Quelli che dicevano di essere amici perché niente è paragonabile alla magia della sala e all’esperienza condivisa si stanno, pian piano, guardando intorno
Mai come in questo momento il ragionamento lucido e arguto di Robert Bernocchi sarebbe stato d’aiuto a tutti per leggere l’andamento altalenante del cinema italiano, fatto di pochi lampi e tante promesse disattese, con una riflessione sul ruolo sempre più dominante della Fiction e della Serialità, tanto che il prossimo mese ci saranno almeno tre eventi che celebreranno le serie Tv e il linguaggio televisivo (nonostante alcuni parlino, spesso per sentito dire e in modo ormai cringe, di “respiro cinematografico”).
A Milano, dal 3 all’8 giugno, sotto la direzione artistica di Claudio Santamaria, prenderà vita un nuovo Film Fest che probabilmente (essendo la prima edizione) si posizionerà nel mezzo tra cinema e Tv, quasi a creare una naturale osmosi. Non a caso uno degli eventi di punta sarà la “case-history” che Disney+ racconterà a supporto del film campione di incassi “Follemente”, con un parterre d’eccezione di big dell’audiovisivo: oltre al regista Paolo Genovese, ci saranno i produttori Raffaella Leone (Leone Film Group, tra le 500 manager al mondo più influenti per Variety) e Alessandro Saba, responsabile delle produzioni originali di Disney in Italia. Genovese, Saba e Leone racconteranno il processo realizzativo del fenomeno da 17,5 milioni di euro che – proprio in queste settimane – sbarcherà in prima finestra esclusiva sulla piattaforma di Topolino.
Celebreranno gli scenari televisivi e ne racconteranno le gesta anche Matera (4-8 giugno, diretto da Giuseppe Papasso) e, soprattutto, Italian Global Series (21-28 giugno tra Rimini e Riccione), l’evento che si posizionerà come il più glamour e maggiormente attento ai gusti del pubblico, con i grandi broadcaster e star del piccolo schermo per una kermesse che rinascerà sulle ceneri del Roma Fiction Fest: terminò anzitempo la sua corsa nel 2016 ma ebbe la lungimiranza di capire – già dai primi anni 2000 e quindi prima di tutti – il cambio di paradigma e l’importanza del formato televisivo nel settore come catalizzatore di attenzioni dello spettatore.
Tutto questo interesse per la Tv avviene, non a caso, in un momento in cui il Tax Credit ha generato per più di una stagione malumori e polemiche, mettendo in pausa parecchi progetti (o così almeno viene detto), finalmente sbloccati dall’imminente revisione del decreto. Nel mentre, i grandi festival (eccetto Cannes che rimane una purissima cinephile) accettano le serie nel loro programma, i David di Donatello gli assegnano premi e il Sindacato Giornalisti Cinematografici medita di cambiare nome e acronimo, dovendo necessariamente aggiungere la desinenza o il suffisso Televisivi per giustificare feste e riconoscimenti che, ormai, non vengono dati soltanto al Cinema ma anche alla Fiction.
Insomma, di fronte a questo panorama in mutamento, è anche normale che “Nonostante” di e con Valerio Mastandrea incassi 700 mila euro “nonostante” fosse lui il coprotagonista di film come “C’è ancora domani” o “Perfetti sconosciuti”. Oppure che un blockbuster come “I peccatori” o il nuovo Guadagnino d’autore fatichino ad arrivare ad un milione di euro in sala.