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Demolire Elon Musk è la missione “personale” di Steve Bannon

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Velasco25 Articolo

L’ex stratega del presidente eletto Donald Trump, Steve Bannon, ha attaccato Elon Musk e ha promesso di cercare di limitare la sua influenza sulla prossima amministrazione.

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Bannon ha preso di mira le opinioni di Musk sul discusso visto di immigrazione H-1B per i lavoratori altamente qualificati e l’influenza che le sue aziende esercitano sulla politica statunitense. Bannon ha anche lanciato diverse frecciatina personali, sostenendo che Musk avrebbe la “maturità di un ragazzino”. “È un uomo veramente malvagio, un uomo molto cattivo”, ha detto Bannon. “Ho deciso di farlo fuori personalmente. Prima, perché ci metteva i soldi, ero disposto a tollerarlo; ora non sono più disposto a farlo”.

Il tema dell’intervista è stato il disappunto di Bannon per la vicinanza di Musk a Trump e al suo staff della Casa Bianca. Bannon ha detto di voler limitare l’influenza del patron di Tesla in una seconda amministrazione Trump, giurando di farlo entro l’Inauguration Day. Lo stratega di Trump ha anche messo in discussione la presenza di Musk nella politica statunitense, non essendo nato in America. “Dovrebbe tornare in Sudafrica”, ha detto Bannon. “Perché abbiamo dei sudafricani bianchi, le persone più razziste della terra, che fanno qualsiasi commento su ciò che accade negli Stati Uniti”.

Bannon e Musk non hanno risposto alla nostra richiesta di commentare. Musk ha negato le accuse di razzismo in passato, anche la settimana scorsa. Venerdì, rispondendo su X a un post sul ‘razzismo anti-bianchi’, il tycoon sudafricano ha scritto che “il razzismo di qualsiasi tipo è inaccettabile”.

Bannon è stato in passato un consigliere chiave di Trump, durante la prima corsa presidenziale nel 2016. Tuttavia, si trova ora fuori dalla cerchia ristretta del Presidente eletto. Trump ha licenziato Bannon nel 2017, in parte a causa della sua natura schietta. All’epoca, Bannon aveva rilasciato un’intervista in cui contraddiceva la posizione di Trump sulla Corea del Nord e insultava i suoi consiglieri commerciali, facendo infuriare l’allora Presidente. Poco dopo, Trump gli affibbierà il soprannome di “Sloppy Steve”. Bannon è recentemente tornato a casa da un periodo di detenzione in una prigione federale dopo essere stato condannato per oltraggio al Congresso per essersi rifiutato di comparire davanti alla sottocommissione che indaga sull’attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021.

Nelle ultime settimane, Bannon e Musk si sono scontrati per le loro diverse opinioni sui visti H-1B, aprendo una spaccatura nei circoli conservatori. Da una parte ci sono i dirigenti dell’industria tecnologica come Musk e Vivek Ramaswamy, che è anche suo partner nel gruppo di revisione contabile esterna noto come Dipartimento di efficienza governativa (il Doge). Essi sostengono i visti in quanto aiuterebbero a reclutare talenti globali nelle aziende americane. Bannon si è schierato dalla parte più isolazionista del dibattito, sostenendo che tali visti priverebbero i lavoratori americani di opportunità, perché le aziende tecnologiche preferirebbero assumere dipendenti dall’estero.

Bannon ha accusato Musk di voler usare la sua influenza politica per favorire se stesso e le sue aziende. L’“unico obiettivo di Musk è diventare un trilionario”, ha detto Bannon. “L’accumulo di ricchezza, e poi – attraverso la ricchezza – il potere: questo è ciò su cui si concentra”. Musk è la persona più ricca del mondo, con un patrimonio netto stimato – secondo Bloomber – in 426 miliardi di dollari, la maggior parte dei quali derivanti dalle azioni di Tesla, l’azienda di veicoli elettrici che ha portato ai massimi storici del mercato azionario. A dicembre Musk ha ufficialmente superato i 400 miliardi di dollari, diventando così la prima persona a raggiungere questo traguardo.

Bannon si è detto favorevole al fatto che Musk utilizzi le sue vaste risorse finanziarie per sostenere i candidati politici e i movimenti in cui crede. Negli Stati Uniti, Musk ha donato circa 277 milioni di dollari a sostegno della rielezione di Trump. Questo mese ha invece spostato la sua attenzione sulla politica europea, cosa che anche Bannon ha accolto con favore. Tuttavia, secondo l’ex stratega, Musk avrebbe rivolto la sua attenzione alla politica europea solo per “cambiare discorso” dopo il controverso dibattito sui visti H-1B.  “Ha appena subito un’enorme sconfitta qui in America”, ha detto Bannon. “Era irremovibile sul fatto che i visti H-1B fossero centrali per i benefici economici degli Stati Uniti. Si è fatto in quattro per deridere il nostro movimento come razzista, e ha perso. L’abbiamo fatto fuori e non vuole combattere”.

Sulla questione dei visti H-1B, Trump si è infine schierato con Musk e Ramaswamy rispetto a Bannon e ai suoi sostenitori. Si tratta di per sé di un’inversione di tendenza per il tycoon, che aveva limitato i visti durante il suo primo mandato, con grande disappunto delle aziende americane.

Questa storia è stata pubblicata originariamente su Fortune.com

 

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