circa 30 punti percentuali portandosi a -28%. Un risultato parziale, nel giorno notoriamente più redditizio per la sala, che però fa ben sperare, con un incasso totale di poco meno di 6 milioni di euro suddivisi tra la rockstar in velluto blu e altri quattro titoli di punta: ‘Il grande giorno’ con Aldo Giovanni e Giacomo, ‘Le otto montagne’, ‘Il gatto con gli stivali 2’ e ‘The Fabelmans’. Titoli che,  tutti insieme, hanno totalizzato poco meno di quanto ‘Avatar 2’ non abbia fatto da solo. Ma che, senza ‘Avatar 2’, avrebbero fatto molto meno, perché ne rappresentano l’alternativa.

Il film di James Cameron probabilmente in Italia non batterà il miglior risultato di sempre, proprio il primo ‘Avatar’ che, nel 2010, si attestò a 68 milioni di euro. Il sequel, dopo dieci giorni di programmazione, ha superato i 20 milioni di euro, mentre l’originale all’epoca ne guadagnò 10 nei primi 4 giorni. Tempi diversi, epoche diverse, ancora non “parcellizzate” dall’avvento delle piattaforme che, a quanto pare, non hanno irretito gli italiani, ai quali sembra essere tornata la voglia di guardare un bel film al cinema.

Ora il mercato dovrà procurarsi in fretta altri “casi” di questo tipo per cadenzare il calendario annuale, almeno due o tre volte l’anno, con fenomeni globali di questa portata.

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