Trapianti, addio al pioniere Raffaello Cortesini

Raffaello Cortesini
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Se ne va un celebre medico italiano nel mondo. E’ morto ieri a New York, dove viveva da tempo, il professor Raffaello Cortesini. Aveva 92 anni, e con lui – ricordano dal Centro nazionale trapianti – se ne va l’ultimo pioniere della trapiantologia italiana.

Trapianti e xenotrapianti

Nel 1966 un giovanissimo Cortesini, insieme a Carlo Umberto Casciani e su incarico del professor Paride Stefanini, a lavorare già dal 1961 al primo programma di sviluppo sui trapianti d’organo in Italia, presso l’Istituto di Patologia chirurgica dell’Università La Sapienza di Roma. Un programma che, cinque anni dopo, portò Stefanini e Cortesini a realizzare il primo trapianto italiano
di rene coronato da successo. Pochi giorni dopo il team eseguì il secondo xenotrapianto al mondo su un uomo, con il rene di uno scimpanzé. Un approccio che nel frattempo è andato avanti: è di questi giorni la notizia del primo trapianto di un rene di maiale geneticamente modificato su un paziente in vita.

I chirurghi di Boston hanno trapiantato il rene da un maiale geneticamente modificato in un uomo di 62 anni, affetto da una malattia renale terminale, diabete di tipo 2 e ipertensione.

Il primo intervento di pancreas

Tornando in Italia, nel 1966 i due chirurghi promossero la nascita della Società italiana dei trapianti d’organo. Cortesini poi nel 1981 ha eseguito il primo trapianto italiano di pancreas (combinato con un rene), nel 1982 il primo di fegato e nel 1989 il primo trapianto multiviscerale (intestino, fegato e pancreas).

Il direttore del Cnt, Giuseppe Feltrin, ne ha ricordato il ruolo determinante nella nascita e nella promozione della trapiantologia italiana, oggi una realtà di eccellenza internazionale.

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