La Casina Valadier di Villa Borghese a Roma ha ospitato l’inaugurazione della quinta edizione della Scuola Politica “Vivere nella Comunità”, l’iniziativa nata dall’idea del professor Pellegrino Capaldo per offrire ai giovani di talento un’opportunità di formazione politica e culturale.
L’obiettivo della Scuola è preparare e formare la classe dirigente del domani, non solo nella sfera delle competenze politiche, ma anche in quelle manageriali, economico-finanziarie, civiche e sociali. “Il lavoro della Scuola Politica è fondamentale in anni di grande disaffezione nei confronti della politica. È un servizio civile che rendete al Paese”, ha commentato il consigliere economico del presidente del Consiglio Renato Loiero, che ha aperto i lavori.
Stefano Lucchini, presidente della Feduf e Chief institutional affairs di Intesa Sanpaolo, ha accolto gli studenti ricordando il valore inestimabile della formazione. “L’uomo del millennio, a mio avviso, è un signore che faceva l’orefice a Magonza e che, a forza di incidere pietre preziose, a un certo punto s’è messo a incidere le lettere. Gutenberg, con l’invenzione della stampa, ha permesso all’uomo di formarsi e ha dato un’accelerazione alla crescita della mente umana. Benvenuti nella Scuola Politica. Fate network fra di voi e non abbiate mai paura di interpellarci, noi siamo sempre a vostra disposizione”.
Nel corso dell’evento, ha trovato spazio anche la lectio magistralis del Ceo di Acea Fabrizio Palermo, dal titolo Strategia nazionale di resilienza idrica. “L’acqua è un bene prezioso che ormai diamo per scontato: siamo abituati ad aprire il rubinetto e ad averla sempre a disposizione. In passato ci sono stati investimenti importanti, che sono stati decisivi per la resilienza idrica”, spiega l’amministratore delegato. “Oggi è giunto il momento di aprire una nuova fase di investimenti sulla risorsa idrica, che rappresenta un enorme volano di sviluppo”.
La nostra iniziativa nasce da un’intuizione del professor Capaldo – ricorda Paolo Boccardelli, rettore dell’Università Luiss e presidente del Supervisory Board della Scuola Politica – Noi formiamo delle competenze e delle sensibilità funzionali a capire cosa fare per far crescere il Paese. Abbiamo progettato la scuola per rispondere ai grandi problemi del buon governo. Puntiamo a formare dei leader consapevoli e competenti – conclude Boccardelli – che comprendano i problemi complessi del nostro tempo e si interroghino per trovare delle soluzioni. Abbiamo bisogno di una classe dirigente che si rimbocchi le maniche e aiuti l’Italia a continuare a essere protagonista”.