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Women20 Italia all’Onu: la parità di genere sotto attacco

partecipanti alla conferenza sulla parità di genere.
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Velasco25 Articolo

Trent’anni dopo Pechino, Mabel Bianco, Pam Rajput e Linda Laura Sabbadini si ritrovano a New York per celebrare una data importante e segnare un confine, anzi due. Quello tra ieri e oggi e quello tra oggi e domani. L’attivista argentina, l’accademica indiana e la statistica italiana ex direttrice dell’Istat si incontrano all’Onu per riflettere sui progressi compiuti sulla parità di genere e sulle incognite di domani.

E’ il 1995 quando i leader di 189 Paesi e più di 30.000 attivisti disegnano un percorso finalizzato al riconoscimento di pari diritti a tutte le donne del mondo.

E’ la Quarta Conferenza Mondiale sulle Donne la cui tabella di marcia, nota come Dichiarazione e Piattaforma d’azione di Pechino, diventa l’agenda globale più ampiamente approvata per i diritti delle donne.

Eppure, il 14 marzo 2025, ovvero 30 anni più tardi, alla 69° Commission of the Status of Women (CSW69), l’evento mondiale più importante dedicato alla parità di genere, quella marcia rivoluzionaria sembra procedere più lentamente.

“La parità di genere è sotto attacco in molte parti del mondo” è il messaggio delle numerose attiviste, rappresentanti di associazioni provenienti da vari Paesi, che hanno partecipato alla conferenza promossa a New York dalla delegazione italiana del W20.

“Si cancellano norme innovative a tutela delle donne, si modifica il linguaggio, si chiudono ministeri per le pari opportunità, si smantellano politiche pubbliche, si taglia la spesa pubblica, sono a rischio la crescita economica, la giustizia. Che tutto ciò accada in coincidenza con il 30° anniversario della Conferenza di Pechino e con il 25° anniversario della risoluzione Onu su donne, pace e sicurezza è davvero inquietante, ma non fermerà le battaglie delle donne di tutto il mondo”.

“Le donne devono prendere coscienza che siamo al contrattacco globale alle conquiste delle donne in parallelo all’attacco alle democrazie da parte dei dittatori del mondo negli Usa, in Europa, in Argentina e in altri Paesi.”

Questo l’allarme lanciato da Linda Laura Sabbadini: “Trump, cancellando parole come donne, discriminazione e stereotipi nel suo paese e sostenendo le formazioni europee e nel mondo più misogine e retrive ha dichiarato guerra alle donne. È ora di reagire con forza”.
Elvira Marasco, fondatrice del W20 Italia, ha evidenziato il ruolo cruciale del Women20 nel rapporto tra la società civile, costituita da tantissime associazioni femminili e i capi di Stato e di Governo del G20, “un luogo dove cercheremo di incidere con maggiore decisione”.
Un concetto ribadito dalla capo delegazione del W20 Italia, Katia Petrini: “Oggi più che mai dobbiamo difenderci da chi vuole riportarci indietro. Lo faremo unendo le forze al CSW, al G20, alla COP e in tutti i contesti multilaterali”.

Il prossimo appuntamento sarà il vertice del G20 in Sudafrica, con il Summit delle donne previsto nel mese di ottobre 2025, come annunciato a New York dalla chair del W20 Narnia Bolher Muller.

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