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Unifi e Cnr, brevettato nuovo dispositivo per sanificare l’aria

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Velasco25 Articolo
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L’Università di Firenze e il Cnr hanno brevettato un dispositivo per la sanificazione dell’aria che consente di eliminare i patogeni in ambienti altamente frequentati.

È la dose che fa il veleno, lo insegnava Paracelso 500 anni fa. Se i 255 nm di raggi Uv delle lampade a mercurio usate per le sanificazioni possono provocare tumori alla pelle, i 220 nm di una lampada a eccimeri sono ugualmente efficaci ma più sicuri.

Questa lunghezza d’onda, infatti, è facilmente assorbibile dalle cellule morte negli strati superiori della pelle e dalla cheratina. Da questa premessa nasce il dispositivo per la sanificazione dell’aria mediante una radiazione Uv a 222 nm, vincitore degli Intellectual Property Awards 2023 e presentato all’Expo di Osaka nel padiglione Italia.

Il brevetto è stato sviluppato da Franco Fusi e Giovanni Romano, due fisici medici dell’Università di Firenze, insieme a Guido Toci e Barbara Patrizi, rispettivamente fisico e biologa del Cnr.

L’idea sorge nel corso della pandemia: “Durante il periodo Covid, le università americane hanno lavorato su questa tecnologia e ora sappiamo che le lampade a eccimeri sono molto efficienti e meno pericolose di quelle a mercurio”, spiega il professor Fusi. “Questa la ragione per cui gli Usa hanno abbassato i limiti per il loro utilizzo e la Cina le impiega per la sanificazione degli aeroporti”.

Oltre a lampade tubolari a eccimeri, il sistema prevede un flusso d’aria verticale con un duplice effetto. “Spinge verso il basso gli agenti patogeni allontanandoli dalle vie respiratorie e accelera il loro percorso all’interno della barriera, facilitando la neutralizzazione della radiazione”. Sono presenti umidificatore e riscaldatore che accompagnano il flusso, regolando temperatura e umidità per ridurre la morbilità delle particelle infette. Il dispositivo è poi dotato di sensori di prossimità che allertano la barriera in presenza di parti esposte del corpo, interrompendo la radiazione dei raggi Uv.

Il device permette di sanificare ambienti con un’alta affluenza di persone. Potrebbe essere collocato in una sala d’aspetto tra due individui che stanno conversando, tra gli scaffali della frutta in un supermercato, tra due postazioni di lavoro, sugli aerei e i treni a lunga percorrenza e nelle stazioni della metropolitana: “Si tratta di ambienti altamente inquinati e per questo se il dispositivo fosse collocato tra il tunnel e la banchina, potrebbe sterilizzare l’aria che viene spinta fuori dal treno”.

Le sperimentazioni hanno dato buoni risultati sui batteri, mentre per i virus occorre capire come neutralizzare il patogeno insieme al vettore su cui si muove.

Fusi e Romano hanno dato anche vita a Probiomedica, una ditta spinoff dell’Unifi: “Abbiamo già brevettato una capsula luminosa e ingeribile contro l’Helicobacter Pylori, che ha convinto il sistema sanitario albanese, al suo interno adesso vorremmo sviluppare anche questo dispositivo”.

L’articolo originale è stato pubblicato sul numero di Fortune Italia del maggio 2025 (numero 4, anno 8)

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