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Musk smentisce il contributo di SpaceX al progetto ‘Golden Dome’

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Velasco25 Articolo
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Il presidente Donald Trump vuole costruire una ‘Golden Dome‘ per proteggere gli Stati Uniti dagli attacchi missilistici e, secondo quanto riferito, la sua amministrazione starebbe cercando alcuni volti noti per aiutare a realizzarla.

Cos’è la ‘Golden Dome’

La cosiddetta ‘cupola dorata’ sarebbe un sistema di difesa missilistica simile all’Iron Dome israeliano e intercetterebbe i proiettili lanciati contro gli Stati Uniti utilizzando dei satelliti. Secondo il presidente Trump, che martedì ha fornito maggiori dettagli sul progetto, l’ambiziosa iniziativa mira a sviluppare l’SDI, o ‘Star Wars system’, proposto da Ronald Reagan ma mai completato, immaginato come difesa contro le minacce missilistiche dell’URSS.

La cupola sarà completata in tre anni, entro la fine del mandato di Trump e avrà un costo stimato di 175 miliardi di dollari. Tuttavia, un recente studio del Congressional Budget Office ha stimato che il progetto potrebbe costare da un minimo di 161 miliardi a un massimo di 542 miliardi di dollari in vent’anni.

“Una volta completata, la golden dome sarà in grado di intercettare missili anche se lanciati da altre parti del mondo e persino dallo spazio”, ha dichiarato Trump in una conferenza stampa martedì.

SpaceX non sarebbe coinvolta nella realizzazione

In due post su X pubblicati ad aprile, Elon Musk ha negato che SpaceX fosse coinvolta nel progetto della golden dome. In risposta a un post che promuoveva la notizia riportata da Reuters, Musk ha dichiarato: “Non è vero”. In un post precedente, Musk aveva dichiarato di preferire che altre aziende si occupassero del progetto della cupola dorata.

Ha scritto: “SpaceX non ha cercato di aggiudicarsi alcun contratto in tal senso. La nostra forte preferenza è quella di rimanere concentrati sul portare l’umanità su Marte. Se il Presidente ci chiederà di aiutare in tal senso, lo faremo, ma spero che altre aziende (non SpaceX) possano farlo”.

Palantir, Anduril e SpaceX non hanno ancora risposto alla richiesta di commento da parte di Fortune.

Quali sono le tre società al centro del progetto

Sebbene i piani per il sistema di difesa missilistica siano ancora in fase iniziale e possano subire modifiche, sei fonti vicine alla questione riporterebbero che la Casa Bianca starebbe valutando una partnership tra SpaceX, Anduril e Palantir, tre aziende i cui cofondatori hanno sostenuto Trump in passato, come principali candidate per la realizzazione di parti fondamentali del sistema.

Le tre società hanno incontrato i funzionari dell’amministrazione Trump nelle ultime settimane per presentare la loro proposta, che prevede il lancio nello spazio di 400 -1.000 satelliti per tracciare i missili. Altri 200 satelliti d’attacco dotati di missili o laser sarebbero responsabili dell’abbattimento dei proiettili nemici. SpaceX non sarebbe direttamente coinvolta nella militarizzazione dei satelliti, hanno riferito alcune fonti a Reuters.

SpaceX avrebbe proposto al governo statunitense di pagare un servizio in abbonamento per accedere a questa tecnologia, piuttosto che acquistarla, in modo da accelerarne lo sviluppo. Funzionari del Pentagono avrebbero espresso preoccupazione per l’idea di non possedere direttamente il sistema di difesa missilistica, cosa insolita per un sistema di difesa di tali dimensioni.

Elon Musk, CEO di SpaceX, è uno stretto consigliere del presidente Trump e ha donato più di un miliardo di dollari alla sua campagna per la rielezione. In qualità di volto del Dipartimento per l’Efficienza Governativa (Doge) di Trump, Musk ha trascorso gli ultimi mesi tagliando la spesa pubblica, con un risparmio finora di circa 170 miliardi di dollari, secondo il sito web del Doge (il suo obiettivo originale era quello di tagliare 2 trilioni di dollari).

Allo stesso tempo, la società di Musk, SpaceX, ha realizzato miliardi di dollari di entrate grazie a contratti governativi. L’azienda spaziale si è aggiudicata più di 300 contratti per un valore di 3,8 miliardi di dollari l’anno scorso, secondo quanto riportato dal New York Times.

Secondo una delle fonti vicine alle trattative, il ruolo di Musk nel governo avrebbe influito sul processo di assegnazione della cupola dorata.

“C’è l’idea che la comunità della sicurezza nazionale e della difesa debba essere sensibile e deferente nei confronti di Elon Musk a causa del suo ruolo nel governo”, ha detto la fonte a Reuters.

Palantir

Palantir, la società di software per big data, è stata co-fondata da Peter Thiel, che è stato uno dei principali sostenitori di Trump durante la sua prima corsa alla presidenza nel 2016, donando più di 1 milione di dollari a gruppi pro-Trump e facendo parte del team di transizione del presidente.

Mentre Thiel ha fatto un passo indietro dal suo impegno politico e dalle donazioni nel 2020 e nel 2024, Trump ha scelto il suo protetto JD Vance come candidato alla vicepresidenza.

Il CEO di Palantir, Alex Karp, descrive la sua politica come populista di sinistra, ma, secondo OpenSecrets, in passato ha sostenuto sia i repubblicani che i democratici nelle elezioni per il Congresso. Ha donato 360.000 dollari all’ex presidente Joe Biden durante la sua campagna presidenziale nel 2024 e ha successivamente sostenuto l’ex vicepresidente Kamala Harris per la corsa alla presidenza.

Anduril

Palmer Luckey, fondatore di Oculus (che Facebook ha acquistato per 2 miliardi di dollari nel 2014), è anche cofondatore di Anduril, la più grande startup privata nel settore della difesa del Paese.

Luckey sostiene Trump sin dalla sua prima candidatura alla presidenza nel 2016. All’epoca, Luckey donò 10.000 dollari a un gruppo politico pro-Trump, il che, secondo lui, lo portò ad essere licenziato da Facebook nel 2017 e ad essere ostracizzato dai suoi colleghi democratici della Silicon Valley.

Nel 2020 e nel 2024, Luckey ha ospitato e co-ospitato raccolte fondi a sostegno della campagna presidenziale di Trump e ha donato personalmente 400.000 dollari alla sua più recente campagna per la rielezione, come riportato in precedenza da Fortune.

Il 32enne cofondatore di Anduril è stato uno dei principali sostenitori della strategia di difesa di Trump e la sua azienda ha contratti militari per oltre 1 miliardo di dollari, come riportato in precedenza da Fortune.

L’articolo originale è stato pubblicato su Fortune.com

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