Sam Altman, Ceo di OpenAI, ha affermato che ChatGPT ha impiegato cinque giorni per raggiungere 1 milione di utenti, un numero che sarebbe sembrato folle fino a qualche anno fa. Quando la società ha poi lanciato l’ultima novità del suo chatbot, ha raccolto un altro milione di utenti in soli 60 minuti.
Le iscrizioni al chatbot, a cui la settimana scorsa si è aggiunta una funzione di generazione di immagini, sono state così rapide che lunedì a un certo punto il sistema ha avuto difficoltà a tenere il passo con quella che Altman ha definito “una domanda biblica”. Ma ora il sito funziona normalmente.
La settimana scorsa ChatGPT aveva annunciato che il suo strumento di generazione di immagini AI sarebbe stato disponibile per tutti gli utenti a tutti i livelli, ma l’ondata di iscrizioni ha costretto la società a ritirare temporaneamente l’accesso. Altman, a un certo punto, ha pubblicato sui social media un appello ironico per chiedere alle persone di ridurre l’uso: “Potete darvi una calmata nel generare immagini, è una follia, il nostro team ha bisogno di dormire”.
L’attrazione principale, a quanto pare, è un filtro che permette di creare animazioni nello stile dello Studio Ghibli, che utilizza i metodi di animazione di Hayao Miyazaki, quelli di film come ‘Il mio vicino Totoro’ o ‘La città incantata’.
Nonostante la popolarità dello strumento, l’artista imitato è tutt’altro che un fan dell’omaggio. In un documentario del 2016, Miyazaki aveva definito l’AI “un insulto alla vita stessa” e dichiarato: “Non vorrei mai incorporare questa tecnologia nel mio lavoro”.
Il lancio di questo generatore di immagini ha sollevato ancora una volta il dibattito sull’uso da parte dell’AI del lavoro degli artisti senza il loro permesso. Molti autori e creativi hanno accusato OpenAI e altre aziende di addestrare modelli linguistici di grandi dimensioni sulle loro opere senza averne il consenso o fornire alcuna forma di compenso.
Questo articolo è stato pubblicato originariamente su Fortune.com
Foto TOMOHIRO OHSUMI/GETTY IMAGES