TikTok è diventato  il posto in cui si promuovono le ultime tendenze in fatto di bellezza, dal blush draping alla colorazione delle labbra, fino alle ricette di frullati per la cura della pelle: Sephora fa parte di tutto questo.

“Non è un caso che molti dei marchi di tendenza, venduti solo da Sephora, siano su TikTok”, ha dichiarato Artemis Patrick, presidente e amministratore delegato di Sephora per il Nord America, in occasione del Fortune’s Most Powerful Women Summit a Laguna Niguel, in California.

Da quando Sephora è arrivata per la prima volta negli Stati Uniti nel 1988 con il suo flagship store nel quartiere Soho, a New York, per l’azienda, ha detto Patrick, è stato fondamentale non solo seguire le tendenze, ma anche prevederle, soprattutto dopo l’ascesa dei social media. “Ho vissuto tutto questo, da YouTube a Instagram, e ovviamente ora TikTok è un mezzo importante. Si tratta di capire le tendenze prima che si manifestino”, ha aggiunta la Ceo.

Patrick considera molto positivo il fatto che Sephora venda le tendenze e i marchi che ricevono maggiore attenzione online e nota che le persone sono desiderose di sostenere i marchi sostenibili di fondatori con una missione chiara. “Certamente – ha detto Patrick – questo ha democratizzato la bellezza e la conversazione sulla bellezza e ha aperto il dibattito intorno ad essa e soprattutto intorno alla cura della pelle. Penso che quello che Instagram ha fatto per il trucco, TikTok lo abbia fatto per la skincare”.

Patrick è anche consapevole del fatto che le ragazze siano sempre più interessate alla bellezza e alla skincare a causa  delle tendenze online e di standard di bellezza irrealistici. Spera di creare prodotti adatti all’età e di trasmettere messaggi realizzati con consulenti di bellezza addestrati a trattare la pelle in base alle fasi della vita. “Non ci sentiamo a nostro agio a mettere in vetrina ragazzini che vendono retinolo”, ha detto, riferendosi a un caso in cui hanno cambiato la modella di un marchio che si sentiva troppo giovane per il prodotto.

La Ceo attribuisce alla sua educazione la capacità di essere consapevole, di cambiare e di stare al passo con ciò che le succede intorno. È fuggita dall’Iran quando era giovane per raggiungere gli Stati Uniti, è entrata nel sistema di affidamento e si è introdotta in un settore che storicamente non serviva le donne che le assomigliavano. “So come ci si sente a non appartenere a niente, a sentirsi diversi”, ha detto. “Questo mi ha davvero plasmato, mi ha formato come persona, ma anche come leader. Credo davvero che sia importante portare idee e pensieri diversi”.

Questa storia è stata pubblicata originariamente su Fortune.com