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Bancassurance: la seconda giovinezza del settore in Italia

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Velasco25 Articolo

Forte performance della Bancassurance nel primo semestre dell’anno in Italia. Un settore spinto con forza dal ramo Vita (che cresce a doppia cifra rispetto allo stesso periodo del 2023), che evidenzia un trend molto chiaro, tanto da far parlare gli esperti di una “seconda giovinezza” per i servizi assicurativi che possono essere richiesti in banca.

È piuttosto dinamica la ‘fotografia’ che emerge dall’ultima ricerca di Excellence Consulting sulle prime 15 banche italiane leader nella bancassurance, grazie al confronto fra i dati 2018 con quelli 2023: Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, BPER Banca, Monte dei Paschi di Siena, BancoPosta, BNL – Gruppo BNP Paribas, Crédit Agricole, Banca Mediolanum, Credem, Fideuram, FinecoBank, Banca Generali, Azimut, Allianz Bank. Un’analisi che conferma quanto sta avvenendo sul tavolo del risiko bancario.

La performance

Esaminiamo prima i dati del I semestre 2024. I premi contabilizzati nel ramo Vita ammontano a 55,5 miliardi di euro, con un incremento del 16,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre il ramo Danni segna un +7,9%, raggiungendo i 23,8 miliardi di euro. In linea con questa tendenza, le banche stanno adottando strategie mirate e differenziate: nel settore Vita si orientano sempre più verso l’internalizzazione, nel Danni preferiscono instaurare partnership strategiche di lungo termine con compagnie specializzate nella gestione del rischio.

Internazionalizzazioni

Nel dettaglio, nel settore Vita le internalizzazioni da parte delle banche nel 2023 aumentano del 20% rispetto al dato del 2018, anche a seguito del Danish Compromise (la disciplina prevista dall’art.49 del Capital Requirements Regulation, approvato dall’Ue nel 2012 con la presidenza della Danimarca, da cui la denominazione), che favorisce l’integrazione delle compagnie all’interno dei conglomerati bancari dal punto di vista del capitale.

Il modello captive secondo Excellence Consulting permette alle banche di massimizzare la vendita delle polizze vita, incrementando la produttività delle reti di oltre il 25% rispetto ai modelli di joint venture o agli accordi distributivi.

Dopo Intesa Sanpaolo e Poste, anche Banco BPM e UniCredit hanno avviato progetti per chiudere le joint venture in vigore coi loro partner: l’obiettivo è creare compagnie captive nel Vita. Icrea ha firmato un accordo distributivo a lungo termine con Cardif, completando così la cessione di BCC Vita. MPS sta rivedendo la sua strategia di bancassurance in vista della scadenza l’accordo con AXA, previsto nel 2027.

Tempo di joint venture (e non solo)

Nel comparto Danni le banche puntano su joint venture o accordi distributivi con compagnie assicurative, a eccezione di realtà come Intesa Sanpaolo, Poste, BNP e Crédit Agricole, che hanno internalizzato creando compagnie captive. Da sottolineare che la struttura Danni è storicamente all’interno delle due italiane, mentre le due francesi riflettono la tradizione transalpina di avere tali strutture interne.

Tra le partnership spiccano quella di UniCredit con Allianz, di Credem con Reale Mutua e quella più recente di Icrea con Assimoco. Mentre Banco Desio sta selezionando il proprio partner.

Nuove opportunità

Lo scenario aperto dal fallimento di Eurovita apre nuove opportunità nel settore Vita della Bancassurance. L’analisi mette in luce inoltre una crescita generalizzata dei premi Danni, indipendentemente dal modello organizzativ. Da segnalare che nei rami Danni non auto, la quota di mercato ha toccato nel 2023 il 12,2%.

Il report sottolinea poi, sia per il comparto Vita sia per il Danni, l’importanza crescente delle commissioni legate alle coperture assicurative nelle banche. Queste commissioni rappresentano ora il 15,9% dei ricavi per le banche commerciali e il 29% per le banche reti, valori in crescita anche a seguito della riduzione dei tassi d’interesse e della necessità di aumentare i ricavi da commissioni.

Governare la nuova fase di crescita

“La bancassicurazione sta vivendo una seconda giovinezza, una nuova fase di crescita – afferma Gianluca Zanini, partner di Excellence Consulting – Le banche stanno dedicando sempre maggiore attenzione al business assicurativo, che rappresenta un valore strategico anche per rafforzare la fidelizzazione dei clienti. L’evoluzione nella creazione di valore richiede investimenti mirati in formazione, comunicazione e digitalizzazione“.

Un approccio personalizzato

Come sottolinea Maurizio Primanni, Ceo di Excellence Consulting, “nel settore Vita l’opportunità è consolidare e migliorare ulteriormente l’azione commerciale delle banche.  Vorrei soffermarmi poi sulle coperture Danni, che rappresentano un’importante occasione di crescita”. Per cogliere appieno questo potenziale, avverte l’esperto, “è essenziale un approccio consulenziale personalizzato. Un’offerta olistica, integrata tra canali digitali e fisici, consentirà alle banche di rispondere efficacemente ai bisogni dei clienti”. E rafforzando il ruolo della bancassurance.

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