Contratto medici: è fatta. Quando arrivano gli aumenti

Contratto medici

Ci siamo: il contratto dei medici, veterinari e dirigenti sanitari, dopo il passaggio non indolore alla Corte dei Conti, è stato firmato a Roma, nella sede dell’Aran, dal presidente Antonio Naddeo e dai sindacati del settore. Una notizia attesa da circa 135mila dirigenti medici e sanitari, che ora aspettano arretrati e aumenti. 

“Ci siamo davvero – dice a Fortune Italia Pierino Di Silverio, segretario Anaao-Assomed – Siamo arrivati alla fine di un percorso che, per quanto costellato di inconvenienti, come le correzioni pervenute dalla Corte dei Conti che – puntualizza – non ci hanno soddisfatto, ci ha portato a un contratto atteso da tantissimi colleghi. Un contratto con grosse novità in termini di condizioni di lavoro”. Ma si tratta di un Ccnl già scaduto da tempo: è relativo infatti al 2019-2021.

Il prossimo, avverte Di Silverio, “non si dovrà fermare al mero aspetto normativo, ma dovrà incidere maggiormente sulle carriere, andando nella direzione tracciata oggi. Penso anche al profilo economico, perchè i contratti servono anche a consentire una corrispondenza tra quanto si guadagna e il caro vita. Perché poi alla fine se la retribuzione e le condizioni di lavoro non sono buone, la gente va via”. E l’Italia già fa i conti con l’emorragia di ‘camici bianchi’.

Gli aumenti

A quando gli aumenti previsti? “Occorre capire se siamo in tempo per febbraio oppure no, perché i conti le aziende li fanno entro il 10 del mese. Quindi – risponde il presidente Anaao – non so se si riuscirà a fare in modo che aumenti e arretrati arrivino già nel mese di febbraio. Siamo molto fiduciosi, invece, che per marzo i colleghi possano avere in busta paga aumenti e arretrati“.

Di che cifre parliamo

Il contratto riconosce aumenti complessivi medi pari a circa 280 euro per 13 mensilità e arretrati da oltre 10.800 euro pro capite. Oltre agli incrementi economici, l’accordo prevede importanti miglioramenti riguardo al trattamento normativo del personale in tema di orario di lavoro, pronte disponibilità e guardie mediche.

Le novità

Oltre agli “incrementi significativi per l’indennità di specificità medico veterinaria, nuove indennità di pronto soccorso e altri benefici, il contratto 2019-2021 –  puntualizza sul suo blog il presidente Aran, Antonio Naddeo – porta con sé una serie di miglioramenti per i professionisti del settore. Mantenendo una struttura consolidata per i fondi aziendali, il nuovo contratto perfeziona vari aspetti tenendo conto delle esigenze più innovative del settore sanitario”. Ed è stato siglato da tutti i sindacati medici.

L'incontro all'Aran per la firma del contratto
L’incontro all’Aran per la firma definitiva del contratto

“Sono state modificate le regole e i limiti su pronta disponibilità e guardia finalizzando tali modifiche a garantire migliori condizioni di lavoro; sono state poi attuate modifiche normative concernenti misure sulla salute e sicurezza del lavoro”, sottolinea l’Aran in una nota.

Quanto alla valorizzazione della carriera, “il sistema già delineato nella tornata contrattuale 2016-2018 è stato oggetto di specifici aggiornamenti finalizzati a garantire un incarico a tutti i dirigenti, rendendo maggiormente esigibile anche il predetto istituto contrattuale stabilendo peraltro procedure semplificate e tempistiche certe, in particolare per i dirigenti con almeno cinque anni di anzianità.
Miglioramenti significativi sono poi contenuti nella riscrittura del periodo di prova, nel meccanismo delle sostituzioni nel caso di assenza, impedimento, malattia o cessazione del titolare dell’incarico. Sono state poi ampliate alcune tutele, ad esempio quelle concernenti le gravi patologie che necessitano di terapie salvavita, le misure in favore delle donne vittime di violenza, le diverse tipologie di assenze, sia giornaliere che orarie. Altre novità di spicco riguardano l’inclusione della disciplina del lavoro agile e da remoto, e l’assunzione di dirigenti specializzandi a tempo determinato ai sensi della Legge 30.12.2018, n. 145 definendo gli istituti contrattuali a loro applicabili e dettagliate norme contrattuali”, continua l’Aran.

Naddeo: un contributo per migliorare la sanità pubblica

“Grande soddisfazione e orgoglio” per la firma definitiva del contratto arriva da Antonio Naddeo. Il presidente Aran sottolinea i “negoziati lunghi, intensi e costruttivi”, che hanno portato a “miglioramenti significativi nelle condizioni di lavoro, nella tutela dei diritti e nella carriera del personale. Questo contratto non solo migliora la qualità della vita lavorativa dei professionisti del settore, ma contribuirà, in modo significativo, a migliorare tutta la sanità pubblica”. Chiuso un contratto, se ne apre un altro. “Il comitato di settore – assicura Naddeo  – è già al lavoro per la prossima tornata contrattuale, iniziando dal comparto sanità, che interessa oltre mezzo milione di lavoratori”.

Il plauso della Fnomceo

“Si tratta di un buon contratto – commenta il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli – che agisce non soltanto sul versante economico, ma sulle condizioni di lavoro – Possiamo dunque dire che i sindacati medici e il presidente Aran, Antonio Naddeo hanno fatto un ottimo, lavoro, considerata la cornice normativa che non lasciava ampio margine di azione”.

Ora “occorre un ulteriore passo a livello normativo, con provvedimenti in grado di aumentare l’attrattività del Servizio sanitario nazionale per i medici e i professionisti. Mantenere i medici all’interno del Servizio sanitario nazionale è infatti la conditio sine qua non per la sua sostenibilità: non si può fare la sanità senza medici. Sosteniamo quindi – continua Anelli – le proposte del ministro della Salute Orazio Schillaci e del sottosegretario Marcello Gemmato volte a un rifinanziamento del Servizio sanitario nazionale e a una valorizzazione dei professionisti”.

Il commento di Fp Cgil Medici

“Un risultato importante per le lavoratrici e per i lavoratori del Ssn – afferma Andrea Filippi, segretario nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn – Sono garantiti i diritti su orario di lavoro e carriere. Le carenze di personale non potranno più ricadere solo sulle spalle dei professionisti, perché il nuovo contratto di fatto agisce come leva per un piano assunzionale straordinario. Infatti, per garantire i servizi serve nuovo personale, invece di spremere il poco rimasto. Per rendere attrattivo il Servizio sanitario, inoltre, è necessario intervenire sulle condizioni di lavoro e sulla conciliazione con la vita personale e familiare”.

Ugl Sanità: verso una miglior qualità del lavoro

Il risultato di oggi e il riconoscimento di aumenti e arretrati “mostra la volontà da parte del Governo di dare un segnale preciso per frenare la fuga dalle corsie” afferma il segretario nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano. “Va anche sottolineato lo sforzo per rendere la qualità del lavoro migliore, in termini di sicurezza e di diritti”. Ora però “non bisogna fermarsi. Serve affrontare con urgenza le carenze di personale per affrontare le sfide del futuro e restituire ai cittadini il diritto alle cure a all’assistenza” evidenzia il sindacalista.

La ‘manina’ e le critiche di Anaao e Cimo-Fesmed

“Firmiamo un buon contratto, nonostante alcune modifiche introdotte anche da ‘manine’ conosciute”, sottolineano i vertici di Anaao Assomed e Cimo Fesmed. “La versione definitiva del contratto presenta alcune modifiche ad articoli precedentemente negoziati con i sindacati e previsti nel testo firmato lo scorso 28 settembre. Modifiche che vanno al di là della verifica della compatibilità delle spese previste con le risorse disponibili svolta dal ministero dell’Economia e della Finanza.

Di Silverio firma il contratto

“Abbiamo denunciato formalmente questo atteggiamento in una dichiarazione a verbale perché viola i principi di buona fede, lealtà e trasparenza su cui dovrebbero essere improntate le relazioni sindacali”, dicono Di Silverio e Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed, che ringraziano l’Aran, il Presidente Naddeo ed il suo staff per la collaborazione nel corso di una trattativa “comunque difficile”.

Ora si apre il capitolo della contrattazione integrativa in tutte le aziende sanitarie del Ssn, necessaria a rendere operative molte delle innovazioni introdotte nel contratto. “Non neghiamo una certa preoccupazione – aggiungono Di Silverio e Quici – perché negli ultimi anni nelle aziende le trattative sono state avviate con estremo ritardo e proseguite con molta lentezza. Ma la crisi della sanità pubblica non ammette ulteriori rinvii”.

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