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Messina (Intesa Sanpaolo): “No ad acquisizioni o fusioni”

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Velasco25 Articolo

“Abbiamo più che conseguito i nostri obiettivi mentre entriamo nell’ultimo anno del nostro piano. Abbiamo ottenuto il miglior anno di sempre e siamo pronti per essere una banca con un risultato netto ben superiore a 9 miliardi”. Con queste parole Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo, ha voluto tirare le somme sul suo 2024, nel corso di una conference call con gli analisti finanziari.

In questa circostanza, Messina ha anche dichiarato la sua volontà di chiamarsi fuori dal Risiko bancario in Italia. “Non abbiamo nessuna intenzione di partecipare a operazioni di acquisizioni e fusioni. Vogliamo essere lontani dalla confusione che c’è sul mercato italiano. Anche sul fronte antitrust è difficile poter fare altre operazioni. Noi non faremo nessuna fusione o acquisizione in Italia, vogliamo rimanere concentrati sul mantenere le promesse”.

Ha poi continuato: “Stiamo ottenendo degli ottimi risultati pur senza acquisizioni. Noi non abbiamo bisogno di acquisizioni. Sono orgoglioso dei risultati, la nostra solida redditività ci posiziona ai vertici mondiali anche per quanto riguarda l’impegno nel sociale. Abbiamo già distribuito 24,6 miliardi agli azionisti, rispetto ai 22 miliardi previsti nel piano”.

Nessun interesse neanche per l’acquisizione di quote di minoranza. “Quote di minoranza assolutamente no. Abbiamo visto questo modo di fare operatività sistemica con quote di minoranza. Ma questo non porta valore e Intesa Sanpaolo non è interessata”.

Durante la conferenza, non sono mancate parole di ottimismo riguardo la situazione economica del paese. “L’economia italiana è resiliente grazie a solidi fondamentali. Il sistema bancario è ampiamente capitalizzato, presenta un alto livello di liquidità, sostiene famiglie e imprese, ed è fortemente impegnato nella doppia transizione, quella digitale e quella verde. C’è un’elevata ricchezza lorda delle famiglie italiane a circa 12.300 miliardi, di cui 5.700 miliardi in attività finanziarie, unita ad un basso livello di indebitamento e ad un basso debt-service ratio”.

Nel corso dell’intervento Messina è comunque tornato più volte sul suo rifiuto di ulteriori acquisizioni e fusioni, ribadendo il suo proposito di lavorare su ciò che già esiste. “Nel 2025 rafforzeremo tutte le attività quindi avremo un modello di imprese che ha un bassissimo assorbimento di capitale. E poi continueremo nella remunerazione degli azionisti. Credo che questa sia la strada giusta da seguire. Il fatto di partecipare a fusioni e acquisizione non dipende solo da capitale in eccesso ma anche dal creare valore che si crea. Quindi sono assolutamente certo che se mi focalizzo su quello che già abbiamo nel nostro gruppo continueremo ad avere degli ottimi risultati. Per questo penso che Intesa Sanpaolo sia più confrontabile a Ubs e non ad altri player”.

Proprio la remunerazione degli azionisti ha rivestito un ruolo prioritario nelle parole di Messina. “La remunerazione degli azionisti è la nostra priorità. Siamo stati in grado di aumentare il Cet 1 pur distribuendo 8,1 miliardi agli azionisti per il 2024, tra 6,1 miliardi di cedole e 2 miliardi di buyback. I coefficienti di patrimonializzazione rimarranno ben al di sopra dei target, con un significativo eccesso di capitale che permetterà ulteriore flessibilità in caso di distribuzione agli azionisti”.

Ha concluso poi: “Considerato quanto sta succedendo e a cui assistiamo in questi giorni, ritengo che noi rappresentiamo un porto sicuro per tanti banker italiani”.

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