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Performance nel lavoro e nella vita: risorse ed energia

Gestire la propria energia per avere successo.
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Velasco25 Articolo

Il carburante del successo: come gestire le proprie forze interiori

È questo un duello silenzioso con il mondo: il corpo resiste, la mente calcola, l’emotività vacilla. Chi si illude di un’esistenza lineare si condanna all’inerzia; chi accetta la sfida scopre che vivere è, in fondo, un esercizio di continua reinvenzione.

Il mondo si evolve con una velocità disarmante e le prestazioni, che siano personali o professionali, devono seguire il passo veloce del cambiamento. Come i nostri muscoli, anche la mente va allenata; imparare ad utilizzarla al meglio insieme a tutte le varie vitalità interiori è l’obiettivo per sviluppare le energie personali utili a seguire questa accelerazione.

Il cervello, però, è programmato per risparmiare energia, ecco perché si tende ad agire per abitudini, per convinzioni in spazi e confini certi, ma in questo modo non c’è evoluzione, c’è un esistere con il pilota automatico inserito. Non esistono scorciatoie: è necessario un impegno consapevole e costante per ottimizzare le proprie potenzialità.

Liberare il massimo potenziale: ecco le strategie.

La consapevolezza come primo passo

La consapevolezza è la base per qualsiasi cambiamento significativo. Riconoscere le proprie risorse, i fattori ambientali circostanti, comprendere come utilizzarle quotidianamente adattandole alla realtà è il primo, decisivo, passo verso una gestione più efficace delle energie.

Partiamo dalle domande:

Quali talenti mi rendono unico/a?

Cosa mi separa dalla mia versione migliore?

Cosa mi prosciuga di energie e cosa, invece, mi rigenera?

Imparare ad ascoltare il proprio corpo e la propria mente è fondamentale. Meditazione, journaling e momenti di riflessione quotidiana sono strumenti utili per coltivare questa consapevolezza.

Gestire le energie

La tendenza più recente sull’ottimizzazione dei risultati e della performance è la comprensione che non occorre trascorrere ore e ore in continuo affanno o davanti al pc per eccellere, ma è utile risparmiare tempo per dedicarsi ad altro, alla ricarica delle proprie energie che sono nello specifico: fisica, mentale, emotiva e spirituale.

Energia fisica

L’energia fisica è il carburante del nostro corpo. Resistenza, lucidità, prestazione: tutto si gioca tra piatto, palestra e cuscino. Sono punti ormai noti, eppure sono ancora trascurati da chi non è attento alla dieta, per pigrizia non si impegna in uno sport e nella notte passa ore davanti agli schermi digitali. Evita di tralasciare questi aspetti; come? La motivazione passa per un’azione mirata e pianificata in micro-traguardi; il pensiero deve essere settato sul piacere del risultato anziché sulla fatica.

Energia mentale

La concentrazione è una risorsa limitata. Le distrazioni, le divagazioni, stancano la mente. Per massimizzare la produttività, meglio organizzare la giornata in blocchi di lavoro focalizzato, intervallati da pause rigeneranti.

Se qualcosa o qualcuno distrae, innanzitutto occorre riconoscerlo e interrompere quel flusso, per tornare al momento in cui si è nel focus, richiamando lo stato sia fisico (postura, fisiologia) che mentale di concentrazione.

Energia emotiva

Le emozioni sono potenti motori di performance, sono passaggi chimici che reagiscono a seconda delle circostanze, generando entusiasmo, gioia, passione oppure ansia, stress e paure; occorre accettarle tutte perché comunicano insegnamenti importanti.

Un’energia emotiva positiva si nutre di pensieri utili, volti alla gratitudine e al benessere, è strettamente legata alla salute piscologica. Le parole che ti dici sono energia!

Circondarsi di persone del cosiddetto “mondo dei pari”, sostiene questo mood appagante. Il mondo dei pari è fatto di persone che hanno in comune valori, stimoli, passioni e sostengono, rispettano e fanno crescere nella stessa direzione, sono mentori, colleghi e amici che ispirano ed incoraggiano a dare il meglio di sé.

Energia spirituale

Non si tratta necessariamente di religione, ma di trovare un senso di scopo e significato nelle proprie azioni. Quando il lavoro e i comportamenti rispecchiano i valori e le convinzioni in un armonico allineamento, si è più energici e motivati naturalmente.

Così come nelle aziende ci sono la vision e la mission anche nella vita personale c’è uno scopo, che va oltre la propria identità. Risponde alle domande per chi? Per cosa lo faccio?

Trattasi di un livello di esperienza più alto che riguarda il passaggio dall’individuo ad un “noi” sistemico, dove ciascuno può diventare anche fonte d’ispirazione per l’altro.

Strategie

Il fallimento è un’opzione

Il fallimento è parte del processo di crescita. Anzi, nel coaching non esistono fallimenti ma solo nuovi apprendimenti. La cultura dell’errore che in Giappone è chiamata “hansei”, è applicata nelle maggiori aziende, dove i manager lavorano insieme per risolvere il problema di un singolo.

Questo atteggiamento genera un clima di fiducia e di produttività energeticamente diffuse. Non temere l’errore andrebbe insegnato fin da piccoli a scuola, e non sottolinearlo con la matita rossa.

Creare allineamento

Nelle persone, nelle organizzazioni, come detto, è importante allineare i valori con la vision e i comportamenti. Ciò vuol dire che le azioni sono congruenti, tutte le parti di un individuo o di un gruppo si muovono seguendo strategie e obiettivi più alti.

L’allineamento avverrà su tre livelli: interiore, di processo e ambientale. Attraverso domande mirate su valori, competenze, azioni e contesti, si definirà una strategia concreta per trasformare idee in nuove abitudini e guidare il cambiamento desiderato.

La tecnica del “come se” è, ad esempio, uno strumento utile per istruire una persona o un gruppo ad agire “come se” il risultato fosse già realizzato. In modo potente, si identificano nuove strade, si superano resistenze, si esplorano nuove opportunità.

C’è un cambio di percezione della propria mappa, le forze energetiche emergono, specialmente se le immagini sono dissociate, altrimenti il cervello che ama risparmiare bloccherebbe o ridurrebbe la spinta a superare gli ostacoli e a trovare nuove risorse.

 L’importanza  del recupero

Viviamo in una società che glorifica il “fare” e sottovaluta il “riposare”. Ebbene, il riposo non è un lusso: è una necessità. Periodi di recupero regolari permettono di ricaricare le energie e tornare più forte di prima.

Tecniche di recupero: rilassamento attivo, come lo yoga; pause durante la giornata, anche solo per fare una breve passeggiata o rivolgere lo sguardo verso una finestra aperta all’orizzonte; disconnessione digitale, specialmente la sera, per favorire un sonno di qualità.

Energia è potenza

Energia viene dal greco ενεργεια (energeia) e significa letteralmente “dentro l’azione”, ossia la capacità di generare un lavoro (peraltro usato in fisica).

Dopotutto, venire al mondo significa imparare a governare energie differenti e, a volte, a concentrarle come nell’atto faticoso ed unico della nascita.

Il modo per ottenere ciò che si vuole non è solo dicendo “io desidero” o “io voglio”, perché esprimono, già in partenza, uno status di mancanza, di lacuna; occorre invece partire dal “io ho”.

Questo consente di accentrare in sé dei quanti di energia che sono in grado di piegare lo spazio-tempo e rendere “infallibile” quella che gli studiosi chiamano la “regola dell’universo”.

L’articolo originale è stato pubblicato sul magazine di Fortune del marzo 2025 (numero 2, anno 8).

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