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L’eredità del nuovo Papa: la spinta all’economia della persona

Papa Francesco, come ha riformato la Banca Vaticana.
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Velasco25 Articolo

Il manifesto economico di Papa Francesco si nutriva di una visione radicale, quasi sovversiva. Una dottrina che parte dall’assunto che serva “un’economia che non uccide“, da qui la profonda avversione al mondo della Difesa, fustigato senza dubbi di sorta.

Non solo una formula retorica, ma una denuncia diretta che Francesco fece sin dall’inizio del suo pontificato con l’Esortazione apostolica ‘Evangelii Gaudium‘ del 2013 delineando una dottrina ispirata al concetto di impresa non più macchina di profitto, ma motore di benessere condiviso.

È questo il fondamento ispiratore ‘The Economy of Francesco’, un movimento, che poi ha dato vita a una fondazione, fatto di giovani economisti ed imprenditori, aperto alla società civile. Un modello dove diventa strumento per generare un impatto sociale positivo. Un’eredità per il suo successore se vorrà proseguire nel solco dell’economia francescana. Dunque, al bando la logica dell’accumulazione che porta diseguaglianze feroci e invidia sociale, ma un successo misurato dalla qualità delle relazioni e dall’inclusività delle decisioni.

Una critica feroce al capitalismo basato anche su pochi oligopolisti capaci di influenzare il modello economico e i comportamenti attuali, promuovendo invece un’economia che “fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda”.

L’avversione al mondo delle armi, in un momento in cui l’Europa sta correndo ad un sostanziale riarmo per contenere la minaccia russa, assume nelle parole del Papa appena defunto un invito a smontare le tesi belliciste: “Le armi prodotte e vendute per le guerre, i profitti fatti sulla pelle dei più vulnerabili e indifesi, come chi lascia la propria terra in cerca di un migliore avvenire, lo sfruttamento delle risorse e dei popoli che rubano terre e salute: tutto questo non è economia. È solo prepotenza, violenza, è solo un assetto predatorio da cui liberare l’umanità“.

Le radici di questo cambiamento copernicano affondano in una lettera aperta del Papa, datata 1° maggio 2019, in cui invitava giovani economisti, imprenditori e attivisti under 35 a unirsi ad Assisi per ripensare il sistema economico.

Un incontro storico che si è concretizzato nel 2022 con la firma di un patto tra Francesco e giovani di oltre cento Paesi, e che da allora ha sviluppato una rete globale attiva in più di cinquanta sedi. Questa visione prende a piene mani ispirazione da San Francesco d’Assisi e si fonda su una radicale inversione di rotta.

Dalla centralità del profitto a quella della persona. Dallo sfruttamento alla cura. Dalla competizione alla cooperazione.

Secondo il Pontefice, che ci ha lasciato il 21 aprile 2025, quando la logica del mercato diventa assoluta e non lascia spazio all’etica, ai diritti e alla solidarietà, non siamo più davanti a un’economia al servizio dell’uomo, ma a una che lo schiaccia. Questo modello ispirò anche i corsi universitari alla Cattolica di Milano che già nel 2020 ebbero un boom di iscritti. Il testimone al nuovo Pontefice che uscirà dal Conclave a partire dal 7 maggio.

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