Di lavoro si continua a morire. Anche il 28 aprile, data in cui si celebra la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro. Da Carrara arriva la notizia di un incidente mortale in una cava per l’estrazione del marmo, che è costato la vita a un operaio di 59 anni mentre si trovava alla guida di un dumper. L’ennesima vittima di quella che, per il nostro Paese, è stata nel 2024 una piaga da 1.090 morti, in media quasi tre al giorno.
I morti sul lavoro
Solo nei primi due mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2024, le vittime sono aumentate del 16% e si contano già 138 decessi, 19 in più dello scorso anno. A evidenziarlo è l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre nella sua analisi dei dati Inail. Nell’ultimo quadriennio poi, dal 2021 al 2024, sono 4.442 le persone che in Italia hanno perso la vita sul lavoro.
Il settore delle Costruzioni è quello in cui il numero di decessi è maggiore, con 564 vittime. Le aree con il rischio più alto sono al Centro e al Sud: Basilicata e Umbria sono in zona rossa da quattro anni consecutivi, seguite da Campania e Valle d’Aosta. Un “bilancio più che drammatico – fa notare il presidente dell’Osservatorio, Mauro Rossato – perché le nostre indagini sono elaborate su dati ufficiali che escludono, quindi, il mercato del lavoro sommerso”. Ad essere più vulnerabili i lavoratori over 65 e quelli stranieri, che registrano un tasso di mortalità doppio rispetto a quelli italiani.
Malattie professionali e infortuni
Come evidenzia il Cnel nel suo XXVI Rapporto sul mercato del lavoro e la contrattazione collettiva, nel 2024 risultano in aumento le denunce per malattia professionale, con +15.745 casi (stando sempre ai dati Inail) e una crescita che segue quella del 2023. Gli infortuni nel corso del 2024 sono invece risultati in diminuzione: -3.453. A livello nazionale, i dati evidenziano un calo, in particolare, delle denunce di infortuni avvenuti in occasione di lavoro (-19%, 8mila in valore assoluto), mentre risultano in aumento (+5%, 4.500) quelle relative a infortuni in itinere, avvenuti cioè nel tragitto tra casa e posto di lavoro. Il calo si registra in tutta Italia, a eccezione delle Isole: il decremento più evidente è nel Nord (-3,0% al Nord-Ovest e -2,2% al Nord-Est), seguito dal Sud con il -1,3% e, infine, dal Centro con lo -0,9%. Dal punto di vista dei settori economici, la diminuzione degli infortuni ha interessato Industria e servizi (in cui si concentra quasi il 90% degli incidenti complessivi) con il -2,0%, ma anche l’Agricoltura (-1,8%). Più nello specifico, il calo è circoscritto all’Industria manifatturiera (-4,7%) e alla Sanità e assistenza sociale (-11,7%). In aumento, invece, le denunce nel settore delle Costruzioni (+2,8%), così come nel Commercio (+3,9%), nei Servizi di alloggio e ristorazione (+2,8%) e nei Trasporti e magazzinaggio (+2,5%).
L’appello per la sicurezza nel segno di Papa Francesco
Nella conferenza stampa di presentazione del concerto del 1 maggio, i tre leader di Cgil, Cisl e Uil si sono uniti nel chiedere sicurezza per i lavoratori. E nel ricordare Papa Francesco. In tutti gli interventi dei segretari generali, il richiamo agli insegnamenti di Bergoglio ha un ruolo da protagonista.
“Vorrei ricordare Papa Francesco, che ha sempre avuto grande attenzione ai temi del lavoro. Tra i messaggi che ci ha lasciato, quello di dare voce a chi non ce l’ha, di fare rumore e di non rinunciare a battersi contro le diseguaglianze”, ha dichiarato il leader della Cgil Maurizio Landini. Per Daniela Fumarola, segretaria generale della Cisl, “dare protagonismo alle imprese che investono in salute e sicurezza, perché lo ritengono un investimento importante per la vita”, significa “fare in modo di riportarli all’interno di una cittadella del lavoro, così come ci diceva il nostro Pontefice”.
Infine per Pierpaolo Bombardieri, alla guida della Uil, “rendere omaggio a Papa Francesco significa rispettare quei principi che lui per tanto tempo ha richiamato: la dignità del lavoro, la dignità delle persone, il fatto di non dover essere sfruttati. Tutti argomenti che poi contribuiscono alla sicurezza”.
Richiamo al Papa degli ultimi anche da parte del presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli: “È stato una persona illuminata che ha indicato veramente una strada che porti sempre di più alla valorizzazione della dignità delle persone, di qualsiasi persona, quindi anche dei lavoratori”. Inoltre, questa mattina a Roma, la sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy ha fatto da cornice alla presentazione di un francobollo, emesso dal Mimit su proposta dell’Inail, per celebrare la sicurezza sul lavoro.
