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Habemus Papam: chi è l’americano Robert Francis Prevost. Sarà Leone XIV

++ Il nuovo Papa è Robert Francis Prevost, sarà Leone XIV ++
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Velasco25 Articolo

Al quarto scrutinio i cardinali riuniti in Conclave hanno trovato il nome del 267esimo Papa: è Robert Francis Prevost, che sarà conosciuto come Leone XIV e che è stato presentato davanti agli almeno 100mila fedeli accorsi in piazza San Pietro. Il nome è stato annunciato dal cardinale protodiacono Dominique Mamberti, che ha pronunciato quello che forse è l’annuncio più famoso del mondo: l’habemus papam.

Prevost è il primo Papa americano, ma ha origini italiane, francesi e spagnole.

La fumata bianca è arrivata alle 18:07, accolta dall’immagine poetica di una famigliola di gabbiani poco prima che il comignolo della Sistina entrasse in funzione per la quarta volta dall’inizio di questo conclave: una delle elezioni più brevi degli ultimi 150 anni.

Le prime parole di Papa Leone XIV

“La pace sia con tutti voi”, sono state le prime parole del nuovo pontefice affacciato dalla loggia di San Pietro, da dove ha pronunciato un “grazie a Papa Francesco” accolto con un boato dalla folla.

“Il male non prevarrà, siamo tutti nelle mani di Dio. Senza paura uniti mano nella mano andiamo avanti, siamo discepoli di Cristo”, ha detto, leggendo il suo discorso, il nuovo pontefice. L’agostiniano ha detto che “il mondo ha bisogno della sua luce, l’umanità necessita di lui per essere raggiunti da Dio e dal suo amore. Costruiamo ponti con dialoghi, incontri per essere un solo popolo in pace”.

Leone XIV ha terminato il suo discorso concedendo l’indulgenza plenaria ai fedeli radunati in piazza San Pietro e a quelli collegati.

Chi è Robert Francis Prevost, tra i favoriti della vigilia

Il nuovo Papa, Robert Francis Prevost, nato il 14 settembre 1955 a Chicago, è una figura di spicco nella Chiesa cattolica contemporanea. Missionario in Perù per oltre un decennio, ha ricoperto per due mandati consecutivi alla guida dell’Ordine degli Agostiniani e ha servito come vescovo nella diocesi di Chiclayo. Nel 2023 Papa Francesco lo ha nominato Prefetto del Dicastero per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, conferendogli un ruolo cruciale nella selezione dei vescovi a livello globale.

Nel settembre 2023, Prevost è stato creato cardinale da Papa Francesco, assumendo il titolo di Cardinale Vescovo di Albano.

La vicinanza con Papa Francesco

Prevost è noto per la sua vicinanza alla visione pastorale di Papa Francesco, condividendo impegni su temi come l’ambiente, l’inclusione dei poveri e dei migranti, e l’importanza di un episcopato vicino alla gente. Ha sostenuto la modifica della prassi pastorale per consentire ai cattolici divorziati e risposati civilmente di ricevere la Comunione. Tuttavia, le sue posizioni su temi come l’ordinazione delle donne e la benedizione delle unioni omosessuali sono state oggetto di discussione. Alcuni lo consideravano un “papabile” di compromesso, con un profilo internazionale che potrebbe unire diverse sensibilità all’interno della Chiesa.

Gli studi di Robert Francis Prevost

Prevost entrò nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino nel 1977, emettendo i voti solenni nel 1981. Il suo percorso accademico comprende una laurea in Matematica conseguita presso la Villanova University nel 1977, un Master in Teologia presso la Catholic Theological Union di Chicago, e successivamente una licenza e un dottorato in diritto canonico ottenuti presso il Pontificio Collegio San Tommaso d’Aquino a Roma. La sua tesi di dottorato trattava del ruolo del priore locale nell’Ordine di Sant’Agostino.

Robert Prevost in una foto del 30 Aprile 2025. ANSA/FABIO FRUSTACI

La carriera ecclesiastica di Papa Leone XIV

Dopo l’ordinazione sacerdotale, avvenuta nel 1982, Prevost partì nel 1985 per la missione agostiniana in Perù, dove servì come cancelliere della Prelatura Territoriale di Chulucanas fino al 1986.

Dal 1987 al 1988 rientrò negli Stati Uniti per svolgere il ruolo di responsabile vocazionale e direttore delle missioni della Provincia agostiniana di Chicago. Poi tornò in Perù, dove per dieci anni diresse il seminario agostiniano di Trujillo, insegnò diritto canonico nel seminario diocesano e ne fu anche prefetto degli studi. Oltre a ciò, svolse compiti pastorali in parrocchia, fu funzionario diocesano, formatore e vicario giudiziale.

Nel 1999 tornò a Chicago e fu eletto priore provinciale della provincia “Mother of Good Counsel” dell’arcidiocesi. Dopo due anni e mezzo, fu eletto priore generale dell’Ordine Agostiniano, incarico che ricoprì per due mandati, fino al 2013. Nel 2014 rientrò in Perù, dove Papa Francesco lo nominò amministratore apostolico della diocesi di Chiclayo. L’anno seguente ne divenne vescovo. Durante il suo episcopato, fu anche vicepresidente e membro del consiglio permanente della Conferenza Episcopale Peruviana dal 2018 al 2023. In quegli anni, l’episcopato peruviano avrebbe avuto un ruolo rilevante nel garantire una certa stabilità istituzionale durante le crisi politiche che portarono alla caduta di diversi presidenti. Nel biennio 2020–2021, Prevost fu anche amministratore apostolico di Callao, in Perù.

La chiamata di Francesco nel 2023

Nel gennaio 2023 Papa Francesco lo ha chiamato a Roma nominandolo prefetto del Dicastero per i Vescovi, un incarico strategico poiché responsabile della nomina dei vescovi in tutto il mondo. Il 30 settembre 2023 Francesco lo ha creato cardinale.

Nei primi mesi da prefetto, l’allora arcivescovo Prevost ha mantenuto un profilo mediatico riservato, ma ha ricevuto apprezzamenti per la sua capacità di ascolto e la padronanza delle questioni trattate.

Sebbene sia noto per la sua discrezione, alcune sue posizioni sono emerse. È considerato molto vicino alla visione di Papa Francesco in materia di ecologia, attenzione ai poveri e ai migranti, e disponibilità all’incontro con le persone nella loro realtà. Lo scorso anno dichiarò: “Un vescovo non dovrebbe comportarsi come un piccolo principe nel suo regno”.

Ha sostenuto la svolta pastorale voluta da Francesco che consente ai divorziati risposati civilmente di ricevere la Comunione. È invece apparso più cauto rispetto al pontefice nell’approccio alla comunità Lgbtq, anche se ha mostrato un certo sostegno alla dichiarazione “Fiducia supplicans”.

Le controversie

Prevost è stato coinvolto in due controversie relative agli abusi sessuali da parte del clero, ma in entrambi i casi è stato difeso con fermezza. I suoi sostenitori sottolineano la sua innocenza e affermano che le ricostruzioni mediatiche siano state inesatte e ingiuste. Il primo episodio riguarda il suo operato durante il mandato di provinciale degli agostiniani a Chicago (1999-2001), quando un sacerdote, poi condannato per abusi su minori, fu autorizzato a restare in un convento vicino a una scuola elementare e continuò temporaneamente il suo ministero. Più recentemente, sono emersi dubbi sulla gestione da parte di Prevost di un caso di abusi nella diocesi di Chiclayo. Due sacerdoti furono accusati di molestie su tre bambine; le denunce risalgono ad aprile 2022, quando Prevost era ancora vescovo.

Alcuni accusatori sostengono che Prevost non abbia indagato a fondo e abbia insabbiato le accuse, ma la diocesi ha smentito, affermando che il vescovo seguì le procedure previste. Avrebbe ricevuto personalmente le vittime, avviato un’indagine canonica preliminare e consigliato loro di rivolgersi anche alla giustizia civile. Nel luglio 2022, Prevost inviò i risultati dell’indagine al Dicastero per la Dottrina della Fede per ulteriori valutazioni. I suoi difensori evidenziano che il nuovo Papa dispone di documenti del Ddf e della Nunziatura Apostolica in Perù che confermano il rispetto delle norme canoniche e l’attenzione rivolta alle presunte vittime.

Prevost è membro di sette dicasteri vaticani, oltre che della Commissione per il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, segno della fiducia che Papa Francesco riponeva nella sua competenza amministrativa.

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