I mercati azionari sono saliti giovedì grazie ai solidi utili delle aziende tecnologiche, che hanno evidenziato il potenziale dell’intelligenza artificiale nel far crescere i profitti, nonostante le notizie economiche di fondo restino contrastanti.
L’S&P 500 è salito dello 0,6% e il Dow Jones ha guadagnato lo 0,2%, segnando l’ottava giornata consecutiva di rialzo per entrambi gli indici. Il Nasdaq, fortemente orientato verso i titoli tecnologici, è balzato dell’1,5%.
Sia Meta che Microsoft hanno riportato utili superiori alle attese il giorno precedente. Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, ha aumentato i propri piani di spesa in conto capitale di miliardi di dollari, puntando ancora di più sull’AI. Microsoft ha annunciato un aumento del 13% dei ricavi, trainato dal settore cloud e intelligenza artificiale.
Si tratta di due dei cosiddetti “Magnifici Sette” titoli tecnologici che da gran parte del periodo post-pandemia stanno trainando verso l’alto i mercati azionari.
I piani di espansione delle aziende tecnologiche rappresentano un segnale di fiducia nell’economia, nonostante l’incertezza legata alla politica tariffaria statunitense, ha dichiarato Jeff Buchbinder, chief equity strategist di LPL Financial, a Fortune all’inizio della settimana.
Da quando, il 9 aprile, l’ex presidente Donald Trump ha annunciato una sospensione di 90 giorni dei dazi, i funzionari dell’amministrazione hanno parlato di progressi nei negoziati, anche se i dettagli sono stati scarsi. Mercoledì, l’economista Stephen Miran ha dichiarato che i dazi elevati contro la Cina resteranno in vigore per il futuro immediato.
Nel frattempo, i dati mostrano un’economia ancora solida che inizia però a perdere slancio. Giovedì McDonald’s ha riportato il maggior calo delle vendite dall’epoca della pandemia, poiché i consumatori hanno ridotto le spese non essenziali; la catena di burritos Chipotle ha segnalato un rallentamento simile la scorsa settimana; e la fiducia dei consumatori è in calo al ritmo più veloce degli ultimi trent’anni. Le richieste di sussidi di disoccupazione stanno aumentando costantemente, anche se restano ben al di sotto dei livelli tipici di una recessione.
Mercoledì il Dipartimento del Commercio ha riferito che il PIL del primo trimestre si è contratto, poiché le aziende hanno accumulato scorte in previsione di dazi più alti, nonostante la spesa dei consumatori resti solida.
Gli investitori attendono ora il rapporto sull’occupazione del Dipartimento del Lavoro di venerdì mattina, che contiene dati raccolti a metà aprile e dovrebbe offrire un quadro più chiaro dell’economia post-dazi.
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