La maggior parte degli investitori con un patrimonio investibile di almeno 1 milione di dollari intende votare per la vicepresidente Kamala Harris, secondo un nuovo rapporto del gestore patrimoniale UBS. La ripartizione effettiva: Il 57% dei 971 investitori statunitensi intervistati da UBS il mese scorso ha dichiarato di voler optare per Harris; il 43% ha intenzione di votare Trump.
Tuttavia, gli stessi investitori affermano che l’ex presidente Donald Trump sarebbe migliore per l’economia, ma di poco. Il mese scorso UBS ha intervistato 971 investitori statunitensi in merito alle elezioni; il 38% sono repubblicani, il 34% democratici e il 26% indipendenti.
Quasi tutti gli intervistati hanno dichiarato che l’economia è la loro principale preoccupazione quando si recheranno alle urne. Al secondo posto c’è la sicurezza sociale, seguita da tasse e immigrazione.
Tra i milionari democratici, Harris ha conquistato il 91% dei voti; l’88% dei milionari repubblicani ha dichiarato che sceglierà Trump. I milionari indipendenti si sono divisi 60/40 per Harris e Trump rispettivamente.
UBS ha chiesto agli intervistati, tra Trump e Harris, chi fosse meglio attrezzato per “affrontare l’economia”. Trump ha battuto Harris, con il 51% degli intervistati che hanno scelto lui. Ha battuto Harris anche sulla stessa domanda relativa alle tasse, ottenendo il 52% dei favori degli intervistati. Ma non si tratta di un vincitore assoluto: gli investitori hanno detto a UBS che Harris è meglio posizionata per migliorare l’assistenza sanitaria.
Forse questo non sorprende; Trump è notoriamente popolare tra gli individui con un patrimonio elevato per la sua proposta di estendere e ampliare il Tax Cuts and Jobs Act del 2017 (Il Segretario al Tesoro Janet Yellen ha recentemente attribuito la colpa dei continui problemi fiscali degli Stati Uniti a questa legge).
Harris, invece, vuole tagliare le tasse solo a chi guadagna meno di 400.000 dollari all’anno. Gli individui (e le aziende) che guadagnano di più possono aspettarsi di pagare più tasse sotto un’amministrazione Harris.
Il Tax Cuts and Jobs Act di Trump scadrà il 1° gennaio 2026. Se venisse eletto, molto probabilmente prorogherebbe la legge, mentre è quasi certo che Harris la annullerebbe.
La stragrande maggioranza degli investitori (77%) ha dichiarato di voler apportare modifiche al proprio portafoglio prima del giorno delle elezioni. In caso di vittoria di Harris, sono più propensi a investire nei settori dell’assistenza sanitaria, della tecnologia e della sostenibilità; la difesa, l’energia e l’industria sono più interessanti se Trump torna nello Studio Ovale.
“I clienti e gli imprenditori di tutto il mondo hanno gli occhi puntati sulle elezioni americane e vogliono sapere cosa significhi l’uno o l’altro risultato per i loro investimenti e come li influenzerà in futuro”, ha dichiarato Iqbal Khan, copresidente di UBS Global Wealth Management.
Comunque vadano le elezioni, poco più della metà (55%) dei milionari ha dichiarato a UBS di essere “altamente” fiducioso sulla direzione dell’economia. Solo il 43% ha detto lo stesso nel 2020, nei mesi precedenti le elezioni presidenziali.
Parallelamente, tre investitori su quattro – quasi il 20% in più di quelli che hanno dichiarato la stessa cosa nel 2020 – si sono detti “molto ottimisti” sui rendimenti del loro portafoglio nei prossimi sei mesi. Tra i proprietari di aziende, il 74% ha dichiarato di essere ottimista sull’andamento della propria attività nel prossimo anno, con un aumento del 6% rispetto al 2020.
L’andamento economico è “chiaramente una delle principali preoccupazioni”, ha scritto Rob Karofsky, altro copresidente di UBS Global Wealth Management. “È incoraggiante vedere un generale aumento dell’ottimismo mentre si naviga in un panorama di mercato volatile in un anno di elezioni”.
Questa storia è stata pubblicata originariamente su Fortune.com
(Foto: Jess Swenson – GETTY IMAGES).
