Gioielli esclusivi, eventi indimenticabili, auto personalizzate. Alexandra della Porta Rodiani e Luana Cudazzo raccontano l’idea alla base del network che punta a trasformare i sogni (di pochissimi) in realtà
Un’esperienza unica, come un ‘brillo’ realizzato da una maison di alta gioielleria solo per noi, o un evento capace di toccarci l’anima come – l’esempio non è del tutto casuale – un concerto nella Cappella Sistina. Nell’era della post-globalizzazione il vero lusso è fatto di emozioni. Ne sono convinte le imprenditrici che hanno dato vita a Oligos, un’azienda con base a Milano che in realtà è un progetto esclusivo fin dal nome ( dal greco ὀλίγος ‘poco’).
Nato dall’intuizione di Alexandra della Porta Rodiani e Luana Cudazzo, Oligos è infatti un network trasversale che intende diventare punto di riferimento nel settore del lusso. I clienti sono imprese e privati che hanno core business e interessi nel mercato del lusso: moda, automotive, haute cuisine & food, hospitality, arte, cinema, musica. L’offerta è quella di iniziative super-esclusive e prodotti su richiesta, realizzati con uno stile quasi sartoriale, capaci di far sognare.
Alexandra della Porta Rodiani è nata in Italia e vive in Svizzera, ha iniziato la sua carriera giovanissima con Rudolf Nureyev e, per più di trent’anni, ha lavorato con alcuni dei più acclamati talenti di danza, musica e arte.
Luana Cudazzo è nata in Svizzera e vive a Ginevra: esperta conoscitrice di gastronomia e vini, vanta decennali collaborazioni con chef stellati internazionali e con le più conosciute cantine di vini.
Il primo incontro fra le due founder per una serata di gala a Saint Moritz, finì in un nulla di fatto. Due anni dopo, Alexandra e Luana si sono incontrate per caso e hanno capito che poteva essere interessante unire i rispettivi mondi, per dar vita a qualcosa di “totalmente diverso rispetto a quello che c’è sul mercato” e al quale stanno lavorando da quasi tre anni, come hanno raccontato a Fortune Italia.
“Cerchiamo di proporre cose che neanche i clienti sanno di poter desiderare o voler vivere – spiega Luana – unendo mondi diversi con proposte trasversali e uniche”. “La nostra tipologia di clienti, sia a livello di aziende che di privati facoltosi, ha già visto tutto. Ecco, quello che cerchiamo di fare è ascoltare i desideri e interpretarli in una chiave nuova, magari mettendo insieme mondi apparentemente diversi”, aggiunge Alexandra, che ricorda gli inizi con “Rudolf come una scuola di vita in un mondo che non esiste più. Non c’erano i social media, ma c’era il divismo vero”.
Una “palestra – spiega Alexandra – che mi ha permesso di avere rapporti consolidati con grandissimi artisti che mi hanno aiutata, anche solo per il fatto di avere un contatto diretto e non dover passare per uffici stampa e agenzie. Oggi possiamo verificare in tempi rapidi l’interesse dell’artista per un evento, in caso contrario è un po’ come risalire un fiume controcorrente”.
Due donne alla pari, c’è rivalità? “Siamo complementari: veniamo da due esperienze professionali diverse – precisa Luana – ed è proprio questo a rendere interessante la nostra collaborazione”. Un’intesa che ha già portato i suoi frutti. Come una caspule collection di orologi Hublot dedicata esclusivamente agli ospiti di un evento dedicato ai 50 anni dalla morte di Robert Kennedy. O un pezzo unico: una spilla-coccodrillo in smeraldi e diamanti di Cartier, realizzata ad hoc per un evento privato voluto da un magnate.
Non sono mancate “auto o jet personalizzati – racconta Luana – o eventi privati da 100 persone con artisti del calibro di Cher o Kylie Minogue”. Niente nomi, per carità. C’è una richiesta alla quale direbbero di no? “Se la proposta è coerente con i nostri principi, penso si possa fare tutto”, risponde Luana. “Se c’è qualcosa che mi disturba, anche inconsciamente, allora è no”.
“La prima cosa che ci viene chiesta è la discrezione – aggiunge Alexandra – e oggi è la più difficile da mantenere. Non tanto da parte degli organizzatori, quanto degli ospiti”. Il segreto di questa collaborazione ‘alla pari’ è divertimento, abbinato al rispetto e alla trasparenza. “Due donne si capiscono al volo e possono fare fuochi d’artificio”, assicura Luana. “Il plus di lavorare con una donna – interviene Alexandra – è che non c’è quella competizione che scatta quando invece dall’altra parte c’è un uomo”.
Può sembrare curioso, in quest’epoca di social, ma Oligos funziona con ‘passaparola’. “I nostri clienti sui social vanno poco. E oltretutto per noi pubblicizzare eventi esclusivi sarebbe comunque un boomerang”, riflette Alexandra. Fra due anni Oligos sarà “un punto di riferimento nel mondo del lusso per tutto quello che è unico”, auspica Luana. “Puntiamo a sbaragliare il mercato, leggendo in anticipo i bisogni degli high spender: lì saremo vincenti”, sostiene Alexandra.
Ma cos’è oggi il vero lusso? “Qualcosa di esclusivo, raro, unico: per me lo è anche alzarmi, bere un caffè e leggere un libro senza avere il telefono che squilla ogni due secondi”, risponde Luana. “Per me invece – interviene Alexandra – lusso è l’appagamento dei desideri più intimi. Ma anche esibizione del potere acquisito. Il lusso, in questo senso, è l’opposto dell’apparire: è essere arrivati”.
Se fossero clienti di Oligos, quale desiderio vorrebbero veder realizzato? “Un evento nella Cappella Sistina: basterebbero sedute bianche in lino e musica per toccare l’anima”, risponde Luana. Alexandra preferirebbe vivere “un’esperienza unica: come tre giorni sul set del proprio regista preferito, facendo anche la comparsa. Solo così, quando poi guardiamo il film, riusciremo davvero a capire tutta la fatica e l’impegno che c’è dietro: quello è il vero lusso”. Per pochissimi, naturalmente.