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L’accordo Cina-Usa fa bene alle Borse: volano Apple e Amazon

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Velasco25 Articolo

Le due superpotenze mondiali, Cina e Usa, hanno raggiunto un accordo per porre fino alla loro feroce guerra commerciale, almeno per 90 giorni. Lunedì, il governo statunitense e quello cinese hanno infatti annunciato di aver concordato di ridurre drasticamente i dazi reciproci, mentre si continuano a definire i dettagli di un accordo più ampio. I mercati sono balzati alle stelle alla notizia, con l’indice S&P 500 in rialzo del 3,26%.

Sebbene Trump abbia imposto dazi ad ampio raggio su tutte le importazioni negli Stati Uniti durante il suo secondo mandato, la Cina è stata il suo obiettivo principale. Trump ha sostenuto che il governo cinese non avesse fatto abbastanza per arginare il flusso di fentanyl negli Stati Uniti.

A seguito dell’accordo di lunedì, entrambi i Paesi ridurranno i loro cosiddetti dazi “reciproci” dal 125% al ​​10%, sebbene un dazio del 20% imposto da Trump relativo al fentanyl rimarrà e il che significa che le imposte statunitensi saranno del 30%. Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha elogiato l’accordo, descrivendolo ai giornalisti come un “progresso sostanziale” tra i due Paesi. In un’intervista alla CNBC, ha dichiarato di non volere un “disaccoppiamento generalizzato dalla Cina”, ma piuttosto un approccio più strategico per rendere le catene di approvvigionamento statunitensi più resilienti.

Azioni in rialzo

Mentre gli investitori si aspettavano un boom dei mercati durante il secondo mandato di Trump, la sua insistenza su una severa campagna tariffaria contro molti dei principali partner commerciali degli Stati Uniti ha mandato in tilt le Borse. Le azioni sono crollate drasticamente dopo il Liberation Day all’inizio di aprile, in cui Trump ha introdotto il piano tariffario. Sebbene si siano ampiamente ripresi dal calo, i mercati devono ancora tornare ai livelli raggiunti nel periodo del suo insediamento.

L’annuncio di lunedì – l’ultima inversione di rotta dell’amministrazione Trump rispetto alla strategia commerciale iniziale – ha spinto le azioni a salire al massimo degli ultimi due mesi. Sebbene Bessent abbia sostenuto che l’amministrazione stia dando priorità al trasferimento della produzione di settori chiave come l’acciaio e i semiconduttori negli Stati Uniti, gran parte dell’economia del Paese rimane dipendente dalle importazioni dalla Cina. Trump ha descritto l’accordo come un “reset totale”, aggiungendo che non si applica a settori specifici come quello automobilistico, dell’acciaio e dell’alluminio.

Tuttavia, si tratta di una pausa temporanea, con gli investitori ancora ansiosi di ulteriori chiarimenti. Lunedì Bessent ha dichiarato alla CNBC che i due Paesi si sarebbero incontrati nuovamente nelle prossime settimane per un “accordo più completo”. In una successiva intervista a Bloomberg, ha aggiunto che i dazi reciproci con la Cina probabilmente non scenderanno sotto il 10%.

L’analista di Wedbush, Daniel Ives, ha sostenuto lunedì che l’accordo prevede nuovi massimi per il mercato, e in particolare per i titoli tecnologici, entro il 2025. “A nostro avviso, queste massicce riduzioni tariffarie probabilmente escludono per ora una recessione”, ha scritto. Lunedì le azioni di Apple sono salite del 6,31%, mentre quelle di Amazon dell’8,07%.

Una questione chiave è ancora aperta per entrambi i Paesi: le terre rare. Dexter Roberts, nonresident Senior Fellow all’Atlantic Council, ha dichiarato a Fortune che la Cina probabilmente utilizzerà queste risorse chiave, impiegate in tutto, dagli smartphone ai missili, per le negoziazioni. “Dominare questo settore è probabilmente una delle loro più importanti fonti di influenza sugli Stati Uniti e sul mondo”, ha affermato.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente su Fortune.com

Foto PETE MAROVICH – GETTY IMAGES

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