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Quattro fattori che determinano la sfiducia delle famiglie americane

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Velasco25 Articolo

Nonostante l’America si senta più divisa che mai, i genitori, almeno, sono sulla stessa lunghezza d’onda quando si tratta di valutare come stiano le famiglie nel Paese, nonché la necessità di un cambiamento: secondo i risultati di un nuovo sondaggio pubblicato lunedì, l’83% delle famiglie ritiene che il governo debba dare priorità alle politiche a favore delle giovani generazioni.

I genitori intervistati da Lake Research Partners e Echelon Insights per conto di Common Sense Media hanno tracciato un quadro desolante dello stato delle famiglie americane sotto diversi aspetti: incertezza economica, salute mentale, sicurezza digitale e collegamento con chi è al potere.

Il 58% dei genitori e il 61% dei bambini e degli adolescenti hanno dichiarato che per le famiglie come la loro le cose in generale procedono tra alti e bassi, anche se entrambi i gruppi sono più ottimisti quando guardano al futuro, con il 49% dei genitori e il 44% degli adolescenti e dei bambini che si sentono “fiduciosi” sul futuro dei giovani.

Per trovare le risposte, i ricercatori hanno condotto un paio di sondaggi, parlando con 1.300 genitori e 1.100 bambini e ragazzi ( tra i 12 e i 17 anni) in tutto il Paese, pubblicando i risultati lunedì nel rapporto State of Kids and Families in America 2025.

Qui di seguito sono descritte le quattro aree principali che portano le famiglie a essere sfiduciate e dove, secondo i ricercatori, è necessario migliorare.

Incertezza economica

Quasi tre quarti dei genitori intervistati (73%) sono preoccupati per le future opportunità economiche dei figli e il 39% di chi ha figli di età inferiore ai 18 anni afferma che rispetto all’anno scorso è diventato più difficile permettersi ciò di cui hanno bisogno. Guardando al futuro, due terzi dei genitori (66%) non hanno fiducia che i loro figli potranno permettersi un alloggio e il 62% non è sicuro che potranno permettersi l’università.

I giovani intervistati, invece, sono più ottimisti, con il 68% che si dice fiducioso di potersi permettere un giorno una casa, nonostante le recenti notizie sulla situazione economica della Gen Z siano più in linea con le preoccupazioni dei loro genitori.

Salute mentale

L’ormai consolidata crisi della salute mentale in questo Paese è urgente, e sia i genitori che i giovani ritengono che meriti di essere una priorità assoluta.

La maggioranza dei genitori (54%) e il 67% dei bambini e degli adolescenti ritiene che la salute mentale dei bambini nelle loro comunità sia solo discreta o scarsa.

Entrambi i gruppi indicano come fattori principali di questa crisi i social media (genitori: 28%; bambini e ragazzi: 27%) e la mancanza di sostegno e coinvolgimento dei genitori (genitori: 20%; bambini e ragazzi: 16%). Inoltre, i genitori (48%) e i ragazzi e gli adolescenti (54%) ritengono che le scuole non facciano abbastanza per sostenere la salute mentale e il benessere degli studenti.

I genitori ritengono inoltre che i bambini e gli adolescenti di oggi stiano andando peggio rispetto a 20 anni fa per quanto riguarda i seguenti aspetti: la loro capacità di resilienza di fronte alle avversità (il 52% dichiara che ci sia stato un peggioramento), la capacità di essere indipendenti e autosufficienti (55%), gli alimenti che consumano abitualmente (53%), la qualità dell’aria e dell’acqua (il 60% dice che c’è stato un peggioramento), la quantità di esercizio fisico che fanno (il  64% vede un peggioramento)

Sicurezza digitale

A contribuire alla crisi della salute mentale e al sentimento negativo generale è l’effetto della tecnologia sulle famiglie, con quasi due terzi dei genitori che ritengono che i social media abbiano avuto un impatto negativo sui bambini.

Sia i genitori che i giovani sono in gran parte favorevoli a misure di sicurezza più severe per i giovani utenti: l‘81% dei genitori e il 72% dei bambini e degli adolescenti sono favorevoli all’obbligo per le piattaforme di social media di esporre degli alert sui potenziali rischi per la salute mentale e il benessere.

I genitori sono inoltre in gran parte favorevoli a richiedere la verifica dell’età e a bloccare gli account dei social media per chi ha meno di 16 anni, e sebbene il sostegno sia minore tra i bambini e i ragazzi, la maggioranza (54%) è comunque favorevole all’idea.

Inoltre, come forse era prevedibile, circa due terzi (64%) dei genitori pensano che i social media abbiano avuto un’influenza prevalentemente negativa su bambini e ragazzi, mentre questi ultimi ritengono che l’influenza sia stata più positiva (40%) che negativa (33%).

Leadership politica

I genitori, sia che votino repubblicano o democratico, desiderano che il governo svolga un ruolo attivo nel sostegno ai giovani e nel dare priorità alle politiche familiari: l’88% dei repubblicani, l’83% dei democratici e il 75% degli indipendenti.

Ma condividono una grande mancanza di fiducia nelle istituzioni governative, con il 61% dei genitori e il 61% dei bambini e degli adolescenti che ritengono che la loro voce “non conti” nelle decisioni politiche.

Inoltre, le famiglie di tutto, a prescindere dal partito votato, ritengono che i leader si impegnino per la prossima generazione: due terzi o più dei genitori democratici (68%), repubblicani (66%) e indipendenti (75%) non pensano che i funzionari eletti facciano un buon lavoro nel riflettere i bisogni, i desideri e le esperienze dei giovani.

E questa, ironia della sorte, è la buona notizia, così come la convinzione condivisa dall’86% dei genitori di una soluzione, ovvero che le migliori scuole pubbliche migliorerebbero sostanzialmente la vita dei bambini.

“Questi risultati rivelano che, nonostante la polarizzazione del nostro panorama politico, le famiglie americane sono unite nelle loro preoccupazioni e soluzioni per i nostri figli”, ha dichiarato in un comunicato stampa James P. Steyer, fondatore e amministratore delegato di Common Sense Media.

“Genitori e giovani stanno inviando un chiaro messaggio ai nostri leader: dare priorità all’istruzione, alla salute mentale e alla sicurezza digitale. Il tempo della politica di parte è finito quando si tratta del futuro dei nostri figli”.

L’articolo originale è stato pubblicato su Fortune.com

 

 

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