Il settore orafo italiano ha registrato un notevole incremento nelle esportazioni nei primi nove mesi del 2023, segnando un aumento significativo dell’11,3%, portando il totale a superare la soglia degli 8 miliardi di euro. Questi dati emergono da un’analisi condotta dal Centro Studi Confindustria Moda, basata su informazioni fornite dall’Istat, e sono stati resi noti oggi a Vicenza, in occasione della vigilia dell’apertura della prima rassegna internazionale orafa, prevista per domani mattina in Fiera.
Nonostante un rallentamento nel terzo trimestre, previsto e atteso, con una crescita del 4,2%, in netto contrasto con il 13,7% del secondo trimestre e il 16,2% del primo, la crescita complessiva nel 2023 rimane a doppia cifra.
Secondo l’analisi di Federorafi, la Svizzera si conferma come il principale mercato di destinazione, rappresentando il 15% del totale e registrando un impressionante +31,2% rispetto allo stesso periodo del 2022. Seguono gli Stati Uniti (13,4%, +5,3%) e la Francia (10,2%, +15,8%). Al contrario, si registra un rallentamento nelle esportazioni verso Germania, Regno Unito, Sud Africa e Canada. Inoltre, il settore continua ad affrontare difficoltà nelle relazioni commerciali con Russia e Ucraina, con un calo del 24,6%.
In termini geografici, Arezzo, Vicenza e Alessandria insieme a Milano emergono come i poli principali che concentrano i flussi di esportazione.
L’indagine congiunturale tra gli associati rivela un aumento cumulato del fatturato delle imprese dell’8,1% nei primi nove mesi del 2023. Dopo un robusto aumento a due cifre nel primo trimestre (+11,3%), si osserva un rallentamento nella crescita (+7,2% aprile-giugno, +5,9% luglio-settembre). La produttività, tuttavia, subisce un lieve calo del 1,8% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Un dato positivo emerge dal fronte occupazionale, che continua a segnare una crescita con 1.336 nuovi addetti dal dicembre 2022, registrando un aumento del 4,1%. Questo indica una robusta dinamica del settore a livello occupazionale, contribuendo positivamente alla forza lavoro del Paese.