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Istat: economia rallenta, Pil +0,2% nel secondo trimestre

Un aumento dello 0,2%, in leggera decelerazione rispetto al trimestre precedente (+0,3%). La crescita dell’economia in Italia nel secondo trimestre prosegue, “seppure su ritmi più contenuti e inferiori a quelli dell’area euro“. I dati sull’andamento dell’economia italiana sono dell’Istat: “nel secondo trimestre il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,2% su base congiunturale, in leggera decelerazione rispetto al trimestre precedente (+0,3%). La crescita è stata sostenuta dalla domanda interna e dagli investimenti fissi”.

Il pil dell’eurozona intanto, a differenza di quello italiano, è cresciuto del +0,4% nel secondo trimestre, replicando il risultato del primo. Lo conferma la seconda stima di Eurostat. Anche nell’Ue nel suo complesso la crescita è stata del +0,4%. L’Istat scrive che “l’attuale fase ciclica risulta caratterizzata da una sostenuta espansione degli investimenti, dal contributo negativo della domanda estera netta e da una diminuzione della produttività del lavoro. La diffusione settoriale della crescita diminuisce nel settore manifatturiero a fronte di una stabilità nei servizi. L’inflazione è in ripresa, con una dinamica ancora inferiore a quella dell’area euro. L’indicatore anticipatore si stabilizza sui livelli del mese precedente, suggerendo il mantenimento degli attuali ritmi di crescita dell’economia”. La crescita dell’economia italiana è stata sostenuta dalla domanda interna (+0,6 punti percentuali il contributo alla crescita) e in particolare dagli investimenti fissi (+0,5 punti). La domanda estera netta invece ha apportato un contributo negativo (-0,5 punti). L’incremento del valore aggiunto è risultato diffuso tra i settori economici, coinvolgendo anche l’industria in senso stretto (+0,3%), dopo il calo del trimestre precedente. Il valore aggiunto è cresciuto dello 0,2% nelle costruzioni e nei servizi.

Nel secondo trimestre i consumi finali nazionali hanno segnato una debole crescita (+0,1%), inferiore a quella rilevata il trimestre precedente (+0,3%). Per quanto riguarda l’input di lavoro, i dati di contabilità nazionale riferiti al secondo trimestre indicano un aumento congiunturale delle ore lavorate (+0,7%) e delle unità di lavoro (+0,4%) superiore a quello del Pil. La produttività del lavoro risulta quindi in diminuzione rispetto al primo trimestre, in termini sia di unità di lavoro (-0,2%) sia per ora lavorata (-0,5%). Infine l’Istat segnala che ad agosto l’indice del clima di fiducia dei consumatori e l’indice composito del clima di fiducia delle imprese hanno segnato una flessione, influenzati rispettivamente dal deterioramento della componente economica e dall’andamento della manifattura, dove sono peggiorati sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione.

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