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La scommessa italiana sulle Zes: dopo quella unica per il Sud, arriva il summit mondiale

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L’Italia punta forte sulle Zes. Dopo il dialogo iniziato con la Ue per l’istituzione di un’unica Zona economica speciale per tutto il Sud, dalle 8 odierne, arriva la firma dell’accordo per ospitare in Italia il summit mondiale delle zes e delle zone franche. A firmare sono stati il presidente della World Free Zones Organization (WFZO) Mohammed AlZarooni e il Commissario straordinario del Governo della ZES Adriatica Manlio Guadagnuolo (rispettivamente a sinistra e a destra nella foto in evidenza).

È stato così presentato formalizzato l’evento AICE 2024 (Annual International Conference Exhibition) della WFZO, che si terrà a Bari dal 19 al 21 giugno 2024, a margine del G7 previsto nello stesso periodo in Puglia. La Zes Adriatica ha vinto lo scorso 3 maggio a Dubai la competizione internazionale della WFZO per ospitare l’evento AICE 2024 in Italia.

“Aice 2024 sarà un grande evento mondiale, unico nel suo settore e forse irripetibile in Italia, e rappresenterà un’occasione straordinaria per promuovere la ZES del Mezzogiorno d’Italia e attrarre investimenti di importanti players internazionali”, ha detto Guadagnuolo. AICE è la Conferenza mondiale e il principale evento internazionale con protagoniste circa 5.000 ZES e 2.260 zone franche di oltre 140 Paesi, e riunisce i vertici delle autorità politiche e istituzionali, gli investitori, i Ceo di multinazionali.

A cosa serve una Zes oggi…

Le Zone economiche speciali (Zes) hanno una legislazione economica agevolata rispetto al loro Paese, e servono ad accorciare gli iter burocratici, agevolare le richieste delle imprese e attrarre investimenti anche attraverso vantaggi fiscali.

Al Sud ne sono state istituite otto, ognuna con un comitato di indirizzo e un commissario straordinario: Campania, Calabria, Ionica (Puglia-Basilicata), Adriatica (Puglia-Molise), Sardegna, Abruzzo, Sicilia Orientale e Sicilia Occidentale. Create nel 2017 dal governo Gentiloni, sono diventate operative nel 2022, inserite nel Pnrr che a loro (e al loro collegamento con la rete dei trasporti europea) ha dedicato 630 mln di euro.

Ogni Zes ha un suo sportello unico online, a cui le imprese possono fare domanda per ottenere autorizzazioni a nuovi investimenti, accorciando l’iter burocratico.

…e a cosa potrebbe servire in futuro

Tra i temi principali dell’Aice, ha raccontato Guadagnuolo durante la conferenza di presentazione dell’iniziativa, ci saranno intelligenza artificiale, transizione energetica, gestione e manutenzione delle infrastrutture e i nuovi orizzonti delle ZES, “viste non tanto come ZES “emporio”, ma come aree specializzate per filiere produttive, in cui si dia spazio, ad esempio, anche agli investimenti turistici e a quelli in ambito farmaceutico e sanitario”.

Un momento della firma dell’accordo sul summit mondiale delle Zes durante l’evento di presentazione alla Camera dei deputati

Che vantaggi ha una Zes unica al Sud: l’esperienza di Dubai

Dei vantaggi dell’unificazione delle Zes ha parlato anche il presidente del Wfzo Al Zarooni, che è anche Direttore generale della Dubai Airport Free ZoneAuthority (DAFZA) e Ad della Dubai Silicon Oasis Authority (DSOA) e tuttora dirige entrambe le entità.

Durante la presentazione, AlZarooni ha ricordato proprio l’esperienza di Dubai, che un anno fa ha integrato in una sola area zone tre Zes: quella della ‘commercity’ di Dubai, quella dell’aeroporto e quella industriale della ‘Silicon oasis’. “Ognuna di queste era indipendente, il governo di Dubai le ha portate sotto un unico ombrello. Abbiamo risparmiato il 35% dei costi e unificato la base di conoscenze. Il numero di aziende che abbiamo attratto nell’ultimo anno è molto superiore rispetto a prima dell’integrazione”.

“Siamo orgogliosi di poter ospitare l’evento AICE 2024”, ha detto Guadagnuolo, “essendo quello delle Zone Economiche Speciali il tema del momento in Italia e la grande opportunità che si gioca il nostro Paese per lo sviluppo economico, infrastrutturale, sociale e occupazionale dell’intero territorio. Tutto ciò, in piena sintonia con gli indirizzi del Governo italiano e, in particolare, del Ministro Fitto, di cui apprezziamo la decisione di creare una grande Zes del Mezzogiorno d’Italia”.

L’accelerazione italiana sulle Zes è arrivata a luglio con l’intesa con l’Ue annunciata dal ministro Raffaele Fitto su una Zes unica per il Mezzogiorno italiano. In caso di via libera di Bruxelles, le Zes italiane non saranno più otto, ma ce ne sarà una unica per tutto il Sud; in questo modo ogni regione del meridione potrà beneficiare dell’autorizzazione unica per l’avvio delle attività produttive e della riduzione di un terzo dei termini di conclusione dei procedimenti.

“Per l’Italia questo è un momento di grande opportunità, una Zes unica potrebbe trasformare il Sud Italia in uno straordinario motore di sviluppo economico e attrarre enormi investimenti”, ha detto AlZarooni.

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