Il Tree Hugging non è solo un trend, ma anche una forma di protesta pacifica in difesa dell’ambiente e una pratica che può avere effetti positivi per il nostro benessere fisico e psicologico
“In tempi passati alberi e uomini erano buoni amici” racconta il padre della protagonista in ‘Il mio vicino Totoro’, capolavoro giapponese di animazione firmato Hayao Miyazaki.
Forse è per recuperare questa amicizia che nella foresta privata di Halipuu, in Lapponia, circa 170 km a Nord del Circolo Polare Artico, si è deciso di organizzare il ‘TreeHugging World Championship’: un campionato internazionale per ‘abbracciatori’ di alberi. In questo posto, ancora popolato da miti e leggende, Rita Raekallio-Wunderink e suo marito Steffan propongono ai partecipanti tre prove: 1. abbracciare più alberi possibili, dedicando a ciascuno almeno cinque secondi; 2. concentrarsi su un singolo albero, stringendolo a sé per almeno un minuto; 3. scegliere un albero a cui dare l’abbraccio più creativo.
Il Tree Hugging è un trend internazionale che va dal profano al ‘sacro’ come dimostrano gli adepti del culto neomondista di ShinSekai. Donne e uomini avvolti in mantelli verdi che, periodicamente, si riversano a Villa Pamphili a Roma, abbracciando ciascuno un pino, ovviamente dopo avergli dato un nome e averlo rassicurato contro l’abbattimento disposto dal Comune di 48 esemplari, alcuni dei quali effettivamente malati. Il ‘culto’ che mette insieme dottrine new age e cospirazionismo terrapiattista, ha trovato giusto spazio nella popolare trasmissione radiofonica ‘La Zanzara’, dove il suo leader si è addentrato in ardite confutazioni delle teorie eliocentriche e copernicane.
Ma il Tree Hugging non è solo una pratica stravagante, spesso infatti è stato utilizzato dagli attivisti per l’ambiente come gesto di protesta pacifica contro l’abbattimento degli alberi e le deforestazioni.
Ne è una dimostrazione il movimento indiano Chipko, parola che in hindi significa proprio “abbracciare”. Tutto ha inizio nel 1973, nella comunità rurale di Mandal. Qui una nutrita schiera di persone, guidata da Mira e Sarala Bhen, due discepoli di Gandhi, e dall’attivista locale Sunderlal Bahuguna, si riversa nella foresta scandendo i passi al ritmo dei tamburi per opporsi all’abbattimento di 300 frassini. Restano abbracciati agli alberi davanti allo sguardo stupito degli operatori con le motoseghe che alla fine desistono. Un episodio che ha dato vita a una realtà profondamente radicata nel continente, tutt’oggi attiva contro lo sfruttamento delle risorse naturali in India e sulle pendici dell’Himalaya.
Così, lo scorso febbraio, la musicista kenyota Truphena Mutoni, una ragazza di 21 anni, minuta e con lunghi capelli raccolti in trecce nere e verdi, è andata al Michuki Park di Nairobi e davanti ad amici e sostenitori, tra i quali il rappresentante permanente del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente Ababu Namwamba, è rimasta abbracciata al tronco di un albero per due giorni ininterrotti. Un gesto per riconnettersi con il potere curativo della natura contro uno sviluppo urbano senza frontiere.
Abbracciare gli alberi, secondo la scienza, potrebbe avere anche benefici fisici e psicologici. La pratica si colloca all’interno dello ‘shirin yoku’ (tradotta in inglese col termine ‘forest bathing’), nato negli anni ’80 in Giappone ed entrato a far parte del sistema sanitario nazionale del Sol Levante come trattamento clinico per ipertensione, problemi cardiaci e disturbi mentali. Immergersi nei boschi a contatto con i fitoncidi, sostanze rilasciate dalle piante per “comunicare tra loro”, contribuirebbe infatti a ridurre ansia e stress, a fronteggiare la depressione e stimolare la circolazione.
Per questo motivo, in Islanda, nel 2020, per combattere la solitudine del distanziamento sociale, il Governo ha incoraggiato i cittadini a uscire da soli nella natura e stringersi al tronco di un albero.
Nello stesso periodo, l’artista performativa Marina Abramovich ha monopolizzato il canale Sky Arts Uk, dopo varie performance artistiche da 32 diversi Paesi, spiegando il suo personale approccio alla meditazione: ‘Complaining Tree’. Non solo abbracciare gli alberi, ma ascoltare il rumore delle foglie, assaporare il tocco della corteccia sulla pelle, poggiare le mani sul tronco ed entrare in contatto con l’energia della pianta.
Persino Alice Weidel, leader del partito di estrema destra Alternative für Deutschland, attualmente la seconda forza politica in Germania, ha dichiarato ai media svizzeri che, quando si trova nella sua seconda casa a Einsielden, nel Canton Svitto, insieme alla compagna Sarah Bossard e ai loro due figli, può ristorarsi dallo stress berlinese facendo trekking e praticando Tree Hugging.
A Montepulgo, in provincia di Vicenza, l’associazione ‘Incanto del Bosco’, accompagna i visitatori in un’esperienza di Forest Therapy, dentro un bosco di quattro ettari dove, oltre ad abbracciare gli alberi, si possono leggere loro poesie di Pablo Neruda o Alda Merini, dimostrando che tuffarsi nella natura e riscoprire l’amicizia con gli alberi, oltre le stravaganze, può essere strumento di lotta ma anche un mezzo per ripulirsi dal rumore delle grandi città e dei social.
L’articolo originale è stato pubblicato sul numero di Fortune Italia dell’aprile 2025 (numero 3, anno 8)