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Istat, Pil si ferma al +0,7%. La pressione fiscale aumenta al 42,6%

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Nel 2024 l’economia italiana ha registrato una crescita del Pil in volume dello 0,7%, pari a quella del 2023. Il dato diffuso dall’Istat è inferiore alla stima del +1% indicata dal governo nel Psb, il Piano strutturale di bilancio.

Il Governo sorride sui numeri delle finanze pubbliche, con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha sottolineato come i conti pubblici vadano “meglio del previsto”, concentrandosi sulle percentuali dell’avanzo primario.

Intanto il rapporto tra indebitamento delle amministrazioni pubbliche e Pil, cioè il rapporto Deficit-Pil, ha registrato un forte miglioramento rispetto al 2023, attestandosi a -3,4%.

Tra gli altri dati:

  • Il saldo primario è migliorato, passando da -3,6% a +0,4%
  • La pressione fiscale è cresciuta di oltre un punto percentuale al 42,6%.
  • La spesa per interessi è aumentata del 9,5%.
  • L’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche misurato in rapporto al Pil è stato pari a -3,4%, a fronte del -7,2 % nel 2023

I numeri del Pil

A incidere sul Pil lo stimolo della domanda nazionale al netto delle scorte (+0,5%) e della domanda estera netta (+0,4%), mentre è stato lievemente negativo il contributo della variazione delle scorte (-0,1%).

Dal lato dell’offerta di beni e servizi, il valore aggiunto ha segnato crescite in agricoltura (+2,0%), nei servizi (+0,6%) e, in misura inferiore, nel complesso dell’industria (+0,2%).

La crescita dell’attività produttiva è stata accompagnata da una espansione dell’input di lavoro e dei redditi.

Nel 2024 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 2.192.182 milioni di euro correnti, con un aumento del 2,9% rispetto all’anno precedente. In volume il Pil è cresciuto dello 0,7%.

Gli altri dati

Dal lato della domanda interna nel 2024 si registra, in termini di volume, un incremento dello 0,5% degli investimenti fissi lordi e dello 0,6% dei consumi finali nazionali. Per quel che riguarda i flussi con l’estero, le importazioni di beni e servizi sono scese dello 0,7% e le esportazioni sono cresciute dello 0,4%.

I dati europei sull’inflazione

Intanto le Borse del continente festeggiano per i dati relativi all’inflazione europea, calata al 2,4% rispetto al 2,5% di gennaio, secondo la stima flash di Eurostat.

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