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L’importanza di Novo Nordisk per l’Italia: intervista al Gm Alfredo Galletti

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Velasco25 Articolo

Dopo una vita in Novo Nordisk e una carriera in giro per il mondo, Alfredo Galletti è rientrato in Italia per guidare la filiale del gigante danese del pharma proprio nell’anno in cui il peso del nostro Paese aumenta a livello internazionale.

La corsa miliardaria della prima società europea per capitalizzazione di mercato è legata a doppio filo a diabete e obesità. Il cammino di Novo Nordisk, che nel 2023 ha festeggiato un centenario d’oro e che nel 2024 ha continuato a crescere, si intreccia con quello di semaglutide, il principio attivo anti-diabete che, una volta scoperta l’efficacia per la perdita di peso, è diventato un bestseller per un’azienda che fornisce il 50% dell’insulina del pianeta. Qual è l’importanza dell’Italia in un business che si estende in 170 Paesi e a 40 milioni di pazienti con diabete e obesità nel mondo? Ne abbiamo parlato con Alfredo Galletti, Corporate vice president e General manager di Novo Nordisk Italia da giugno 2024.

In 19 anni di carriera in Novo Nordisk, lei ha girato il mondo. Come è arrivato al ruolo attuale e al ritorno a casa?
Una parola può riassumere la mia storia: serendipity. Il senso lo si trova quando ci si guarda alle spalle anche se non c’è mai stato un piano ben preciso. L’inizio è simile a tanti altri. Nato e cresciuto a Treviso, laurea in Economia a Venezia. Dopo una breve esperienza lavorativa in Italia, ho frequentato un master in Finance in Danimarca e, in quel contesto ho avuto l’opportunità di entrare in Novo Nordisk. Era il 2005; da allora è iniziato per me e per la mia famiglia un viaggio entusiasmante, non pianificato, che non è ancora terminato. Ciò che mi ha portato fino a qui credo sia stato seguire tre buoni consigli che mi sono stati dati molti anni fa da uno dei leader di Novo Nordisk; consigli che oggi mi piace passare ai miei colleghi più giovani: concentrati e divertiti nel fare bene il lavoro che hai oggi e non pensare al prossimo; rischia facendo più esperienza possibile in aree che non conosci piuttosto che puntare a promozioni; rimani te stesso e non dimenticare di coltivare le tue passioni ed interessi a livello personale e familiare, perché il lavoro non può sempre colmare lacune in altre dimensioni della tua vita.
Sono orgoglioso di essere tornato ‘a casa’, alla guida della sede italiana. Un paese che è nella Top 10 di Novo Nordisk a livello globale. Torno ma resto sempre la stessa persona che è partita da Treviso una ventina di anni fa. Più maturo di sicuro, ma non molto diverso nei miei valori e nelle mie priorità. Magari con qualche capello bianco in più e con i miei due figli – Giovanni e Riccardo – che sono la cosa più importante per me.

Quest’anno Novo Nordisk Italia è stata scelta come Clinical Development Center dell’azienda danese, uno dei 25 nel mondo. Quali sono i vantaggi per il nostro Paese?
La ricerca clinica è una priorità. Nell’agenda del ministero della Salute è considerata un pilastro della sanità che va sostenuta con investimenti e con collaborazioni tra istituzioni pubbliche e private per favorire l’avanzamento delle conoscenze mediche, contribuire ad attrarre investimenti e garantire ai pazienti l’accesso a terapie innovative e sicure. Novo Nordisk va esattamente in questa direzione con la convinzione che continuare ad investire in questo settore significa investire nel futuro, nella salute dei cittadini e nella competitività economica del Paese. Il ruolo che può e deve avere l’industria farmaceutica – e che sicuramente vogliamo avere noi come Novo Nordisk – è di partner del sistema, per promuovere la salute con azioni concrete e per creare valore aggiunto nel Paese. Da quest’anno siamo Centro di sviluppo clinico, un hub di ricerca a livello globale nelle aree in cui siamo già attivi e in nuovi ambiti terapeutici. Si tratta di un importante investimento che punta ad aumentare notevolmente la nostra sperimentazione clinica nel Paese e che consente di promuovere le eccellenze italiane in questo campo. Rappresenta un beneficio anche in termini di formazione della classe medica, investimenti per gli ospedali e, ancora più importante, accesso a nuove terapie per i pazienti. Vogliamo contribuire a rendere l’Italia sempre più attrattiva e competitiva in ottica europea; lo facciamo anche sostenendo progetti che evidenzino la rilevanza della ricerca e il suo ruolo strategico in Italia con l’obiettivo di ottimizzare l’efficienza ed efficacia dei suoi processi. L’innovazione che portiamo avanti comporta anche sviluppo e crescita nell’occupazione. Quest’anno, ad esempio, abbiamo raddoppiato le assunzioni nel campo della ricerca.

Il settore del pharma fatica ad attrarre investimenti in Italia: per quale motivo? Da dove arriva la competizione?
Mi lasci dire che Novo Nordisk è in controtendenza. Come ha dichiarato il nostro Ceo Lars Fruergaard Jørgensen in una recente intervista, “l’Italia ha un ruolo centrale, di primo rilievo nella strategia globale di Novo Nordisk” ed è per questo che vogliamo continuare ed espandere il nostro impegno sul territorio. Tra i nostri obiettivi c’è quello di rafforzare ulteriormente la nostra presenza in Italia, attraverso nuovi investimenti, potenziando la nostra capacità produttiva, creando occupazione e immettendo nel mercato innovazioni terapeutiche a beneficio dei pazienti. Il tutto sempre in un’ottica di sostenibilità. In un’epoca di grandi trasformazioni, il farmaceutico si conferma essere un settore strategico per la Nazione e per l’Europa, in cui la competizione è globale. La risposta alla competitività sta nell’attrarre investimenti di lungo periodo insieme ad una strategia ed un contesto di stabilità e sostenibilità. Si deve offrire e premiare l’innovazione, creando valore e cercando di rendere più sostenibili gli investimenti nel medio-lungo termine.

L’emergenza obesità dilaga e in Italia (dove riguarda sempre più giovani) si preme perché sia riconosciuta come malattia cronica. Cosa rappresenterebbe questa novità?
L’obesità è oggi una delle più importanti sfide di salute a livello globale. È una malattia cronica complessa con importanti impatti in termini di ulteriori complicanze, anche e soprattutto per la forte correlazione con i rischi cardiovascolari. Per questo crediamo sia necessaria un’attenzione costante a tutti i livelli, clinico, istituzionale e sociale sulla patologia, con un approccio olistico e integrato. In questo senso desidero esprimere il nostro apprezzamento all’impegno delle Istituzioni e degli esperti per il percorso avviato ai fini del riconoscimento dell’obesità come malattia cronica attraverso il nuovo piano nazionale cronicità e all’attenzione posta grazie a quella che oggi potrebbe essere la prima legge al mondo sull’obesità, dimostrando come l’Italia sia attenta e in prima linea al fianco delle persone che convivono con questa malattia. Rispetto a 20 anni fa, sono circa 1,6 milioni in più le persone con obesità in Italia, per un totale di quasi 6 milioni di cittadini (dati Ibdo, ndr). Per noi l’obesità è e deve essere considerata una priorità di salute. Siamo impegnati ogni giorno nella realizzazione di soluzioni innovative, per dare una risposta sempre più efficace alle persone con obesità, promuovendo allo stesso tempo la prevenzione e l’importanza di assicurare le migliori condizioni per adeguati stili di vita.

Quali sono i prossimi sviluppi? È possibile ‘prevenire’ l’obesità?
La nostra missione continuerà ad essere quella di contrastare le malattie croniche che colpiscono milioni di persone in Italia. Siamo un’azienda orientata all’innovazione e dedichiamo grande attenzione al miglioramento della qualità della vita e allo sviluppo del territorio: priorità che si concretizzano nell’impegno a sostenere programmi e iniziative volti alla prevenzione. Ed è esattamente questo lo spirito con cui, ormai da 10 anni, Novo Nordisk promuove il programma internazionale Cities for Better Health per contribuire a migliorare la salute e corretti stili di vita. Un programma di iniziative che vede l’Italia ancora una volta un’eccellenza. Siamo il primo Paese al mondo per numero di città coinvolte, con una rete che interessa oltre il 40% della popolazione italiana.

Il lavoro di Novo Nordisk sull’obesità inizia molto prima di semaglutide. Lei è da anni nel Gruppo: come è iniziato tutto?
Venticinque anni fa Novo Nordisk ha iniziato la ricerca sull’obesità quando il pensare di ‘curarla’ sembrava una sfida impossibile. Grazie alla continua innovazione abbiamo trovato farmaci efficaci. Una scoperta che ha portato con sé un cambiamento radicale nel trattamento di questa malattia. Oggi abbiamo la consapevolezza che combattere l’obesità significa molto di più in un’ottica di prevenzione di rischi cardiovascolari e di altre patologie croniche complesse a beneficio dei pazienti in termini di cura, qualità di vita e sostenibilità.

Abbiamo affrontato carenze per i farmaci dedicati a diabete e obesità: come avete gestito la situazione?
La carenza di farmaci è un tema che impatta l’intero settore produttivo farmaceutico, e non solo. La crescente diffusione delle malattie croniche a livello globale ha posto una sfida per continuare a garantire un equo accesso alle terapie. Come Novo Nordisk, per fronteggiare il crescente aumento della domanda, abbiamo prioritizzato due azioni: potenziare la capacità produttiva esistente (oggi i nostri stabilimenti lavorano 24 ore su 24 e sono attivi 7 giorni su 7); avviare investimenti significativi in nuove strutture. A questo si associa il nostro impegno quotidiano nell’essere a fianco dei clinici, delle associazioni pazienti e di tutti gli stakeholder del settore al fine di identificare soluzioni in risposta alle loro esigenze.

Una carriera itinerante
Alfredo Galletti è Corporate vice president e General manager di Novo Nordisk Italia da giugno 2024; 47 anni, è nel gigante danese da quasi 20 anni. Dopo diverso tempo nella sede centrale del Gruppo si è trasferito in Giappone, dove per 5 anni ha lavorato in ambito commerciale e finanziario. A seguire ha ricoperto ruoli di livello internazionale in alcune sedi di Novo Nordisk nel mondo (Brasile, Danimarca) e in diverse aree (finance & operations, corporate strategy). Nel 2020 si è trasferito in Svizzera con la responsabilità di Vicepresidente di Strategic Pricing & Access per tutte le affiliate del gruppo (ad esclusione del Nord America), con l’incarico di gestire le strategie di prezzo e di accesso.

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