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Prezzo del petrolio ai minimi dal 2021, cosa succederà a benzina e diesel

barili di petrolio
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Velasco25 Articolo

Non c’è una materia prima al mondo che condizioni di più la geopolitica. L’andamento del prezzo del petrolio è un caleidoscopio di contraddizioni e differenze, rappresenta plasticamente le tensioni internazionali.

Per Donald Trump è il principale indicatore economico per condizionare la Russia a trovare un accordo sull’Ucraina. “Penso che la Russia, con il prezzo del petrolio che in questo momento è sceso, sia nelle condizioni di volere un accordo. Siamo in una buona posizione per un accordo, loro vogliono un accordo. L’Ucraina vuole un accordo”, ha detto Trump.

Peccato che a Mosca non la pensino allo stesso modo tanto da costringere il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov a rimarcare che “i prezzi del petrolio non possono essere un fattore che può influenzare l’atteggiamento della Russia nei confronti dei suoi interessi nazionali. Gli interessi nazionali della Russia sono sopra di tutto, sopra tutti i prezzi del petrolio”.

Quel che è certo però è che per la prima volta, da gennaio 2021, il prezzo al barile del petrolio è sceso sotto i 60 dollari al barile. Si tratta di una tendenza ribassista che dura da almeno un paio di mesi e che trae spunto dalla guerra commerciale inaugurata da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, suffragata dalla volontà di imporre dazi su tutte le importazioni statunitensi.

La rappresaglia cinese sulle tariffe ha fatto il resto. Perché se le due economie più importanti al mondo si fanno una guerra senza esclusioni di colpi sulle esportazioni il prezzo del carburante che muove navi container, aerei cargo e veicoli commerciali che trasportano quei prodotti non può che scendere.

A complicare il quadro la scelta dell’Opec+, il cartello dei principali produttori di greggio al mondo, che ha deciso di confermare l’aumento della produzione a 411 mila barili al giorno a partire da giugno. Un aumento successivo a quello deciso da maggio.

Una scelta oltre le attese degli analisti che ipotizzavano un piano di incremento più contenuto. Le tensioni all’interno sono cresciute, in particolare con il Kazakistan, che ha ampliato la produzione dal giacimento di Tengiz, gestito da Chevron, e ha indicato che avrebbe dato la priorità agli “interessi nazionali” rispetto alle quote del gruppo. In risposta, l’Arabia Saudita, leader mondiale nella produzione di greggio, ha iniziato ad allentare i limiti, spingendo per l’aumento deciso sabato. Il regno di Riad, che negli ultimi tre anni aveva ridotto la propria produzione di 2 milioni di barili al giorno, è sempre più frustrato dal fatto di dover sostenere la parte più consistente dei tagli, mentre altri membri, tra cui il Kazakistan e l’Iraq, hanno costantemente superato le loro quote.

Ma cosa significa per i consumatori? Qual è l’impatto per il costo dei prodotti raffinati come la benzina e il diesel? Partiamo con una premessa fondamentale: il carburante che si paga alla stazione di rifornimento riflette i prezzi del petrolio di un mese prima circa, perché questo è un lasso di tempo che di solito separa l’acquisto del greggio da parte delle società di raffinazione e la vendita della benzina o del gasolio al dettaglio (avevamo descritto qui il funzionamento).

Dunque la riduzione delle quotazioni del petrolio si riflettono non in maniera meno automatica sulla riduzione del prezzo della benzina. Però la discesa dei prezzi sta già avvenendo e se è una buona notizia per i trasportatori e gli automobilisti sul breve termine, non lo è sul lungo orizzonte.

Un’economia depressa, di cui il termometro del petrolio ne è la conferma evidente, porta alla stagnazione dei consumi, alla perdita dei posti di lavoro, al crollo delle aspettative delle imprese che bloccano a cascata gli investimenti.

Peccato che in Italia il prezzo del carburante sia gravato da una pesante imposizione fiscale. Al netto delle tasse, benzina e diesel costerebbero meno che nella media europea, ma una volta aggiunto l’onere fiscale il prezzo al consumatore risulta più che raddoppiato e in assoluto fra i più alti dell’Unione.

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