Alla fine del primo trimestre 2021, un periodo segnato dalle misure per la ripresa economica post pandemia di Covid-19, il debito pubblico dell’area euro è salito al 100,5% del Pil, superando ufficialmente per la prima volta la soglia del 100%, rispetto al 97,8% della fine del quarto trimestre 2020. A comunicarlo è l’Eurostat, l’ufficio statistico dell’Ue.
I Paesi con il debito pubblico più elevato sono Grecia (209,3%), Italia (160%), Portogallo (137,2%), Cipro (125,7%), Spagna 125,2%), Belgio (118,6%) e Francia (118%); i meno indebitati Estonia (18,5%), Bulgaria (25,1%) e Lussemburgo (28,1%).
Nell’Ue, il rapporto è passato dal 90,5% al 92,9%. Rispetto al primo trimestre del 2020, il rapporto debito pubblico/PIL è aumentato sia nell’area dell’euro (dall’86,1% al 100,5%) che nell’Ue (dal 79,2% al 92,9%).
Rispetto al quarto trimestre del 2020, ventitré Stati membri hanno registrato un aumento del loro debito; due Stati hanno registrato una diminuzione, mentre il rapporto è rimasto stabile in Slovacchia e Bulgaria.
I maggiori aumenti sono stati osservati a Cipro (+6,5 punti percentuali), Repubblica Ceca (+6,3), Spagna (+5,3), Slovenia (+5,2), Belgio (+4,4), Malta e Italia (entrambe +4,2). Le diminuzioni sono state registrate in Lituania (-1,) e Danimarca (-1,4).
Se però il dato si confronta con quello del primo trimestre 2020, a inizio pandemia, tutti gli Stati hanno registrato un incremento, e l’Italia in questo caso scala qualche posizione.
I maggiori aumenti del rapporto riguardano Cipro (+29,5), Grecia (+28,6), Spagna (+26,2), Italia (+22,1) e Portogallo (+18), mentre gli incrementi più bassi sono stati osservati in Irlanda (+1,7), Svezia (+4,), Bulgaria (+5,0), Paesi Bassi (+5,6), Finlandia (+5,9) e Lussemburgo (+6).
