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Truffa al museo, l’artista che aveva consegnato tele vuote e rubato 77mila dollari dovrà restituirli

Take the Money and Run - Jens Haaning

Ha perso la sua lunga battaglia con un museo danese l’artista che aveva presentato due tele vuote ed era fuggito con il denaro preso in prestito, che sarebbe dovuto essere esposto all’interno delle opere. L’artista danese Jens Haaning è stato condannato da un tribunale di Copenaghen a pagare al Kunsten Museum of Modern Art 500.000 corone danesi (circa 76.500 dollari) dopo che la sua audace trovata aveva dato il via a una battaglia legale durata quasi due anni.

Le tele si basavano su due opere d’arte che Haaning aveva originariamente fatto debuttare nel 2007 e nel 2010, denominate rispettivamente ‘Un reddito annuale medio austriaco’ e ‘Un reddito annuale medio danese’, che contenevano banconote per un totale di quelle somme. Nel 2021, il museo di Aalborg aveva chiesto ad Haaning di ricreare le due opere per la mostra ‘Work it Out’ (che chiedeva ai visitatori di interrogarsi su cosa volessero dalla loro carriera) e che avrebbero dovuto contenere un totale di 534.000 corone in contanti.

Per l’occasione Haaning aveva chiesto un prestito bancario per riprodurre le sue opere originali. Come riportato da ‘The Art Newspaper’ nello stesso anno però, per l’occasione il museo si era offerto di prestargli l’intero importo. Quando le opere sono arrivate al museo e sono state scartate, gli addetti hanno trovato due tele vuote e il nome dell’opera cambiata in ‘Take the Money and Run’, prendi i soldi e scappa.

Al sito danese dr.dk, Haaning ha dichiarato che la nuova opera d’arte intendeva evidenziare come le persone fossero sottopagate per il loro lavoro e incoraggiava il personale adetto alle casse a prendere i soldi e correre, con il suo stesso spirito. Il contratto prevedeva che il denaro venisse restituito al museo al termine della mostra, cosa che Haaning aveva chiarito in anticipo. L’artista però non lo ha fatto.

“Il mio lavoro è aver preso i loro soldi”, ha dichiarato l’artista a dr.dk prima della scadenza del contratto, fissata per gennaio 2022. Alla testata ha anche affermato che l’opera nella sua forma originale gli avrebbe fatto perdere 25.000 corone e che la cosa avrebbe ispirato la sua rivolta.

Il direttore del museo, Lasse Andersson, ha dichiarato che Haaning non aveva diritto a trattenere il denaro, poiché l’accordo prevedeva solo un compenso per l’artista di 10.000 corone e 6.000 per le spese. “Non siamo un museo ricco”, ha dichiarato Andersson al Guardian. “Dobbiamo pensare attentamente a come spendere i nostri fondi e non spendiamo più di quanto possiamo permetterci”. A NordTV Haaning ha comunque sostenuto che il museo ha guadagnato molto di più di 500.000 corone grazie ai due anni di pubblicità che l’opera ha creato. In effetti, sul suo sito web il Kunsten elogia l’opera, sostenendo che essa agisce come “una critica dei meccanismi all’interno del mondo dell’arte, ma indica anche strutture più ampie nella nostra società”.

Il direttore del museo ha ammesso di aver visto all’epoca dei fatti, il lato divertente della vicenda. “Ha fatto arrabbiare il mio staff e un po’ anche me, ma mi sono anche fatto una risata perché era davvero divertente”, ha detto Andersson alla BBC. Il tribunale di Copenaghen si è schierato a favore del museo, ma ha sottratto dalla somma il compenso di Haaning e i costi di montaggio. La decisione lascia adesso l’artista in un mare di debiti. “È stato un bene per il mio lavoro, ma mi mette anche in una situazione ingestibile in cui non so cosa fare”, ha dichiarato Haaning. Alla richiesta di un commento al museo, Fortune non ha avuto alcuna risposta.

Esiste una lunga storia di attriti tra gli artisti che progettano un’opera e i musei che ospitano una mostra. Uno degli esempi più recenti è l’opera d’arte di Banksy del 2018, ‘Love is in the Bin’. L’opera originale dell’enigmatico artista, intitolata ‘Girl With Balloon’, è stata originariamente venduta per 1 mln di sterline (circa 1,2 mln di dollari) all’asta da Sotheby’s a Londra. Quello che l’acquirente non sapeva è che il ritratto di Banksy era destinato ad autodistruggersi, a venir strappato dalla sua stessa cornice non appena fosse stata confermata l’offerta vincente. Il dipinto è tuttavia tornato all’asta nella sua nuova forma ed è stato venduto per l’incredibile cifra di 16 milioni di sterline.

L’articolo originale è disponibile su Fortune.com.

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