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Lavoro in presenza, perchè i dipendenti fanno orecchie da mercante

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Velasco25 Articolo

Indipendentemente da quanti giorni alla settimana i lavoratori vogliono essere in ufficio (o lo vogliano i loro capi), a nessuno piace sentirsi dire cosa fare. Un esempio concreto: quasi 1 lavoratore su 5 ignora del tutto gli obblighi del datore di lavoro rispetto alla presenza.

A dirlo è un nuovo rapporto di Resume Builder, che ha intervistato oltre 1.000 lavoratori statunitensi a tempo pieno in aziende in cui è stato implementato un obbligo di ritorno in ufficio (Rto) a partire dal 2020.

Ebbene, poco meno dell’80% dei lavoratori ha affermato di seguire le regole, mentre il 18% occasionalmente le ignora, il 2% le segue “raramente” e l’1% non rispetta gli obblighi per niente.
Per farla franca, i lavoratori hanno detto a Resume Builder che stanno diventando furbi.
Molti chiedono aiuto a un collega, incaricato di passare il badge. Altri si intrufolano per un momento nei fine settimana e si registrano, per far apparire il conteggio in regola. Ma la tattica più comune è la più semplice: i lavoratori violano le regole semplicemente uscendo dall’ufficio prima.

Quelli che sono tenuti a presentarsi in ufficio pochi giorni alla settimana, con un orario ibrido come dice Resume Builder, hanno i tassi più alti di inosservanza. Solo 3 su 5 seguono la politica della propria azienda in tema di ritorno in presenza.

Oltretutto se le aziende iniziassero ad adottare una linea dura sulla presenza, più della metà dei lavoratori preferirebbe dimettersi piuttosto che conformarsi. Le ragioni della ‘ribellione’ sono esattamente quelle che ci si potrebbe aspettare: è semplicemente più scomodo andare ogni giorno in ufficio e i dipendenti ritengono che rispettare gli orari (e le regole) sia un cattivo uso del loro tempo.

Oltretutto è anche costoso: alcune stime affermano che fra tragitto casa-lavoro, benzina, pranzo, parcheggio, ogni giorno di lavoro in presenza può costare 51 dollari. Forse questo spiega perché gli intervistati di Resume Builder hanno dato una risposta semplice su cosa li avrebbe effettivamente spinti a rispettare le regole: più soldi.

L’articolo completo è su Fortune.com

FOTO: DEJAN MARJANOVIC – GETTY IMAGES

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