Contratto medici: ci siamo quasi, la convocazione per l’ultima firma

contratto medici

Il lungo iter del contratto dei medici dirigenti – messo nero su bianco all’Aran il 28 settembre – sta per concludersi. Dopo la certificazione della Corte dei Conti, l’Aran ha infatti convocato i sindacati del settore a Roma martedì 23 gennaio, alle 11, per la firma definitiva del Contratto dell’area della dirigenza sanitaria (medici, veterinari, ecc.) 2019-2021. Una notizia attesa da circa  135mila dirigenti medici e sanitari.

A quando gli aumenti previsti? Potranno scattare dal giorno successivo alla firma, una  decisione che spetterà alle singole aziende.

Gli aumenti

Il contratto riconosce aumenti complessivi medi pari a 290 euro per 13 mensilità e arretrati da oltre 10mila (10.757) euro pro capite, che saranno erogati alla firma definitiva.

Oltre agli incrementi economici, l’accordo prevede importanti miglioramenti riguardo al trattamento normativo del personale in tema di orario di lavoro, pronte disponibilità e guardie mediche.

“Con incrementi significativi per l’indennità di specificità medico veterinaria, nuove indennità di pronto soccorso e altri benefici, il contratto 2019-2021 – scrive sul suo blog il presidente Aran, Antonio Naddeo – porta con sé una serie di miglioramenti per i professionisti del settore. Mantenendo una struttura consolidata per i fondi aziendali, il nuovo contratto perfeziona vari aspetti tenendo conto delle esigenze più innovative del settore sanitario”. Ed è stato siglato da tutti i sindacati medici.

Alcune novità

“Una delle sezioni più significativamente riviste riguarda le relazioni sindacali, con un focus sulla trasparenza informativa e sulle aree di confronto a livello aziendale e regionale. In modo particolare queste ultime sono state ampliate con riguardo alla pronta disponibilità e guardia, alla riduzione del rischio clinico e alle misure concernenti la salute e sicurezza del lavoro”, puntualizza Naddeo.

“La gestione dell’orario di lavoro, dei servizi di guardia e di pronta disponibilità – continua – hanno subito una profonda riscrittura, tenendo conto delle esigenze attuali del Servizio sanitario nazionale. Allo stesso modo, il sistema degli incarichi dirigenziali è stato aggiornato per assicurare incarichi a tutti i dirigenti e per rendere più esigibile l’istituto contrattuale”.

“Sono state poi ampliate alcune tutele, ad esempio quelle concernenti le gravi patologie che necessitano di terapie salvavita, le misure in favore delle donne vittime di violenza, le diverse tipologie di assenze, sia giornaliere che orarie. riscrittura delle regole sul periodo di prova, le sostituzioni in caso di assenze e le nuove tutele, come quelle per malattie gravi e supporto alle donne vittime di violenza. Per la prima volta, viene introdotta un’indennità di specificità sanitaria destinata ai profili diversi da medici e veterinari. Altre novità di spicco riguardano l’inclusione della disciplina del lavoro agile e da remoto, e l’assunzione di dirigenti specializzandi a tempo determinato, con dettagliate norme contrattuali”, ricorda il presidente Aran.

Le osservazioni della Corte dei Conti

Le Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei conti hanno esaminato l’ipotesi di contratto collettivo nazionale ai fini della certificazione dei costi e della loro compatibilità con gli strumenti di programmazione e di bilancio, pervenendo – come si legge in una nota – alla “positiva certificazione, pur con le osservazioni contenute nel rapporto allegato alla deliberazione, in corso di stesura”.

Ora dunque siamo arrivati alla fine di questo percorso, iniziato un anno fa. Ora bisognerà mettere mano al contratto 2022-2024.

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