PGIM_970x250_HEADER

Microsoft vuole proteggere il cloud europeo

microsoft brad smith
PGIM_970x250_ARTICOLO
Velasco25 Articolo

Nell’epoca delle tensioni tra Donald Trump e Unione Europea, per la prima volta una delle Big Tech americane decide di rassicurare Bruxelles: per proteggere i suoi clienti europei, soprattutto quelli che usano il suo cloud, Microsoft sarebbe pronta anche a portare il Governo degli Stati Uniti in tribunale.

Lo ha scritto il Financial Times riportando le parole di Brad Smith, il presidente Microsoft spesso in missione nel continente (e in Italia, dove sui data center l’azienda ha investito 4,3 miliardi di euro) e il 30 aprile a Bruxelles per presentare i nuovi impegni dell’azienda per l’Europa.

Quanto è importante il cloud per Microsoft

L’annuncio è significativo perché, soprattutto se si parla di cloud e quindi di data center, il dominio americano nel settore (tra Microsoft, Aws, Google Cloud e Oracle) è quasi incontrastato, il che alimenta le preoccupazioni di Bruxelles sull’impossibilità di garantirsi una sovranità tecnologica. L’infrastruttura cloud è fondamentale anche per l’intelligenza artificiale, e la concorrenza con gli altri ‘hyperscaler’ è sempre più agguerrita. Secondo Satya Nadella, Ceo di Microsoft, l’AI porta a Redmond 13 mld di dollari di ricavi all’anno, con una crescita quasi triplicata.

La crescita dei servizi cloud è per questo uno dei punti più tenuti d’occhio dagli investitori. Secondo Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, la previsione sui conti trimestrali che l’azienda presenterà nelle prossime ore è che Azure, il cloud Microsoft, “mantenga una forte crescita, potenzialmente tra il 30% e il 35%. Si cercheranno segnali di prestazioni superiori rispetto ai concorrenti”.​

I timori in Europa

La paura che si è diffusa in Europa è che tra le armi a disposizione di Trump nella sua guerra commerciale ci sia anche la possibilità di spingere a sospendere le operazioni della tecnologia Made in Usa nel continente.

Microsoft rassicura uno dei suoi mercati principali (che rappresenta un quarto del suo business) proprio nel momento in cui tra i punti critici delle relazioni Usa-Ue ci sono le sanzioni alle Big Tech (Meta e Apple) imposte da Bruxelles per violazioni del Digital Markets Act. Su questo Smith è netto: “Comprendiamo che le leggi europee si applicano alle nostre pratiche commerciali in Europa, così come le leggi locali si applicano alle pratiche locali negli Stati Uniti e leggi simili si applicano altrove nel mondo. Questo include il diritto della concorrenza europeo e il Digital Markets Act, tra gli altri”, ha dichiarato.

Da sottolineare come la stessa Microsoft in questo momento sia sotto la lente dell’antitrust europeo relativamente all’integrazione tra due prodotti: Teams e Office.

Gli impegni di Microsoft per l’Europa

Oggi Redmond ha presentato i suoi cinque impegni per l’Europa, promettendo continuità di accesso ai Governi spaventati dalle minacce della Casa Bianca, che qualche avvisaglia concreta l’hanno già avuta: a marzo Trump ha sospeso il sostegno militare all’Ucraina per spingere il presidente Volodymyr Zelenskyy a un accordo di pace.

Al centro degli impegni di Microsoft con l’Europa c’è proprio il cloud, con l’annuncio di un’espansione dei suoi data center.

Il cloud europeo targato Microsoft, secondo gli annunci, crescerà del 40% nei prossimi due anni. I Paesi coinvolti saranno 16, con investimenti da decine di miliardi di dollari. Se si considerano i piani già annunciati (come quello italiano) nel 2027 i data center targati Microsoft saranno raddoppiati rispetto al 2023.

Come proteggere il cloud europeo

L’azienda ha tutto l’interesse a proteggere i suoi clienti europei, anche se questo dovesse indispettire la Casa Bianca. Smith lo ha spiegato chiaramente in un post: “Nell’improbabile eventualità che un governo in qualsiasi parte del mondo ci ordini di sospendere o cessare le operazioni cloud in Europa, Microsoft si impegna a contestare prontamente e vigorosamente tale misura utilizzando tutte le vie legali disponibili, incluso il perseguimento di un contenzioso in tribunale. Includendo un nuovo impegno europeo per la resilienza digitale in tutti i nostri contratti con i governi nazionali europei e la Commissione europea, renderemo questo impegno giuridicamente vincolante per Microsoft Corporation e tutte le sue filiali”.

Oltre all’impegno a contrastare le interferenze estere nel cloud europeo incluso nei contratti con i Governi, l’altra ‘garanzia’ per l’Europa, secondo Microsoft, sarà l’istituzione di un board di supervisione sul cloud composto esclusivamente da europei e operante sotto le leggi europee.

Tra le altre promesse, c’è quella di collaborare con fornitori di cloud europei per offrire applicazioni e servizi Microsoft sulle loro infrastrutture locali. “Questa partnership offre ai fornitori europei l’opportunità di eseguire le applicazioni Microsoft a condizioni più favorevoli di quelle che Microsoft mette a disposizione di Amazon e Google. Inoltre, l’azienda sta sviluppando nuove tecnologie e soluzioni di licenza su misura per questi fornitori europei e per i mercati che servono”.

Microsoft, il ruolo di Smith

Smith ritiene improbabile che le interferenze sul cloud in Europa si verifichino, e Microsoft “è lieta che l’amministrazione Trump e l’Unione Europea abbiano recentemente concordato di sospendere un’ulteriore escalation tariffaria mentre proseguono le negoziazioni per un accordo commerciale reciproco e si augura che il successo dei colloqui possa risolvere le questioni tariffarie e ridurre le barriere non tariffarie, in linea con le raccomandazioni del recente Rapporto Draghi”.

Oltre ad essere il presidente, Smith è anche vicepresidente e l’uomo chiave di Microsoft dal punto di vista ‘legal’, ed è lui che ha seguito l’implementazione delle politiche Microsoft su privacy e sicurezza. Durante la presentazione degli impegni europei di Microsoft a Bruxelles gli è stato anche chiesto se fosse possibile che gli annunci europei andassero di traverso a Washington. Smith ha risposto che è suo “compito preoccuparsi di tutto”, ma che Microsoft “vanta una lunga esperienza nel portare i governi in tribunale, anche contro diverse amministrazioni, quando si è reso necessario”.

Smith fa riferimento a quattro cause legali “che abbiamo intentato” durante il mandato del presidente Obama, anche per proteggere la privacy dei dati dei nostri clienti negli Stati Uniti e in Europa. Tra le iniziative di questo tipo, durante il primo mandato del presidente Trump, Smith cita “una decisione di successo davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti per sostenere i diritti dei dipendenti che sono immigrati. Quando necessario, siamo pronti ad andare in tribunale”.

PGIM_300x600_ARTICOLO side
PS25 Box

Leggi anche

Ultima ora

Iscriviti alla nostra Newsletter

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.