Presentato l’Agorai Innovation Hub che avrà sede a Palazzo Carciotti, storica prima sede del Gruppo Generali che lo ha acquistato e lo ristrutturerà al servizio anche di un ambizioso partenariato pubblico-privato che vuole vincere le sfide della contemporaneità
Sarà Trieste il nuovo centro per l’Intelligenza Artificiale in Italia? C’è da scommettere di sì vedendo l’investimento di risorse e di energie che sta accompagnando la nascita di ‘Agorai Innovation Hub’, un ecosistema di ricerca di base e applicata che punta sulle più avanzate tecnologie di Data Science e Intelligenza Artificiale per migliorare la qualità di vita delle persone e delle comunità. Il claim “Humanaize the Future” riassume l’ambizione di coltivare un’intelligenza che non sia solo artificiale, ma portatrice di una vera e propria trasformazione culturale.
Alla base un partenariato pubblico-privato che mette in fila una serie di soggetti locali ma di rilevanza nazionale e internazionale: la Regione Autonoma Friuli – Venezia Giulia, Generali, Fincantieri e Fondazione Fincantieri, illycaffè, Università di Trieste, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA), Università di Udine, MIB Trieste School of Management, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e la partecipazione dell’Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics (ICTP). Deloitte darà il suo supporto lato business e Goldman Sachs sarà il research partner per l’area finanza e mercati finanziari, mentre Google Cloud sarà il partner strategico per l’innovazione.
L’Hub avrà inizialmente sede nel Palazzo Berlam di Generali e, fra tre anni, dopo un imponente lavoro di restauro, si sposterà dall’altra parte del Canal Grande triestino, a Palazzo Carciotti, luogo simbolo della città e prima sede storica di Generali dal 1831 e per buona parte del diciannovesimo secolo. Lo scorso dicembre il Gruppo si è assicurato l’immobile per 13,2 milioni di euro: per i prossimi trenta mesi, inoltre, ha preventivato un investimento di altri 60 milioni per sottoporre i 14mila metri quadrati a disposizione a una ristrutturazione complessiva, affidata all’architetto, ingegnere e urbanista Carlo Ratti, direttore dell’MIT Senseable City Lab e curatore della Mostra Internazionale di Architettura 2025 a Venezia.
Dalla storia al futuro
Proprio dalla storia del palazzo fatto costruire dal commerciante di origine greca Demetrio Carciotti a cavallo fra il 1798 e il 1805 e dalla visita degli spazi accessibili, anche se in stato di abbandono, è partita la giornata in cui il progetto dell’hub è stato presentato al Convention Center di Generali, al Porto Vecchio della città giuliana.
“Il futuro avrà una casa”, è stato l’incipit della moderatrice Hoara Borselli che ha invitato sul palco innanzitutto il governatore della Regione: Massimiliano Fedriga ha ricordato come il territorio di Trieste sia “ricco di ricerca” e accolga “il più alto numero di ricercatori per numero di abitanti”. L’iniziativa di cui Generali è promotore può far compiere alla città “un passo ulteriore nella ricerca avanzata”, rendendola un “fulcro europeo per la capacità di innovazione e sviluppo di nuove tecnologie: un’opportunità straordinaria che potrà riversarsi in crescita per l’Italia e per l’Europa”. Europa che deve non “accontentarsi” del ruolo di ente regolatore e restare invece al passo con lo sviluppo globale dell’AI, “sennò si perdono opportunità e si rischia di consegnare ad altre zone del mondo lo sviluppo delle nostre imprese”, ha concluso Fedriga, che ha anche consegnato la medaglia della Presidenza della Repubblica all’amministratore delegato di Generali, Philippe Donnet. “Questa iniziativa”, ha detto il manager francese ringraziando, “è nata dalla collaborazione virtuosa fra un gran numero attori, diversi per dimensioni e provenienza, con la volontà di mettere a fattore comune la propria esperienza al servizio delle persone”. D’altronde, il nome stesso, Agorai, vuole unire il concetto della piazza greca come luogo di incontro, confronto e scambio, e l’AI, uno dei temi più rilevanti della contemporaneità che sarà appunto centrale nel lavoro dell’hub.
Sulla riuscita del progetto scommette anche il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, che partecipa di persona nonostante “la giornata sia complessa” a causa di “qualche turbolenza internazionale”. “Giornate come quella di oggi”, dice, “servono a evitare turbolenze in futuro. Il tema dell’innovazione è centrale: non potremo mai competere sulla quantità, dobbiamo concentrarci sulla qualità”. E dopo aver confermato 4 miliardi di investimenti destinati alla Regione ospite, il vicepremier affronta il tema delle tariffe rifiutando l’idea di una guerra commerciale e suggerendo di “toglierci gli auto-dazi che ci siamo autoimposti con l’eccesso di regolamentazione degli ultimi anni”, e cita ESG, bilancio di sostenibilità e patto di stabilità.
Si va al cuore del tema dell’innovazione quando prende la parola Raffaele Gigantino, Country Manager di Google Cloud Italia, che pronostica tante sfide ma anche un’opportunità immensa grazie all’intelligenza artificiale. Secondo le proiezioni che cita, infatti, l’IA “può portare a un aumento del PIL italiano di 170 miliardi di euro nei prossimi 10 anni”. Google Cloud, in qualità di partner strategico per l’innovazione dell’Hub, metterà a disposizione del progetto alcune delle proprie risorse più avanzate, fornendo piattaforme e infrastrutture cloud all’avanguardia e l’accesso – anche in anteprima – a modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) come Gemini e a soluzioni come AlphaFold, il sistema di intelligenza artificiale sviluppato da DeepMind. Proprio in DeepMind lavora Francesco Nori, che dal palco sottolinea la necessità di “sviluppare l’IA in maniera responsabile e con un uso etico”.
A margine della conferenza Fortune ha chiesto a questo cervello in fuga (laureato a Padova, passato per l’IIT e ora a Londra) se creda davvero che con il nuovo hub sia possibile invertire la tendenza e tornare ad attrarre talenti, oltre a esportarne: “La mia idea è quella di creare un ponte per portare la tecnologia e la conoscenza della tecnologia sul territorio italiano. Ci sono tanti italiani nel mio gruppo di ricerca e questa speranza può avere davvero un risvolto pratico. Il fatto che oggi si siano presentati insieme partner accademici, aziende come Google e aziende interessate ai casi studio e alle applicazioni vuol dire che i tempi sono maturi per creare una nuova tecnologia a miglioramento dell’industria italiana”.
La struttura di Agorai / Innovation Hub
Storico punto di incontro tra culture e commerce, con una consolidata tradizione imprenditoriale e scientifica e una vocazione spontaneamente cosmopolita, Trieste ambisce ora a creare un polo di riferimento internazionale per la ricerca, aperto a nuove collaborazioni e sinergie, promuovendo il trasferimento di conoscenze e favorendo la nascita di startup innovative.
L’ecosistema prevede la costituzione di una Fondazione, che si occuperà principalmente di ricerca di base, e di una società per azioni denominata ‘Agorai Innovation Hub’, che si dedicherà alla ricerca applicata attraverso l’implementazione di casi studio in vari settori, con lo sviluppo di soluzioni innovative che sfruttino avanzati algoritmi di IA e le potenzialità dei big data. Sulla base di queste soluzioni, l’Hub promuoverà il supporto e lo sviluppo di start-up, l’attrazione di talenti e la promozione di una cultura digitale, valorizzando le eccellenze del territorio in un contesto internazionale.
Inoltre, verrà sviluppata l’Open Academy, un centro per l’erogazione di servizi di formazione e divulgazione in favore dei soci e di terzi, basato sulle competenze e sul network degli enti accademici e delle scuole di formazione aziendali, come la Generali Group Academy, che ha sede a Palazzo Barlam.
Il centro di ricerca si concentrerà su alcune aree chiave, che potranno ampliarsi in futuro, attingendo all’expertise dei partner per generare nuovi modelli di business:
- Salute e Benessere: sviluppare tecnologie per garantire una longevità di valore;
- Mobilità e Trasporti: applicare l’IA per migliorare l’impatto della mobilità e dei trasporti;
- Finance and financial markets: utilizzare l’IA ed il machine learning per innovare la finanza, gli investimenti, il risk management, la cyber security
- Agricoltura Rigenerativa e Alimentazione: ricercare e promuovere pratiche agronomiche rigenerative, volte a conservare la biodiversità e a rinnovare gli ecosistemi. In un mondo, aggiunge per Fortune Cristina Scocchia, amministratrice delegata di illycaffè, in cui “il cambiamento climatico è un fattore poco teorico e molto concreto e sta determinando già l’aumento del costo delle materie prime”.