Secondo David Roche di Quantum Strategy, la promessa americana appare sempre più incerta, poiché gli Stati Uniti stanno sconvolgendo la geopolitica tradizionale, con ripercussioni sui mercati finanziari globali.
In un’intervista rilasciata a CNBC martedì, Roche ha dichiarato che “la NATO è morta”, sottolineando come il presidente Donald Trump stia prendendo le distanze dai tradizionali alleati europei e avvicinandosi al Cremlino, come dimostrato dal suo recente scontro verbale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Secondo Roche, i grandi vincitori di questa situazione sono il presidente russo Vladimir Putin e il leader cinese Xi Jinping, poiché vedono confermate le loro convinzioni sul declino delle potenze democratiche.
“Il vero perdente è in realtà gli Stati Uniti, perché nessuno si fiderà più di un trattato americano”, ha aggiunto, sottolineando che molti Paesi del cosiddetto Sud Globale finiranno per gravitare nell’orbita della Cina.
Trump è sempre stato scettico nei confronti della NATO e ha più volte criticato i Paesi membri per non spendere abbastanza in difesa. Tuttavia, dalla sua prima presidenza, le spese militari sono aumentate: oggi tre quarti degli alleati investono almeno il 2% del loro PIL nella difesa, mentre nel 2015 solo Stati Uniti, Regno Unito e Grecia rispettavano questa soglia, secondo un conteggio dell’Associated Press.
Nonostante ciò, Trump continua a chiedere ulteriori aumenti della spesa militare e giovedì ha avvertito che gli Stati Uniti non correranno in aiuto degli alleati che non rispettano gli impegni.
“Se non pagano, non li difenderò. No, non li difenderò”, ha dichiarato ai giornalisti nello Studio Ovale.
Sebbene alcuni leader europei continuino pubblicamente a considerare gli Stati Uniti un alleato, si stanno anche preparando a un futuro senza la protezione americana.
L’Unione Europea ha recentemente annunciato piani per aumentare la spesa per la difesa di oltre 800 miliardi di dollari, con l’obiettivo di rafforzare il supporto all’Ucraina mentre gli Stati Uniti si fanno da parte.
Roche ha previsto che l’Europa avrà bisogno di almeno cinque o sei anni, se non di più, per ricostruire le proprie capacità militari. Nel frattempo, il caos geopolitico avrà un impatto sui mercati finanziari globali.
“Quindi dovreste investire nella difesa”, ha detto a CNBC. “Bisognerebbe stare lontani dall’euro e puntare sullo yen, che sta diventando il nuovo rifugio sicuro, dato che gli Stati Uniti appaiono sempre più instabili e l’eccezionalismo americano risentirà dei costi delle tariffe commerciali di Trump”.
Anche altri esperti hanno avvertito che le sue politiche tariffarie potrebbero spingere alcuni Paesi a reagire non solo sul fronte commerciale, ma anche su quello dei mercati valutari e del debito, accelerando la de-dollarizzazione.
Tuttavia, già prima del possibile ritorno di Trump alla Casa Bianca, il dollaro era oggetto di crescente diffidenza. Tre anni fa, dopo l’invasione dell’Ucraina, Stati Uniti e alleati hanno imposto sanzioni alla Russia, congelandone le riserve in dollari ed euro. Questo ha sollevato preoccupazioni tra altri Paesi, timorosi che anche i loro asset denominati in dollari possano essere messi a rischio in futuro.
Cina e Russia guidano il movimento di de-dollarizzazione, cercando di ridurre la dipendenza dal dollaro nelle transazioni commerciali internazionali e nelle riserve delle banche centrali.
Nassim Taleb, autore di Il Cigno Nero, ha avvertito che le sanzioni e le loro conseguenze stanno creando rischi per il ruolo del dollaro.
“Temo davvero una progressiva perdita del ruolo del dollaro”, ha dichiarato a Bloomberg TV in ottobre, aggiungendo che “le persone nominalmente conducono transazioni in dollari, ma non lo conservano in dollari, ed è questo il problema”.
L’articolo comlpleto è su Fortune.com