C’è una startup italiana che consente di abbonarsi per utilizzare dispositivi ed elettrodomestici, invece di comprarli. Un’idea che è piaciuta agli investitori, abbastanza da far raccogliere a Subbyx – fondata da Filippo Rocca – un totale da 20 mln di euro. Una cifra non comune in Italia, considerato che parliamo solo dei primi due round di raccolta.

Il nuovo seed round da circa 15 mln appena chiuso segue il pre-seed di fondazione dell’estate 2023 da 5,5 mln di euro. Ma da sottolineare è anche il team di investitori.

ll round è stato guidato dai fondi della strategia Azimut Venture Capital Digitech Europe gestiti da Azimut che si avvale del supporto strategico di FNDX (una advisory company specializzata in M&A e Strategic Advisory). Al round hanno partecipato anche i fondi Azimut Eltif – Venture Capital ALIcrowd III e IV.

Puntando sull’abbonamento come alternativa all’acquisto, in un anno dall’arrivo sul mercato Subbyx conta già oltre 7.500 sottoscrizioni attive. Più di un terzo riguardano dispositivi usati. Al termine del 2024 il fatturato è stato di 1 milione di euro con 2,5 milioni di euro di ricavi ricorrenti annuali (ARR).

“La chiusura di questo importante round di finanziamento e il sostegno di un investitore di grande esperienza e rilievo come Azimut, confermano la validità del nostro progetto” afferma Filippo Rocca, CEO e co-founder di Subbyx.

A cosa serve il nuovo round di Subbyx

I nuovi fondi serviranno a “investire nello sviluppo della nostra piattaforma, consolidando la nostra presenza sul mercato italiano”. Tra gli obiettivi 2025 “c’è anche la volontà di rafforzare le partnership sia b2b che retail”.

L’aumento di capitale supporterà la crescita dell’organico della startup italiana: partita con un team di lavoro di 12 persone a inizio 2024, oggi sono in più di 40 e l’intenzione è di raggiungere circa 60 persone a fine 2025.

Altro obiettivo è quello di incrementare la rete di partnership con gli esercizi commerciali presso i quali è possibile sottoscrivere un abbonamento Subbyx – ad oggi circa 150 – con l’intento di arrivare a 450 punti vendita entro la fine del 2025.

Ci sono poi più di 120 aziende partner che hanno “scelto di abbandonare il concetto obsoleto di noleggio operativo o leasing” per i dispositivi tecnologici, e la startup punta a triplicare il numero nei prossimi mesi.